Zona 30 – Si, ma le cinture?

Che a pensar male si fa peccato…, ovvero: ma che cultura abbiamo noi italiani sulla sicurezza stradale?

Buongiorno e buona settimana a tutti,

Il MIT del ministro Salvini ha messo la sicurezza stradale tra le priorità del suo dicastero con il ddl sulle nuove norme del Codice della Strada che devono essere discusse in Parlamento” si legge sul sito ufficiale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Strano modo di intendere la sicurezza stradale. Nel ddl (che attende da mesi di essere discusso in Parlamento, la nuova data è ora fissata a marzo NdA) ci sono alcuni punti in cui la sicurezza stradale è completamente dimenticata, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di perseguirla data ai Comuni.

l taglio di 93 miliardi di euro dello scorso anno ha chiuso di fatto la breve stagione in cui il nostro Paese aveva cominciato a guardare a quanto si sta facendo, in alcuni casi da decenni, in altri con risultati raggiunti in pochi anni, negli altri Paesi europei a favore della micromobilità e dell’utilizzo della bicicletta.

In Italia si preferisce fare la guerra agli autovelox. Con la conseguente nascita della saga di Fleximan, il distopico emule del giustiziere della notte, che si sente libero di distruggere l’unico deterrente che la società civile ha a disposizione per difendersi da chi in macchina corre come un matto, disturbando il flusso degli altri veicoli e causando situazioni di pericolo, che prima o poi causano incidenti più o meno gravi.

Nell’intento del ddl, gli autovelox utilizzabili saranno solo quelli omologati dallo Stato, rendendo di fatto inservibili buona parte di quelli oggi in uso. Comunque saranno vietati all’interno delle “zone 30”.

A questi provvedimenti si aggiunge la personale crociata del ministro Salvini contro la bicicletta. Sono previste norme più restrittive sulla “Città 30” e l’abolizione delle corsie ciclabili, recentemente introdotte con decenni di ritardo finalmente anche in Italia.

Questa ampia premessa per fare il punto sulla situazione in cui sono stati realizzati dal MIT, in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri e l’Associazione Italiana Content e Digital Creators, tre video rivolti ai giovani per sensibilizzarli sulla sicurezza stradale.

In tutti e tre i video un gruppo di ragazzi si ritrova a viaggiare sulla stessa auto. Sono tre situazioni diverse, ognuna legata alla più alta probabilità di incorrere in un incidente: la velocità eccessiva, che nei video è intesa come una “challenge”, non come malcostume diffuso, poi il consumo di droghe e la distrazione da cellulare.

In tutti i video compare lo stesso errore: i giovani protagonisti, interpretati dai ragazzi della Scuola romana di recitazione “Action Academy”, non allacciano la cintura di sicurezza. Probabilmente una svista, sicuramente un messaggio non bello da dare ai giovani, soprattutto parlando di sicurezza stradale. Quei video sono inutilizzabili, da scartare.

È che siano da monito al ddl Salvini, che per come è scritto, rischia di “prendere una cantonata” a sua volta.

Claudio Cheirasco


Questo articolo è stato pubblicato su Limonte News col titolo: MAGAZINE ZONA 30 – IL MIT LANCIA TRE SPOT PER PROMUOVERE LA GUIDA SENZA CINTURE?

Vedi tutti gli articoli della rubrica “Zona 30 – La città delle persone

Iscriviti alla Newsletter di “Zona 30, la città delle persone”