Presentato il programma elettorale della giunta Chiodi. Ancora non c’è spazio per le biciclette

A Tortona chi usa la bicicletta continua ad essere ostacolato. Muoversi rispettando salute e ambiente sembra un sogno irrealizzabile.

Era stato anche codesto umile blog a segnalare uno dei tanti problemi che la cementificazione selvaggia ha portato con sé.

A Tortona, dopo la variante al piano regolatore del 2022 si è messa mano alle ruspe e si è impermeabilizzato un altro 7% abbondante in più di suolo, che da agricolo è diventato edificabile e sul quale si è costruito subito. Sono tre le zone che hanno visto sorgere in pochissimo tempo nuovi capannoni per la logistica.

Sospendiamo per un attimo il ragionamento su come una distesa di capannoni possa rendere attrattiva la nostra città e così contribuire al suo rilancio socio-culturale, prima, e quindi economico-politico, poi.

Dimentichiamoci per un attimo anche delle conseguenze “dello sviluppo” sul piano idrogeologico. La natura, prima o poi, chiede sempre il conto di come la si è trattata. Ultimamente lo fa attraverso Giove Pluvio, che si diverte a scaricare sulle nostre teste in poche ore la pioggia di mesi. Presto scopriremo dove andranno a riversarsi le acque che i nuovi impermeabili terreni non saranno più in grado di assorbire.

Ammettiamo dunque, pur non concedendo, che la scelta di puntare sulla logistica attraverso l’urbanizzazione di nuovi spazi sia stata la migliore possibile per Tortona.

É stato fatto bene? Che conseguenze questa scelta ha portato a livello pratico, quotidiano?

I nuovi capannoni sorgono fuori dal centro abitato. Non che in città, anche molto vicino al centro, mancassero zone industriali dismesse da bonificare e su cui si sarebbe potuto costruire, ma per vari motivi i nuovi capannoni sono spuntati “Oltre Scrivia”.

Forse questo comporta un vantaggio per il traffico pesante, che sarà favorito dalla vicinanza con il casello autostradale, ma come sono stati pensati, o non pensati, gli spostamenti dei lavoratori che, su due/tre turni ogni giorno partono da Tortona alla volta della loro sede di lavoro e poi devo o tornare?

Si tratta di pochi chilometri, sicuramente meno di cinque. Una percorrenza che, a rigor di logica, è più efficiente ed efficace affrontare in bicicletta che in auto. Infatti le svariate decine di nuovi lavoratori della logistica si muovono proprio con quel mezzo: la bicicletta.

Questo comporta un problema di sicurezza, perché invece chi lavora fuori città è costretto a muoversi in auto e nulla è stato fatto per allargare le strade. Ci sono alcuni punti, non solo il ponte sullo Scrivia, che forse è il più drammatico essendo un collo di bottiglia, in cui la convivenza tra auto e velocipedi è molto scomoda. fino a diventare pericolosa.

Non tutti gli autisti hanno la piena padronanza del mezzo, come è lecito pensare che anche non tutti coloro che si spostano in bici siano campioni di free style. Quindi sarebbe cosa buona e giusta cercare di fare qualcosa per risolvere questo problema, sentito dagli automobilisti prima ancora che dai ciclisti.

I fatti sono due: o si allarga la strada e si crea un corridoio ciclabile in cui i velocipedi possano muoversi in sicurezza, oppure si crea un percorso ciclabile che attraversi lo Scrivia e raggiunga i capannoni in autonomia.

Mi duole segnalarvi che non è stata fatta né una cosa né l’altra: le strade sono rimaste quelle che erano e nessun nuovo collegamento ciclabile è stato pensato, progettato, realizzato contestualmente alla modifica del piano regolatore e della conseguente costruzione di capannoni.

Anzi peggio: il collegamento ciclabile che avrebbe dovuto passare nel parco dello Scrivia per collegare la città al nuovo PalaGavio non si farà più. Cancellato dalle mappe!

Ma quindi proprio nulla è stato fatto a riguardo?

Una cosa è stata fatta: visto che tutti si muovono in auto o in bicicletta la nostra solerte amministrazione comunale, ha annunciato proprio ieri che sarà presto disponibile, in via sperimentale per due anni, un collegamento attraverso bus navetta.

Quello che non è chiaro è chi dovrebbe cambiare abitudini e prendere la navetta. Chi solitamente si sposta in auto o chi solitamente si sposta in bici? Credo chi solitamente si sposta in auto e quindi chi ha già a bilancio spese di viaggio. Perché una navetta a pagamento, soprattutto se non prevede il trasporto delle biciclette, per un ciclista è assolutamente inutile.

Vi sollevo dalla fin troppo ovvia polemica sullo sperpero di denari pubblici.

cc

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