Zona 30_ Le città giocabili, un nuovo modo di stimolare mobilità attiva e socialità

La serendipity è la piacevole scoperta di qualcosa di prezioso o significativo inaspettatamente, mentre si cerca qualcos’altro…

Buongiorno e buona settimana a tutti,

oggi vi voglio parlare delle città giocabili, o playable cities. Un’innovativa prospettiva nell’urbanistica contemporanea che mira a trasformare gli spazi urbani in ambienti interattivi, coinvolgenti e divertenti, utilizzando la tecnologia e l’interazione sociale per promuovere la mobilità attiva e migliorare la qualità della vita dei cittadini.

Il concetto di città giocabili ha iniziato a prendere forma negli ultimi decenni, in risposta alla crescente importanza dell’interazione umana nello spazio pubblico. Il movimento si è sviluppato in risposta alle sfide delle città moderne, come l’isolamento sociale, la mancanza di coinvolgimento dei cittadini e la mancanza di spazi pubblici vivaci.

Un punto di riferimento importante nella storia delle città giocabili è stato il progetto “Playable City” lanciato a Bristol, Regno Unito, nel 2012. Questa iniziativa ha dato il via a una serie di progetti che hanno trasformato gli spazi urbani in esperienze interattive, coinvolgendo i cittadini nella progettazione e nella fruizione dello spazio pubblico, rivitalizzando l’interazione sociale e incoraggiando l’esplorazione della città a piedi o in bicicletta.

Anche Milano, in Italia, ha abbracciato le città giocabili con il progetto “PLAY! Milano“. Spazi pubblici sono stati trasformati in luoghi di gioco interattivo, come panchine musicali che suonano melodie quando ci si siede, coinvolgendo i cittadini nella fruizione creativa degli spazi urbani.

Singapore ha adottato il progetto “Urban Redevelopment Authority” per creare aree giocabili nel quartiere di Tampines, che è stato progettato con percorsi ciclabili interconnessi e parchi con giochi interattivi, creando un ambiente urbano divertente e stimolante.

Adelaide, in Australia, ha introdotto “Moss Walls“, pareti rivestite di muschio naturale che cambiano colore in risposta all’inquinamento atmosferico, sensibilizzando sui problemi ambientali e promuovendo l’uso di mezzi di trasporto a emissioni zero come la bicicletta.

San Francisco, negli Stati Uniti, ha implementato “Pavement to Parks“, trasformando parcheggi e spazi stradali in parchi temporanei con giochi e piste ciclabili, rendendo la città più accessibile e invitante per i pedoni e i ciclisti.

Anche Bogotà, in Colombia, ha introdotto progetti temporanei di città giocabile, chiudendo alcune strade al traffico veicolare durante le domeniche e le festività. In questo modo è stato creato uno spazio sicuro per l’attività fisica e il tempo libero che coinvolge migliaia di persone ogni settimana.

Questi sono solo alcuni dei casi di successo che dimostrano come la città giocabile sia uno strumento, non solo per rendere più belle le nostre città, ma anche per promuovere la mobilità attiva, la creazione di spazi pubblici più inclusivi e vivaci, l’interazione sociale, il coinvolgimento dei cittadini nella progettazione urbana e il miglioramento della qualità della vita attraverso esperienze ludiche e creative.

Questo articolo è stato pubblicato su Limonte News col titolo: MAGAZINE ZONA 30 – LE CITTA’ GIOCABILI

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