Zona 30 – Ma chi ti ha dato la patente?

La comparsa di segnaletica orizzontale per delimitare le corsie ciclabili in un incrocio di Milano manda molti nel panico. Ma la soluzione del rebus è a portata di mano…

Buongiorno e buona settimana a tutti,

cavalchiamo oggi un argomento di attualità, venuto agli onori delle cronache nelle settimane scorse: la segnaletica realizzata per facilitare chi si trovi a dover attraversare in bicicletta l’incrocio di corso Monforte a Milano.

Si tratta di un tassello di una infrastruttura in grado di consentire ai meneghini di muoversi in sicurezza, anche utilizzando la bicicletta, nel tragitto che unisce San Babila all’Idroscalo.

Ovviamente perché le biciclette possano muoversi in sicurezza necessitano di una corsia a loro riservata, possibilmente che non metta in pericolo i pedoni e che quindi non sia realizzata sui marciapiedi, ma sulla carreggiata stradale, che poi è quella destinata allo scorrimento dei veicoli, quindi la più adatta.

È quello che è stato fatto a Milano. Per aumentare la sicurezza di chi si trovi a dover attraversare in bicicletta l’incrocio in questione, sono state disegnate a terra le corsie ciclabili e, poi, sono state evidenziate con vernice rossa. Possono proseguire dritto i ciclisti che percorrono Corso Monforte verso il centro e quelli che si spostano sull’asse via San Damiano-via Visconti Di Modrone. Chi si trova ad “uscire” da Milano percorrendo Corso Monforte non può farlo, perché, dopo l’incrocio, si interrompe il doppio senso ciclabile e quindi le bici possono solo svoltare a destra o a sinistra. La quarta corsia ciclabile, dunque, non è rettilinea, ma taglia in diagonale l’incrocio, invitando i ciclisti che non hanno svoltato a destra ad immettersi in via San Damiano. Questa è l’unica a non essere verniciata di rosso, ma delimitata unicamente dai cosiddetti “quadrotti”.

Alla fine è semplice: chi è in auto deve percorrere la corsia riservata alle auto e chi è in bici deve percorrere la corsia riservata ai velocipedi, con buona pace di chi è a piedi che non si vede costretto a condividere lo spazio con bici e monopattini. Il tutto è regolamentato da semaforo, che arresta le auto quando le bici svoltano a sinistra.

Se guardate su Google Maps scoprite che la mobilità era già regolamentata in questo modo, case avanzate comprese. Quello che è stato fatto circa 15 giorni fa è solo disegnare in maniera più chiara la segnaletica orizzontale. Eppure in molti non hanno capito cosa stesse succedendo e, a caldo, si sono scagliati contro il lavoro svolto dal Comune di Milano.

Un giorno parleremo anche di come i mass media nel nostro paese siano autocentrici ed usino un lessico non adeguato. Per intanto vi basti sapere che la nuova segnaletica orizzontale è stata intitolata con le seguenti parole chiave acchiappa click: “Incrocio pazzo”, “rompicapo”, “labirinto”, “rebus”, “Tetris”, “Monopoli”, come rilevato da BikeItalia.it.

Eppure non era difficile. A far chiarezza ci ha pensato l’assessore con delega alle strade e consigliere di Municipio 1 di Milano Lorenzo Pacini, che in un post su Facebook ha predisposto un piccolo tutorial, invitando, invece che gridare alla follia, a ricordarsi la lezione n. 1 di scuola guida. Ecco il tutorial:

Claudio Cheirasco


Questo articolo è stato pubblicato su Limonte News col titolo: MAGAZINE ZONA 30 – L’INCROCIO DI CORSO MONFORTE E LE INEVITABILI (E INUTILI) POLEMICHE

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