Casa Coppi è la casa dove sono nati Fausto e suo fratello Serse Coppi, a Castellania Coppi in provincia di Alessandria. Nel 2000 è stata aperta al pubblico come museo.
Casa Coppi, Castellania (Alessandria)
A Castellania Coppi è possibile visitare la casa natale di Fausto e Serse Coppi. L’idea di conservare e rendere fruibile al vasto pubblico di appassionati, tifosi e curiosi questo luogo è venuta al Cav. Massimo Merlano del Consorzio turistico “Terre di Fausto Coppi” che, con il patrocinio della Regione Piemonte e con la collaborazione delle due importanti testate giornalistiche sportive La Gazzetta dello Sport e Tuttosport, ha dato il via ai lavori di ristrutturazione e restauro conservativo. Il museo è dedicato all’aspetto più intimo e riservato di Fausto Coppi, dove i visitatori ritroveranno gli oggetti e l’atmosfera cara al #Campionissimo, avendo così l’occasione di conoscere il Coppi privato. Adiacente alla Casa-Museo è presente un centro di documentazione in cui poter guardare tutti i filmati delle imprese di Fausto e Serse Coppi. Si tratta di una saletta provvista di un buon numero di comode sedie e di un maxischermo interattivo. Da una apposita console si può scegliere tra decine di filmati d’epoca quello che più ci interessa, in alternativa si può scegliere di far scorrere tutti i filmati presenti in archivio, dal primo all’ultimo.
Casa Coppi, una pregevole abitazione edificata nella seconda metà dell’800, viene acquistata da Domenico Coppi, padre di Fausto, subito dopo la Grande Guerra del ’15-’18. La struttura originaria comprendeva una casa di civile abitazione, composta da nove camere, poste su tre piani, con annesso fabbricato rurale con stalla, cascina e retrostante cortile. Venne modificata negli anni ’50 da Fausto che, per la comodità dell’anziana madre Angiolina, fece aggiungere una camera con servizio igienico al piano terra, sovrastata da un terrazzo coperto con porticato. La camera oggi ha una funzione di reception e segreteria.
La Casa-museo è descritta molto bene sul sito internet FaustoCoppi.it, ricchissimo di informazioni sul “grande di Castellania“, tra cui la descrizione delle 9 stanze di Casa Coppi.
La prima sala che incontriamo al piano terra è la Stanza delle Mostre: la vecchia sala da pranzo che divenne camerà da letto della madre Angiolina dopo i lavori di ristrutturazione voluti da Fausto. Questa è anche la sala in cui ha sostato la salma del Grande Airone prima di essere tumulata. Attualmente questa sala è destinata alle mostre antologiche che si susseguono attorno alle due bici di Fausto e Serse Coppi che rimangono in esposizione permanente. Proseguendo il percorso si giunge all’Ingresso Storico di Casa Coppi, un augusto locale da cui attraverso una scala si accede ai piani superiori. In questo sottoscala il giovane Fausto si allenava sui rulli durante i mesi invernali. Si passa poi alla Cucina: il cuore della Casa che è stata mantenuta identica a come era negli anni ’50, con le pareti del caratteristico colore verde ricavato dalla miscela di calce e verde rame. L’ultima stanza del piano terra è La Saletta, la stanza degli ospiti, la più curata della casa. Anch’essa si presenta come in quel triste 2 gennaio del 1960 e conserva una delle prime tv in commercio. Secondo la tradizione, proprio in questa sala lo zio omonimo di Fausto convinse il padre Domenico a scommettere sulla carriera ciclistica del ragazzo.
Salendo al piano superiore si giunge alla Stanza della Gazzetta, una stanza color rosa in onore alla testata milanese che ha preso parte attiva ai lavori di recupero della Casa-Museo. In questa stanza sono consultabili le 88 prime pagine “rosa” dedicate a Fausto Coppi ed una curiosa scultura di una bici da corsa interamente realizzata con la carta della Gazzetta dello Sport nel 1896, anno di fondazione del quotidiano sportivo. Di seguito la Camera da Letto dove il 15 settembre 1919 è nato Fausto Coppi e poi la Camera di Fausto, dove l’Airone ha vissuto e dove sono conservate tre maglie: maglia della Bianchi, quella tricolore da campione d’Italia e la famosa maglia iridata da campione del mondo.
All’ultimo piano altri tre locali, la Stanza di Serse, il “fratello gaio del campione triste“; la Stanza Tuttosport con le prime pagine del quotidiano sportivo piemontese dedicate a Fausto Coppi ed alcune biciclette appartenute al campione. La visita si chiude con la Stanza dedicata a Biagio Cavanna, il massaggiatore cieco che ha scoperto e seguito Fausto nella sua ineguagliabile avventura sportiva. La stanza riprende il tema della cucina di casa Cavanna dove, seduti al tavolo, accanto a Biagio troviamo Fausto Coppi, Ettore Milano e Sandrino Carrea, i suoi scudieri.
Foto: Faustocoppi.it
Il Borgo-museo di Castellania Coppi
In data 25 marzo 2019 il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato la Proposta di deliberazione della Giunta regionale, con la quale il Comune di Castellania ha cambiato nome ed è diventata Castellania Coppi.
Il borgo di Castellania Coppi non è solo Casa Coppi, c’è ben altro che può emozionarci sulle orme del #Campionissimo e del mondo del ciclismo che lo ha circondato e continua ad amarlo. Castellania sta diventando piano piano sempre più un Santuario del ciclismo.
Piazza Candido Cannavò
In occasione del cinquantenario della scomparsa dell’Airone, il 2 gennaio del 2010, la piazza antistante il comune è stata intitolata a Candido Cannavò, storico direttore della “Gazzetta dello Sport“, “gran custode e cantore della memoria del Campionissimo” nonchè primo vincitore, nel 2003, del premio giornalistico nazionale “Welcome Castellania“, istituito dal Consorzio turistico ‘Terre di Fausto Coppi’, con il patrocinio di Regione Piemonte, Provincia di Alessandria e Comune di Castellania, che ogni anno premia due giornalisti italiani che hanno scritto, scrivono e parlano di sport.
Il Mausoleo di Serse e Fausto Coppi
Dalla piazza Candido Cannavò si accede alla Cappelletta e al Mausoleo dei fratelli Coppi. Questa piazza è attrezzata con bagni e doccie per i ciclisti che arrivano in continuazione anche da molto lontano a fare omaggio alla tomba di Fausto e Serse. La Tomba dei due fratelli è contornata da decine di targhe in marmo o in bronzo, sono quelle portate qui in omaggio alla memoria di Fausto e Serse. Negli anni molti gruppi ciclistici, in arrivo anche da località distanti centinaia di chilometri hanno pedalato fino qua per portare il loro tributo. Tra le varie targhe, purtroppo, manca quella della ESB Business School di Reutlingen, in Germania per i tristi motivi spiegati in questo articolo del blog.
A fianco della tomba vi è un altro luogo che non vi lascerà indifferenti: in una piccola stanza, dietro ad una vetrina, sono conservate vecchie bici e maglie di tutti i grandi campioni del ciclismo di ogni epoca compresa la maglia gialla di Marco Pantani al Tour de France, la mia preferita.
La statua di Roma ’60
Il 13 settembre 2015, la domenica precedente al 96° anniversario della nascita del campionissimo, è stata consegnata alla città di Castellania la statua in bronzo di Fausto Coppi realizzata da Volterrano Volterrani per le Olimpiadi di Roma del 1960 e che venne posta all’entrata del Velodrono Olimpico di Roma. Dopo l’abbattimento del velodromo è stata ricoverata in uno dei magazzini romani all’Eur e dimenticata per anni, fino a quando l’associazione “Fausto e Serse Coppi” non si è mobilitata per riportarla alla luce e trasferirla a Castellania. Non è una statua tanto bella, tantopiù che Fausto Coppi non è in sella alla sua bicicletta, e non la tiene neanche in mano. Si limita a fare un saluto, che sembra fin troppo “romano“. Ad ogni modo questa è la statua con la sua storia ed è giusto che adesso sia a Castellania. Essa è stata posizionata non distante dal mausoleo, a dominare la strada che entra in paese, come se volesse salutare i visitatori in arrivo.
La statua di Fausto Coppi come quella di Giulietta?
A partire dal 2018 si è diffusa la tradizione di “toccare” la statua di Volterrano Volterrani.
A dare il via sono stati gli “edicolanti“, un gruppo di camminatori della domenica mattina che, durante la 7^ Edicolata, da Cornigliasca a Sant’Alosio e Castellania, hanno scattato una foto con l’omaggio alla virilità del Campionissimo. Da allora la tradizione di toccare i pantaloncini del ciclista come rito propiziatorio non si è più fermata, fino alla nascita della pagina facebook “Le Dame di Coppi“, dedicata proprio a questo tema.
Dopo Verona, in cui è tradizione dei turisti toccare il seno della statua di Giulietta, oggi anche a Castellania si propizia la fortuna, soprattutto quella in amore, “lucidando” il pantaloncino di Fausto Coppi. Se volete veder pubblicata la vostra foto con la statua di Fausto Coppi non esitate a postarla nel gruppo facebook “Tortona e colli tortonesi. Turismo & Cultura“, le più belle e rappresentative saranno condivise sulla pagina “Le Dame di Coppi“.
L’eredità del Giro d’Italia n. 100
Il 20 maggio 2017 da Castellania è partita la 14 Tappa del Giro d’Italia centesima edizione con partenza a Castellania, borgo natale di Fausto Coppi e arrivo a Oropa, che nell’edizione 1999 della corsa rosa fu testimone della rimonta in salita di Marco Pantani e che infatti è stata la Montagna Pantani del #Giro100.
Per raccontare le emozioni di Quel giorno che il Giro è partito da Castellania vi rimando all’apposito post di questo blog che potete raggiungere nel link, in questo articolo voglio segnalarvi tre tracce, tre segni urbani che ha lasciato quell’evento:
La torre della centrale elettrica
La torre della centrale elettrica di Castellania è ora dipinta di rosa “Enel” che era sponsor del giro con un rosa tutto suo, più un fucsia che un rosa. Nella foto che vi propongo gli operai dell’Enel stanno ancora dipingendo la torre, è successo il sabato precente alla partenza del Giro da Castellania. Quel giorno si correva la “Gravel Road Series La Mitica” e io ero a Castellania per scattare qualche foto, tra cui questa di cui vado particolarmente fiero; è una foto rara, dovete riconoscerlo.
La torre rosa di Castellania inizialmente non è piaciuta quasi a nessuno. Credo invece che sia stata fin da subito un elemento distintivo per Castellania che, grazie a questo intervento di “guerrilla Marketing” (urbano) non è più un luogo anonimo, ma è “firmato” di rosa e “quel” rosa e Castellania si rendono omaggio a vicenda. Insomma, non so quanti oggi sarebbero ancora dell’idea di riportare al colore giallino originario quella Torre che ormai è un tratto distintivo del borgo natio del Campionissimo a tutti gli effetti.
La biciclettona rosa
Un’altro “segno” che ha lasciato il passaggio del Giro d’Italia a Castellania è l’enorme bici rosa fatta realizzare dalla Gazzetta dello Sport apposta per la partenza da Castellania della 14^ tappa del Giro d’Italia 2017. Per qualche settimana questo omaggio al Giro ha fatto bella mostra di se a Villalvernia, sulla statale per Novi Ligure. Era posizionata all’interno di un parcheggio all’altezza del semaforo, togliendo due o tre stalli alle automobili. Chiaro che lì non poteva rimanere a lungo è quindi stata spostata a Castellania nella sua sede definitiva in piazza Serse Coppi, dove oggi tiene compagnia alla statua di Fausto.
Il murale “Ultimo Chilometro”
L’ultima testimonianza di rilievo che ha lasciato il Giro d’Italia a Castellania è sicuramente il murale “Ultimo chilometro“, dedicato a Fausto Coppi e ai suoi colli, che l’illustratore alessandrino Riccardo Guasco sta realizzando fuori dal paese, tra Passo Coppi e la residenza “Il Borgo di Castellania“. Quando sarà finito, nel 2019, anno in cui secondo indiscrezioni potrebbe essere addirittura il Tour de France a prendere il via da qui in onore al campionissimo Fausto Coppi nell’anno del centesimo anniversario della sua nascita, il “Wall of fame” sarà lungo 200 metri. Il giorno della partenza della 14^ tappa erano dieci i metri già realizzati, in questa foto del 2 luglio 2017 possiamo osservare che il murale si era già allungato.
Nel 2019, anno in cui ricorreva il centenario della nascita del Campionissimo, Riccardo Guasco ha terminato il lavoro. I 200 metri sono ora tutti decorati.
Fateci caso quando andate a Castellania, si trova sulla sinistra qualche centinaio di metri prima dell’abitato.
Edit 11/11/2018 – Purtroppo il Tour 2019 non partirà da Castellania, nè dal Piemonte in generale, come spiega Beppe Conti al minuto 26.00 circa del video visibile su fabebook da me registrato a Castellania durante l’incontro cicloletterario del 21 gennaio 2018 che ha visto ospiti Beppe Conti e Claudio Chiappucci. La domanda gliel’ho fatta io che, quando ho scritto la parte precedente di questo articolo, ero stato fin troppo fiducioso nelle possibilità economiche della nostra regione. Ad ogni modo la Grand Départ 2019 del Tour sarà a Bruxelles, come mi ha risposto Beppe Conti tra Coppi e Merckx hanno scelto Merckx!
Anche il murale non è più stato modificato, vedremo il prossimo anno se succederà qualcosa. Del resto non tutto è perso perchè una tappa del Giro d’Italia 2018 avrà l’arrivo a Novi Ligure.
La Partenza del #Giro100 da Castellania
Le Torri di Sant’Alosio
La Mitica ciclostorica
Ogni anno a Castellania si corre La Mitica – Ciclostorica con bici d’epoca per i Colli di Serse e Fausto Coppi, valevole come tappa per il Giro d’Italia d’epoca.
L’ultima domenica di giugno è una occasione di festa per il borgo-museo di Castellania che si riempie di cicloturisti con bici e abbigliamento d’epoca pronti a percorrere, in una gara non competitiva, le strade dove era solito allenarsi il campionissimo e che, ancora prima quando era garzone della macelleria Merlano di Novi Ligure, percorreva quotidianamente per coprire il percorso casa-lavoro.
Il “Comitato per la Valorizzazione degli Itinerari Cicloturistici dei Colli di Coppi” organizza ogni anno una serie di percorsi molto suggestivi che, attraverso il tratto di strada sterrata denominato “la Rampina“, raggiungono Volpedo, dove è di rito fare la foto in piazza Quarto Stato, per poi scendere a Tortona, dove ogni anno i “mitici” cicloturisti vengono accolti da musica, coreografie vintage e belle ragazze per “Tortona retrò, bellezze in bicicletta“, ed infine raggiungere Novi Ligure ed il Museo dei Campionissimi attraverso il tratto di strada statale che ogni anno viene percorso dalla gara che da sempre apre la stagione ciclistica: la Milano-Sanremo.
Ma La Mitica non è solo ciclostorica. Nei lunghi mesi invernali, nell’attesa degli eventi estivi, si tengono gli Incontri Cicloletterari de La Mitica, una occasione per parlare di ciclismo in senso ampio attraverso l’intervento di giornalisti e di autori di libri che parlano di bicicletta.
Ultimo agggiornamento 14 luglio 2022
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