Una storia di successo all’interporto di Rivalta Scrivia

La storia di una ditta in forte crescita presente sul nostro territorio e del suo responsabile per la logistica.



Una storia di successo all’Interporto di Rivalta

Situata nel baricentro del triangolo industriale e quindi delle grandi città del Nord Italia, Tortona è il polo logistico per eccellenza. Se da un lato i negozi del centro cittadino stentano a reinventarsi e a trovare nuovi clienti, il polo logistico di Rivalta Scrivia sembra essere favorito dal nuovo paradigma del commercio, che premia chi sa muoversi on-line e si rivolge al vasto pubblico raggiungibile tramite internet. Se a questo aggiungiamo che il nostro territorio è il “retro-porto” naturale di Genova ecco che la formula del successo prende sempre più forma.

Oggi vi voglio raccontare una realtà che cresce a ritmi sostenuti. La piattaforma logistica della filiale italiana di Aosom, una ditta di e-commerce, nata negli USA nel 2009 ed oggi con sede in Cina, a Ningbo. È presente in Italia dal 2014 e a Rivalta Scrivia da poco più di due anni.

Grazie alla mia attività di blogger sono venuto in contatto con Liviu Chitu, il responsabile della logistica di Aosom Italia, che mi ha invitato a visitare di persona il magazzino in cui si gestiscono gli ordini per tutto il territorio nazionale. Un capannone di 6000 mq e un altro da 2000mq per lo stock, luoghi in cui si movimentano decine di migliaia di pacchi alla settimana e di cui Liviu, a ragione, va molto fiero.

Aosom Italia è anche fornitrice Amazon, da cui ha ottenuto il riconoscimento “Amazon Prime“, vale a dire la possibilità di spedire entro la giornata successiva gli ordini ricevuti entro le 14.30. Il massimo riconoscimento per il colosso di Seattle, che dà questa fiducia solo ad un numero limitato di fornitori.

Liviu Chitu e Fabio Missoli

Mi ricordo ancora quando abbiamo aperto la sede logistica a Rivalta, mi racconta Liviu, siamo entrati in quello che adesso è il nostro buffer, un magazzino molto più piccolo di quello attuale. Io e Fabio Missoli, l’amministratore delegato, siamo andati a comprare le prime cose: scopa e paletta, guanti da lavoro, scotch, pennarelli. Siamo partiti da zero. Io ero l’unico dipendente del settore logistico, per qualche tempo sono stato aiutato dal personale che ci è stato messo a disposizione da Katoen Natie, la ditta belga che nel 2013 ha rilevato l’Interporto di Rivalta Scrivia. Io e altri due ragazzi, tutta la forza in campo, abbiamo impiegato una settimana a svuotare il primo container. Oggi di container ne svuotiamo due o tre al giorno, chiuderemo l’anno con un fatturato di 20 milioni di euro e per il prossimo anno ci aspettiamo di raggiungere i 25/30 milioni di euro, questo vorrà dire scaricare dai 500 ai 600 container.”

Abbiamo scelto Rivalta Scrivia perché è un punto strategico per una ditta come la nostra che fa grosso affidamento sulla logistica, prosegue l’AD Fabio Missoli, da me incontrato insieme a Liviu durante la mia visita. La sede italiana di Aosom Italia è ad Assago, dove abbiamo 16 dipendenti, altri 10 sono impiegati qui a Rivalta, tutti assunti con contratto diretto Aosom, più 3 tramite agenzia interinale.

Dopo aver visitato gli uffici, Liviu mi ha portato in magazzino e mi ha presentato uno ad uno tutti i suoi colleghi: Matteo, Danilo e Luca sono gli unici italiani, con loro lavorano anche Iulian, che è rumeno come Liviu; Said El Abassi, Said Bouhaja e Zonhayr, tutti e 3 marocchini; Gentian, albanese; Sukhraj, indiano; Cosmos ghanese; Raul, camurunense; Marcus, brasiliano.

Il magazzino di Aosom Italia

Liviu parla sei lingue e ci tiene ad avere un gruppo di lavoro multiculturale. Ritiene che questa sia una scelta vincente perché più punti di vista riescono a creare un metodo di lavoro più ponderato, più competitivo. Alla mia domanda se tante culture diverse non creino problemi di convivenza, Liviu mi risponde sicuro: “All’inizio tutti sono un po’ sulla difensiva, non lo nego, questo succede sempre quando si deve entrare a far parte di un gruppo già costituito, figurati in un gruppo in cui tutti sono così diversi tra di loro. L’importante è far capire che nessuno vuole sminuire i nuovi arrivati e che è necessario fare uno sforzo per andare d’accordo. In poco tempo i nuovi arrivati si integrano nel gruppo e tutti insieme raggiungiamo i risultati. All’interno dell’interporto siamo una delle ditte con la miglior reputazione e i nostri clienti sono soddisfatti del nostro lavoro (in ufficio mi aveva fatto vedere una lista in cui Aosom, per meritevoli risultati, regalava ad ognuno di loro un buono d’acquisto da 150€), qui tutti prendono il premio di produzione. Io cerco sempre di dare il buon esempio e mi assicuro sempre delle condizioni in cui lavorano i miei colleghi”. Non stento a crederlo, quando me li ha voluti presentare ad uno ad uno, per ognuno di loro ha aggiunto qualche informazione in più. Di ognuno di loro conosce le peculiarità, gli hobby, la vicenda personale. Questo è sicuramente un segnale di attenzione.

Le modalità con cui Liviu è entrato in contatto con Aosom Italia sono per lo meno singolari, dovute ad un caso fortuito. Liviu un giorno ha risposto ad un annuncio in cui Fabio regalava due tapis roulant a chi fosse andato a prenderseli. Erano dei resi non funzionanti e Liviu li aggiustò. Dal momento che erano due, e a Liviu ne serviva uno solo, pensò di sentire Fabio per “restituirgli” aggiustato il tapis roulant in eccesso. Fabio rimase molto sorpreso delle abilità di riparatore di Liviu e gli propose di occuparsi della riparazione dei resi. Quando Aosom Italia decise di aprire una piattaforma logistica decentrata si pensò a Liviu, che accettò di buon grado, dal momento che le condizioni proposte erano migliori di quelle del lavoro che stava svolgendo in quel momento.

Il resto della storia già lo conoscete, una storia che ho raccontato volentieri, una storia di successo e di integrazione. Una storia moderna di un mondo che cambia. Una storia che succede nel nostro territorio, che si trova a cavallo tra un glorioso passato ed un incerto futuro. Un futuro che a Rivalta Scrivia è già presente.

Il reparto spedizioni

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