Zona 30_La gaffe (poi smentita) del ministro Salvini sulla sicurezza stradale

Abbiamo ripreso anche per «Zona 30, la città delle persone» l’infelice risposta del vice-premier durante il Question Time alla Camera.

Mercoledì scorso il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini è stato interrogato, durante il “Question Time” alla Camera, sul disegno di legge per la sicurezza stradale che sarà presentato “a breve”.

Confermando le intenzioni  già dichiarate durante il question time del 23 febbraio scorso (https://www.youtube.com/watch?v=hmoVxWlyklw), il Ministro ha detto che “Il pacchetto interverrà anche sulla mobilità dolce, sulle due ruote, prevedendo casco, assicurazione, targa e frecce obbligatorie per monopattini e biciclette“.

Anche la volta scorsa le parole del ministro avevano innescato reazioni critiche, ma queste erano avvenute da parte di organi di informazione “minori”, come ad esempio il blog Benzina Zero (vedi: Quello che il Ministro Salvini non ha capito della sicurezza stradale) e poco avevano ottenuto.

Questa volta a chiedere conto delle conseguenze a cui potrebbe portare una simile decisione è l’Ancma, l’associazione dei produttori di bici, stessa. Lo fa con un comunicato in cui avverte che un provvedimento simile è in grado di schiacciare il comparto del ciclo che genera un volume d’affari pari a oltre 3,2 miliardi di euro l’anno, che sommati al cicloturismo [circa 4 miliardi di euro l’anno NdA], portano a oltre 7 miliardi di euro di indotto, molti dei quali generati da turisti stranieri.

Una scelta anacronistica e sbagliata, insomma, che non interviene sulle tre principali cause di incidenti e collisioni stradali ovvero: velocità elevata, distrazione alla guida, mancanza di precedenza sulle strisce pedonali.

Secondo FIAB Italia, anche lei uscita con una nota nelle ore successive al Question Time, “la proposta è una tassazione punitiva che colpevolizza le vittime della violenza stradale, mettendo in campo normative che non esistono in nessun altro paese europeo. Anzi, proprio il Parlamento Europeo ha chiesto incentivi per la diffusione della bicicletta come mezzo di trasporto in città e nel tempo libero.

FIAB ricorda l’esistenza del “Piano Generale della Mobilità Ciclistica” approvato all’unanimità nella Conferenza unificata Stato-Regioni nell’agosto del 2022, che punta ad aumentare il numero delle biciclette in circolazione e ad allineare l’Italia agli standard internazionali e trasformare le nostre strade in luoghi a misura di persone, oltre che di bicicletta.

Per farla breve, subito dopo le dichiarazioni così aspramente criticate, il Ministero fa marcia indietro, modifica il comunicato sul sito internet. Non si fa più cenno alle biciclette, ora si parla di assicurazione, casco, targa e frecce obbligatorie solo più per i monopattini.

Il 9 giugno, due giorni dopo, Matteo Salvini approfitta di un intervista sul quotidiano “Libero” per ribadire che: “Le targhe, frecce, casco, assicurazioni e limiti di velocità sono per i monopattini, non per le biciclette“.

Lascio a voi ora la parola nei commenti. Cosa ne pensate delle misure proposte e come migliorereste la sicurezza stradale?

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