Il Gualdo – L’oro blu di Castelnuovo Scrivia

Questo articolo è stato pubblicato sul mensile “l’inchiostro fresco” nel numero di luglio 2016 con il titolo: “L’oro blu di Castelnuovo Scrivia”

L’oro blu di Castelnuovo Scrivia

Il Gualdo è una pianta erbacea (nome scentifico Isatis Tinctoria) da cui si estraeva un colorante indispensabile a tingere di blu lane e fibre. Un erba tintoria che, ridotta in cocagne, veniva venduta a Genova per tingere in blu le stoffe delle navi e che, successivamente, sarebbesto state utilizzate per la produzione dei blu jeans.

Essa era una pianta molto diffusa nella pianura dell’Oltrepò, da Voghera a Tortona, la sua produzione e commercio fecero la fortuna di Castelnuovo fra il XIV e il XVII secolo, tanto che prese il soprannome di “oro blu”.

Per approfondire:
– Cammarata I., “Oro blu : storia e geografia del gualdo di qua dal Po“, EDO-Edizioni Oltrepò, Voghera (Pv), 2001
– Cammarata I., “Quell’erba che tingeva di blu. Il seguito di «Oro blu» sulla storia e l’economia del gualdo“, Varzi (Pv), Edizioni Guardamagna, 2017

Il monumento al Gualdo

Il 2 giugno 2014, nei giardini Regina Elena di Castelnuovo Scrivia, è stato inaugurato il “Monumento al Gualdo”: un’aiuola in cui viene coltivata questa pianta ed in cui è stata posta una coppia di mole in conglomerato appenninico della Val Borbera, recuperata tra quelle che venivano utilizzate nella lavorazione del Gualdo. Tre pannelli illustrano le caratteristiche tecniche e la storia di questa attività economica ormai scomparsa.

La cerimonia è avvenuta durante la tradizionale festa medievale di San Desiderio che vede la partecipazione di figuranti in costume medievale in arrivo da tutto il Nord Italia.

L'inchiostro fresco di luglio 2016

 

One Response to "Il Gualdo – L’oro blu di Castelnuovo Scrivia"

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.