Zona 30 – Viva la strada delle persone

In occasione della Giornata Mondiale del Ricordo delle vittime della violenza stradale in 8 città italiane si è svolta la manifestazione “Viva la strada”. Decine di associazioni e fondazioni chiedono strade più sicure per le persone.

Buongiorno e buona settimana a tutti,

La terza domenica di novembre è istituita la “World Day of Remembrance for Road Traffic Victims”, vale a dire la Giornata Mondiale delle Vittime del Traffico Stradale.

Quest’anno il 19 novembre decine di associazioni e fondazioni si sono mobilitate per promuovere la manifestazione “Viva la Strada”, che si è svolta contemporaneamente in 8 città italiane: Alessandria, Cagliari, Lecce, Milano,  Modena, Napoli, Roma e Trento.

Lo scopo di “Viva la Strada” è stato quello di chiedere strade più sicure per le persone con la revisione di alcuni punti del nuovo codice della strada, in discussione in questi giorni alla Camera dei Deputati. Secondo gli attivisti, qualora venisse adottato così com’è, vedrebbe un incremento del numero di morti sulle nostre strade.

In Italia, la sicurezza stradale è un problema significativo, con una media di 9 persone uccise ogni giorno a causa della violenza stradale. Nel 2022, si sono verificati 165.889 incidenti stradali (454 al giorno), causando 223.475 feriti (612 al giorno) e 3.159 vittime (9 al giorno).

L’Unione Europea si è posta l’obiettivo di dimezzare le vittime e i feriti gravi entro il 2030 e di eliminarli entro il 2050. Altri Paesi hanno adottato con successo strategie come la “Vision Zero“, che mira a migliorare la progettazione delle strade per ridurre gli incidenti dovuti all’errore umano, e la “Città 30“, che ha portato a significative riduzioni di incidenti, feriti e vittime in molte città europee.

Il nuovo Codice della Strada proposto dal Ministro Salvini, invece, sembra ignorare questi dati, concentrandosi più sulla repressione che sulla prevenzione e limita la possibilità da parte delle amministrazioni locali di ridisegnare la strada garantendo spazio e sicurezza agli utenti più vulnerabili. Inoltre viene anche limitata la possibilità di controllo della velocità, che rappresenta la prima causa di morte in caso di scontro stradale.

Nell’ambito della sicurezza delle persone in bicicletta, il nuovo Codice introduce a livello teorico un provvedimento positivo sull’obbligo di mantenere almeno 1.5 m di distanza laterale in fase di sorpasso di un ciclista, che viene di fatto vanificato dalla precisazione “ove le condizioni della strada lo consentano”.

Le proposte degli attivisti includono la promozione della legge nazionale per la “Città 30” in tutte le città italiane, come già avviene in Spagna, la creazione di strade scolastiche pedonali e il ripristino delle risorse già previste per realizzare nuove infrastrutture ciclabili che invece sono state tagliate dal Governo in carica.

Ho raccolto un album di foto delle varie manifestazioni, ve ne propongo qui una per ogni città. Quella di Alessandria è stata scatta da me medesimo, in quanto ho partecipato personalmente al presidio che è stato anche l’occasione di ricordare le vittime della violenza stradale della nostra provincia.

Claudio Cheirasco


Questo articolo è stato pubblicato su Limonte News col titolo: MAGAZINE ZONA 30 – LA GIORNATA MONDIALE DELLE VITTIME DELLA STRADA

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