I Magazzini del sale di Pier Luigi Nervi a Tortona – Un gioiello dimenticato

Un rapido excursus sul destino dei Magazzini del sale di Tortona. Inaugurati nel 1954, dismessi alla fine del secolo scorso, attualmente versano in stato di abbandono nonostante siano sottoposti al vincolo della Soprintendenza.

Cosa sta succendo ai Magazzini del Sale di Tortona?

I Magazzini del Sale di Pier Luigi Nervi nel 2017
I Magazzini del sale di Tortona – Foto scattata a gennaio 2017

Approfitto del post recentemente pubblicato su facebook dal maestro Armando Bergaglio per fare il punto della situazione sui Magazzini del Sale di Tortona.

I Magazzini del sale sono due paraboloidi, progettati negli anni ’50 e ’51 del secolo scorso dall’ing. Pier Luigi Nervi e considerati ottimi esempi di architettura industriale. Per questo sono sottoposti a vincolo della soprintendenza.

In questo articolo cercherò di riassumere la loro storia, a partire dall’inaugurazione, avvenuta il 2 ottobre 1954.

L’inaugurazione dei Magazzini del Sale di Tortona

I Magazzini del Sale di Pier Luigi Nervi a Tortona
Foto Armando Bergaglio – I Magazzini del Sale il giorno dell’inaugurazione

Del giorno dell’inaugurazione e comunque dei primi anni di attività ho trovato questa foto di Armando Bergaglio e, poi, anche due video dell’istituto Luce. A dire la verità i due video li ha “scovati” Daniele Masazza, ad ogni modo sono disponibili su YouTube.

Il primo video, intitolato “Il deposito di raffinazione e inscatolamento del sale a Tortona.” oppure “Nostro sale quotidiano” porta la data del 17 settembre 1953 e, in 1 minuto e 23 secondi, descrive minuziosamente le attività che si svolgevano nei Magazzini del Sale di Tortona, da quando il sale arrivava in città dalle saline cagliaritane a quando usciva inscatolato in pacchetti da mezzo chilo verso il mercato piemontese, lombardo ed emiliano.

Il secondo video si riferisce all’inaugurazione vera e propria, quella avvenuta l’anno successivo. Porta la data del 7 ottobre 1954 ed è intitolato “La via del sale. Inaugurati a Genova e a Tortona gli impianti per cui il sapore del nostro cibo non ci costa caro e salato” oppure “Nel mondo dell’industria”. Questo secondo video segue l’inaugurazione del 1954 e riprende il ministro delle Finanze Roberto Tremelloni a Genova, dove era giunto per inaugurare, alla Calata Bengasi, i nuovi impianti dell’azienda del Sale. Il Monopolio, diretto dal dott. Pietro Cova, ha costruito a Genova due ponti scaricatori e a Tortona le più moderne raffinerie d’Europa, spendendo complessivamente più di un miliardo di lire dell’epoca.

Una tesi di laurea e un libro sui Magazzini del sale di Tortona

Dell’edificio in questione, molte notizie storiche sono state raccolte da Federica Marisanna Stella che nel 2009 ha discusso la tesi di laurea “Nervi per l’industria: i magazzini del sale di Tortona” presso la II Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino. Nata nel 1980, Federica, ha fatto ancora in tempo a laurearsi prima di me, nonostante sia più giovane, ma questo è un altro discorso…

La tesi, che ha avuto come relatrice la prof. Annalisa Dameri, risulta consultabile presso la Biblioteca Centrale di Architettura di viale Matteoli a Torino con collocazione 12945.

Nel 2011 è stato pubblicato a Torino anche un libro, “scaturito da uno studio di ricerca iniziato nel 2007 e condotto sul complesso monopolistico Sali e Tabacchi di Tortona, con particolare attenzione ai due magazzini parabolici adibiti a deposito del sale, opera dell’ing. Pier Luigi Nervi“. Il libro in questione (il link è quello a Google Books) porta lo stesso titolo della tesi discussa due anni prima ed è disponibile in Biblioteca Centrale di Architettura, Biblioteca Centrale di Ingegneria e in Biblioteca di Storia e Analisi dell’Architettura e degli Insediamenti del Politecnico di Torino. Purtroppo, ad oggi, non risulta disponibile in nessuna altra biblioteca piemontese, ivi compresa la Biblioteca Civica di Tortona.

[chi vuole il libro può adesso richiederlo al Comitato Capannoni del sale e lo riceverà GRATIS. Nella mail troverà anche estremi IBAN e chi vuole, liberamente, può fare SE VUOLE una donazione. Non è obbligatorio…ma è gradita. Per mettersi in contatto con il Comitato Capannoni del sale di Tortona iscrivetevi al gruppo facebook dedicato: COMITATO CAPANNONI DEL SALE, questa la mail: capannonidelsale@gmail.com]

Da quello che si può “sbirciare” attraverso le poche pagine rese disponibili da Google, Nervi progetta e costruisce i Magazzini del sale di Tortona quando ha ormai sessant’anni (era nato a Sondrio nel 1891) e quindi l’opera tortonese risulta essere un’opera matura, perfetta sintesi tra forma, funzione e tecnica, in grado di scaturire un vero e proprio linguaggio della moderna architettura industriale. Decenni di attività e di osservazione sul campo come progettista e come costruttore hanno fatto sì che scaturisse in quest’opera la massima maestria dell’ingegnere sondriese e il più completo controllo della struttura. “I due capannoni infatti, attraverso la loro conformazione, hanno la forza di comunicare dall’esterno il contenuto funzionale e tecnologico interno. Le strutture diventano così architetture e gli aspetti tecnici diventano aspetti formali“. E ancora: “nel deposito di Tortona [la struttura parabolica] è messa in risalto in tutta la sua completezza mostrando la grande evoluzione tecnica e statica dell’autore“. [ibidem]

Sempre curiosando nel libro di Federica Marisanna Stella si apprende che il valore architettonico dell’opera tortonese è inizialmente passato in sordina in conseguenza del clamore che hanno suscitato due realizzazioni appena precedenti che Pier Luigi Nervi aveva realizzato a Torino: la volta in elementi prefabbricati in ferro-cemento del salone B del Palazzo delle Esposizioni di Torino, realizzato nel 1947/48 e il salone C dello stesso edificio, realizzato nel 1949/50. Ma se l’aspetto architettonico non ha avuto fin da subito il giusto apprezzamento, lo stesso non si può dire riguardo al valore tecnologico della raffineria tortonese “dove, per la prima volta in Europa, viene realizzato il ciclo completo della lavorazione e condizionamento del sale attraverso un’unica catena di impianti meccanici.

L’area ex A.L.F.A.

L’intervento tortonese da parte di Nervi rientra nell’ambito della ricostruzione, in seguito ai danni subiti durante le incursioni aeree del dicembre 1944, e riconversione di un’area industriale di circa 100.000 mq, sino al 1937 sede della società A.L.F.A. (Anonima Ligure Forniture Acciai), che si era stabilita a Tortona nel febbraio del 1907 e che, assieme alla fabbrica di trattori Orsi, è diventata la ditta più grande e rappresentativa di Tortona fino al 1937, anno in cui il complesso assunse la destinazione di deposito dell’amministrazione monopolistica. La produzione dello stabilimento consisteva nella fabbricazione di bielle, assi o manovelle di trasmissione, dritti di poppe e ruote di prora, ossature di timone, stantuffi per macchine motrici, lamiere imbottite per caldaie a vapore, chassis, traverse per cari ferroviari e locomotive, cioè tutta una gamma di lavorazioni rivolta alla marina, esercito, ferrovie, industria automobilistica, tessile ed edilizia. [Moro V., Le Storie e la Storia Economica, in “Guida di Tortona e del Tortonese”, Voghera 2005].

Il declino dei Magazzini del sale di Tortona

L’attività all’interno dei Magazzini del sale di Tortona subì un forte rallentamento già a partire dagli anni Ottanta del Novecento, soprattutto (si legge ancora sul libro della Stella) a causa del trasferimento di specifiche lavorazioni in un complesso nel sud Italia. Secondo il maestro Bergaglio questo avvenne anche in conseguenza della liberalizzazione della vendita del sale, avvenuta nel 1978. Fattostà che la produzione tortonese del sale e del tabacco negli anni Novanta si era ormai ridotta a una piccola parte dei cicli lavorativi precedenti e i magazzini progettati da Nervi vennero adibiti a deposito e a rimesse per lo stoccaggio e l’imballaggio. La cessazione definitiva dell’area “ex A.L.F.A.” coincide con l’inizio del ventunesimo secolo. Dal 2002 il complesso è stato messo in vendita da Fintecna, la società privata a capitale pubblico del gruppo ex Iri, controllata dal Ministero dell’economia e delle finanze subentrata nella gestione dell’area.

In quel momento finiva la storia dell’Alfa. Ma a dire il vero, ne cominciava un’altra, una storia all’italiana: rimaneva insoluto il problema dei capannoni di Pier Luigi Nervi, rimasti chiusi. Il prezzo richiesto allontanò i potenziali acquirenti. E così rimasero e sono inesorabilmente chiusi da decenni. Ma non solo… Iniziava da allora un inarrestabile degrado.” [Armando Bergaglio]

Il rendering di Marco Mandirola

Su 3d Warehouse di può visitare il rendering 3d, link qui sotto

Dei capannoni del sale è disponibile anche un rendering, realizzato da Marco Mandirola nel 2016. Sono pubblicati su 3d Warehouse, il rendering è accurato ma non perfetto, diciamo che è una buona approssimazione.

La visita del FAI datata 2007

I Magazzini del sale di Tortona sono stati aperti al pubblico nell’ambito della 15ª giornata Fai di primavera. Il 23 e il 24 marzo 2007 la delegazione del Fondo ambiente italiano di Tortona ha organizzato delle visite guidate grazie alle quali i tortonesi hanno potuto vedere questa importante opera di architettura. L’evento seguiva una delibera regionale con cui si salvaguardava l’integrità degli edifici, considerandoli patrimonio edilizio industriale.

Il progetto di riqualificazione del rione Alfa

Conferenza di presentazione workshop su pier luigi nervi a torino

Insomma, attorno all’anno dieci di questo secolo sui paraboloidi tortonesi del Nervi si era concentrato tanto interesse: la delibera di salvaguardia regionale; la Giornata Fai di primavera; la tesi di laurea del Politecnico di Torino (a cui se ne sommano altre all’Università di Pavia che videro come correlatore l’ingegnere tortonese Dario Canciani, anch’esso presente alle visite del 23 e 24 marzo 2007). A tutte queste iniziative si aggiunge un Workshop seguito da una conferenza, che si tenne, in occasione della mostra “Pier Luigi Nervi. Architettura come sfida”, nel luglio del 2011 nel padiglione C di Torino Esposizioni, come abbiamo visto anch’esso opera del Nervi. Di quel Workshop è ancora disponibile il programma, che potete trovare a questo link e del quale ho salvato una copia anche per questo blog (la trovate qui).

Il Workshop, a cui partecipò Federica Stella in qualità di consulente storico, vide la presenza di 6 giovani architetti e 6 studenti del Politecnico di Torino, ai quali venne richiesto di elaborare le prime linee guida di sviluppo del progetto, utilizzi, fruizione dell’area ex A.L.F.A. di Tortona e primi schizzi. L’obiettivo dichiarato fu quello di individuare ipotesi di sviluppo, di funzioni, prime impressioni su come riqualificare l’area in oggetto, ponendo particolare attenzione al contesto ed alla ricerca di integrazione con il territorio circostante. Al workshop seguì la conferenza, moderata da Marco Nervi, a cui presero parte anche il Senatore Massimo Berutti, all’epoca sindaco della Città di Tortona e Annalisa Dameri del Politecnico di Torino, la Relatrice della tesi di laurea su cui si basa buona parte di questo articolo.

Probabilmente in quell’occasione un risultato venne raggiunto, dal momento che circa un anno e mezzo dopo, l’11 dicembre del 2012, il Comune di Tortona pubblicava il comunicato stampa che vi copio/incollo qui sotto, poi ripreso anche dalla testata on-line Oggi Cronaca con un articolo dal titolo tanto altisonante quanto, forse, troppo ottimista: “TORTONA: Un supermarket dentro i magazzini Nervi e un ponte sopra la ferrovia, ecco il nuovo quartiere Alfa“.

Ora vi lascio al testo di quel comunicato stampa, interrogandomi su quali siano i motivi per cui tutto si è poi arenato. Forse la causa di questo, che a tutti gli effetti è un fallimento, vanno ricercati nell’esagerato prezzo di vendita del lotto di terreno, come indicato dal Maestro Bergaglio o forse ci saranno altri motivi. Sarebbe da chiederselo perchè abbandonare al naturale degrado un simile gioiello d’architettura contemporanea, soprattutto quando su di esso erano già stai fatti così tanti studi e, addirittura, un progetto architettonico non mi sembra una cosa molto sensata.

Vi invito a dirmi le vostre impressioni su questa vicenda, anche in base ad informazioni aggiuntive che voi potreste avere e qui mancano. Per ora è tutto, qualora qualche testata giornalistica di buon cuore volesse prendersi la briga di approfondire la questione (elementi da cui partire qui ne trovate parecchi), la invito a farlo, anche prendendo in considerazione la possibilità di affidare il lavoro al sottoscritto. Diversamente, come semplice blogger di provincia non credo di avere abbastanza peso contrattuale per poterlo fare, ma non si sa mai.

saluti CC

Comunicato Stampa del Comune di Tortona dell’11 dicembre 2012

Programmi integrati di riqualificazione urbanistica, edilizia ed ambientale

Sono stati illustrati, questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, dal Sindaco, Massimo Berutti e dal dirigente del Settore Territorio e Ambiente, Pier Benedetto Mezzapelle, i programmi integrati di riqualificazione urbanistica, edilizia ed ambientale in attuazione dell’art. 16 della legge 17 febbraio 1992, n. 179.

“Un anno fa – ha spiegato il sindaco, Massimo Berutti – avevamo detto che lo sviluppo di Tortona sarebbe passato attraverso una variante al Piano Regolatore e attraverso processi di riqualificazione”.
Lo stesso Consiglio comunale approvava, in data 28 luglio 2011, apposita deliberazione in cui si indicava come le politiche e le strategie legate agli insediamenti residenziali sarebbero state intraprese tramite strumenti di negoziazione tra pubblico e privato.
Lo scorso mese di ottobre è stato pubblicato l’avviso di avvio del procedimento con il quale si invitava eventuali interessati a presentare suggerimenti e proposte relativa alla trasformazione urbana.

Entro il termine del 2 novembre 2012 sono pervenute quattro proposte, ovvero la riqualificazione urbanistico – edilizia ed ambientale dell’area ex Magazzini Tabacchi Greggi e Depositi del Sale proposta dalla Pentagramma Piemonte SpA; riqualificazione urbanistica edilizia ed ambientale delle aree industriali della sede della Società Itinera SpA e della Società SEA – Segnaletica Stradale SpA avanzata da Soc. Itinera SpA e Soc. SEA – Segnaletica Stradale SpA; Moncalvi Mauro ha avanzato la richiesta di inserimento porzione di area agricola A3 in area Residenziale in corso Pilotti e da S.IM.CO. Srl – Gatti Angela – Teghillo Guido – Mogni Claudio – Sala Mauro e Roberto è giunta la proposta di riqualificazione urbanistica, edilizia ed ambientale in strada Fornaci.
La Giunta comunale, nella seduta di Lunedì 10 dicembre, ha vagliato le proposte avanzate ritenendo fosse presente l’interesse generale per i progetti presentati, ad eccezione dell’istanza avanzata dal sig. Moncalvo.

Per quanto riguarda i progetti presentati dalla società SIMCO S.r.l. e dalla società Itinera SpA. dovranno essere maggiormente approfonditi, mentre il progetto della società Pentagramma sembra sufficientemente dettagliato.
Elementi caratterizzanti l’interesse pubblico sono la creazione della passerella ciclopedonale che collegherà l’area al centro cittadino e la riqualificazione dei Padiglioni Nervi.
“La cosa più importante, in termini di prospettiva per la città – ha dichiarato il Sindaco, Massimo Berutti -, è appunto la passerella ciclopedonale che passerebbe sopra la ferrovia unendo il parco dello Scrivia a piazza Duomo. Creando, così, un collegamento tangibile e forte fra il centro cittadino e l’area oltre la ferrovia”.
In particolare, il collegamento con la città sarà assicurato, a Nord, da un rotatoria da realizzarsi lungo la circonvallazione, che costituirebbe l’accesso principale all’area per chi proviene da fuori Tortona. Inoltre, sarebbe permesso il rapido raggiungimento del casello autostradale grazie anche alla costruenda variante stradale esterna all’abitato della città. Verso sud, invece, i collegamenti saranno costituiti dall’immissione su via Franceschino da Baxilio a Sud – Est, costituente il collegamento principale con il centro città e su via Ferrari a Sud – Ovest. Di grande rilievo il collegamento diretto che sarà realizzato mediante percorso promiscuo ciclopedonale tra il Parco dello Scrivia ed il centro città.
La proposta di riqualificazione urbanistico – edilizia ed ambientale dell’area industriale dismessa sita nella zona nord della città, tra la linea ferroviaria e la circonvallazione, denominata area ex Magazzini Tabacchi Greggi e Depositi del Sale, avanzata dalla Pentagramma Piemonte SpA con sede a Roma, Via Versilia, 2, è stata sviluppata con attenzione a tre obiettivi, considerati strategici sia per la proprietà dell’area che per la città.
Il primo obiettivo è relativo alla valorizzazione del complesso immobiliare dell’area ex tabacchi tramite un recupero ecosostenibile del sito dismesso.
Il secondo obiettivo è la ricomposizione del tessuto urbano periferico, mentre il terzo, di rilevante importanza, la creazione di un elemento connettivo tra il centro città ed il parco dello Scrivia.
Si tratta anche di una grande riqualificazione ambientale in quanto quasi tutti i capannoni hanno il tetto in amianto e una riqualificazione è necessaria.

Dati dimensionali della proposta

Superficie territoriale mq. 103.258, Superficie fondiaria privata mq. 49.690 di cui: per residenza mq. 34.501; per commercio ( edificio N) mq. 7.185; per commercio (edificio O) mq. 5.423; per attività ricettive mq. 2.581.

Aree per servizi pubblici mq. 45.077 di cui relative alla residenza mq. 33.439; relative alle attività commerciali (edificio N) mq. 3.658; relative alle attività commerciali (edificio O) mq. 3.674; relative all’attività ricettiva mq. 4.306.

Aree per strade mq. 8.491 La capacità edificatoria complessiva proposta è di mq. 50.240 di SLP, ipotizzata con la seguente distribuzione: SLP per residenza mq. 41.000, SLP per attività commerciali (edificio N) mq. 3.181, SLP per attività commerciali (edificio O) mq. 2.359, SLP per attività ricettiva mq. 3.700.

Foto: Oggi Cronaca

2019 – Nasce il Comitato Capannoni del Sale

Il Comitato capannoni del sale di Tortona si è costituito nel febbraio 2019 per promuovere e salvaguardare due splendidi edifici di Pier Luigi Nervi – e l’area industriale in cui sono collocati – attraverso una diversificata serie di azioni, che vanno dalla divulgazione alla organizzazione di eventi culturali e mostre, sino all’attivazione di vere e proprie azioni progettuali. (Sono Soci Fondatori: Dario Canciani, Armando Bergaglio, Stefano Gilardone, Matteo Grassi, Paolo Greco, Matteo Massiglio, Alberto Pavese e Federica Stella.)

Per fare tutto ciò serve tanta passione e qualche fondo. Chi vuole diventare sostenitore del Comitato con una donazione, piccola o grande può fare un bonifico a “Comitato capannoni del sale” IBAN: IT19 C083 2448 6700 0000 0215 901 –Banca Centropadana – filale di Tortona. Si prega di compilare il campo causale con “donazione”.
Per informazioni seguire le attività del Comitato su facebook, oppure scrivere a capannonidelsale@gmail.com.

La Mostra del 2019 a Palazzo Guidobono

Il 22 febbraio 2019 a Tortona è stata inaugurata la Mostra “Acciao, Sale e Tabacchi“, dedicata al rione “Alfa”, la zona industriale su cui sorgono i Capannoni del Nervi. La Mostra inizialmente prevista fino al 31 marzo, visto il grande successo di pubblico e critica (L’edizione nazionale del 28 marzo 2019 del quotidiano La Stampa di Torino ha pubblicato l’articolo “In mostra i Capannoni del Sale, inimitabili opere di Nervi” a firma di Maria Teresa Marchese), è stata prorogata fino al 14 aprile.

Qui di seguito il video del discorso di inaugurazione tenuto dall’arch. Roberto Gabatelli, curatore della mostra, dal sindaco della città di Tortona Gianluca Bardone, dall’assessore alla cultura e vice-sindaco Marcella Graziano, dall’arch. Federica Stella, come detto profonda conoscitrice dell’opera di P.L. Nervi, e quindi da Cesare Raviolo, membro della società storica Pro Iulia Dertona, che ha inquadrato le dinamiche economico-sociali di Tortona, durante i sett’antanni di attività dell’area, che oggi versa in stato di abbandono.

Per informazioni sulla mostra vedi anche: Una mostra fotografica sui paraboloidi del Nervi in zona ex-A.L.F.A. a Tortona e Prorogata di due settimane l’apertura della mostra “Acciao, sale e tabacchi” a Palazzo Guidobono.

Vedi anche: le foto della mostra sulla pagina facebook Tortona OGGI

La Conferenza “Patrimonio Culturale tra memoria e futuro” di Tortona

Mercoledì 13 novembre il Comitato Capannoni del Sale di Tortona ha organizzato la prima Conferenza di Architettura che a memoria d’uomo si sia tenuta a Tortona: “Patrimonio Culturale tra memoria e futuro“.

Ne avevo dato notizia qua: Domani a Tortona gran Convegno di Architettura organizzato dal Comitato Capannoni del Sale, qui trovate la presentazione del programma, in massima parte rispettato, con le biografie dei relatori.

Relatori

Luca Dal Pozzolo ha ribadito, sia nella conferenza, che nell’intervista su La Stampa Alessandria del 13/11 ed infine nella video-intervista a Claudio Cheirasco – che abbiamo postato pochi giorni fa -alcuni concetti chiave:
– la collettività locale deve “reimpossessarsi” dei sui spazi, si deve passare cioè da un “patrimonio indisponibile” ad uno “fruibile”
– la collettività deve “sognare” (leggi “progettare”) il proprio futuro, deve cioè comprendere cosa vuol fare di Tortona! Non si tratta di capire cosa si  – può fare dentro i capannoni ma cosa VUOL ESSERE TORTONA nei prossimi decenni. Solo allora il destino dell’area ALFA si paleserà.
Sintomatico (e programmatico) il titolo de La Stampa: “SOGNATE LA CITTA’ DEL FUTURO

Marco Pesce, che partendo dall’esperienza di ASTI Fest – Festival dell’Architettura Astigiano ci ha lasciato consigli e spunti di lavoro molto interessanti, che Dario Canciani ha così riassunto:
– dare diffusione ai contenuti,
– iniziare a pensare a come portare della gente a vedere dal vivo l’area.
– riporte l’ex area ALFA pian piano nei circuiti di fruizione della città, riavvicinandola ai pensieri dei cittadini,
– riscoprirne la memoria.

Manuel Ramello per il prezioso e generoso intervento durante il convegno, che ha dimostrato in primis che interventi di rigenerazione (di successo) sono possibili e soprattutto che non devono limitarsi al singolo edificio ma all’intera area (per preservarne la memoria) e addirittura creare sistema con altre realtà, “invadendo” così il territorio. Non occorrono a volte interventi eclatanti, ma intelligenti per far conoscere e quindi amare questi “monumenti” (nel senso etimologico di “memento“, ricordo)

Marco C Alessio [coming soon…]

Video di Luca dal Pozzolo a Tortona

Ultimo aggiornamento 19 novembre 2019