Prove tecniche di privatizzazione della Sanità: la testimonianza di un nostro lettore

Un nostro lettore ci segnala che per poter fare esami di routine, che cinque anni fa venivano fatti in mattinata senza bisogno di prenotare, oggi occorre aspettare tempi biblici. A meno che non si sia disposti a pagare…

Un nostro lettore ci segnala quanto segue, ringraziandoci per lo spazio che gli dedichiamo.

Pur essendo residente nell’area tortonese, sono pendolare e lavoro a Milano. Pochi giorni fa mi sono recato in un notissimo ospedale milanese, che fa parte di strutture convenzionate del Servizio Sanitario Nazionale, dove sono solito fare le analisi del sangue. Fino a cinque anni fa venivo a fare questi esami, considerati di routine per chi ha la mia età, senza appuntamento, senza prenotazione: si arrivava, ci si metteva in coda e si facevano gli esami del sangue. Adesso bisogna prenotare tramite App. Il primo appuntamento possibile è tra un mese. Se invece si intende rinunciare al Servizio Sanitario Nazionale, e optare per un servizio a pagamento, si può “passare subito” e risolvere la questione in giornata.

Ovviamente non do la colpa all’ospedale in sé. Ritengo che sia il sistema politico alla base del problema. Non faccio differenza tra destra e sinistra: è stata tutta una certa politica a voler smantellare il Servizio Sanitario Nazionale.

Sarebbe ora di ribaltare questa oscena e disgustosa situazione!

Al che abbiamo chiesto al nostro lettore se avesse una proposta concreta per cercare di scardinare, se non proprio ribaltare, questa oscena situazione…

Non ho nessuna proposta, purtroppo, almeno finché tutti continueranno a votare quelle persone che trasformano i luoghi di cura in aziende per fare profitti. Anche Gino Strada è stato impotente in tal senso, nonostante la sua testimonianza e la sua opera in Emergency. Non sarà certo un signor nessuno come me a poter incidere da solo.

Ma se tutti iniziassimo a reclamare con i nostri partiti, di qualunque schieramento, per ripristinare il SSN e smettere di smantellarlo, forse potremmo ottenere qualcosa. Non è accettabile che solo chi può pagare abbia la garanzia di essere curato.

Basta essere uniti. Paghiamo le tasse anche per un Servizio Sanitario Pubblico efficiente. Come avveniva ad esempio nel nostro piccolo ospedale di Tortona, prima che venisse distrutto.

La constatazione è quella che in molti ormai rinunciano a curarsi, non solo perché non hanno i soldi, ma anche perché è diventato sempre più complicato accedere ad un servizio essenziale. Eppure l’Italia ha sempre avuto un Servizio Sanitario Nazionale di altissimo livello. Perché accettiamo in silenzio che ci venga tolto?

Foto: Contropiano.org

Edit: proprio mentre con il nostro lettore disquisivamo di questi temi, il professor Silvio Garattini, presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, ci avvertiva del rischio che corre il Servizio Sanitario Nazionale durante la trasmissione “Il Cavallo e la Torre” su RAI 3.

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