Zona 30 – Elementi e strategie urbanistiche per restituire spazio alle persone

Per realizzare città a misura d’uomo è necessario limitare la velocità delle auto e lo spazio a loro disposizione, facciamocene una ragione.

Buongiorno e buona settimana a tutti,

Andare ai 30 km orari nelle nostre città è molto difficile, se non di fatto impossibile.

La scorsa volta abbiamo visto i limiti tecnici delle vetture che guidiamo: anche sulle più moderne non è possibile impostare la velocità a 30 km orari. La tecnologia di cui disponiamo oggi non riesce ad assistere la guida a velocità “così basse”.

Se a questo si somma che l’abitudine a non “pestare” sull’acceleratore è ancora poco diffusa, l’unico modo che abbiamo per limitare la velocità delle auto nei luoghi abitati è lavorare sul contesto e quindi sullo spazio con uno specifico intervento urbanistico.

Nella foto di copertina di questo articolo, realizzata dalla pagina Facebook “Piste ciclabili fantastiche e dove trovarle”, vi è un elenco di 8 strumenti urbanistici per “disegnare” le zone trenta all’interno delle strade e dei quartieri residenziali delle nostre città.

Sono otto elementi che “costringono” le auto ad andare piano e contemporaneamente abbelliscono la città, aumentandone gli spazi protetti.

Ci avete mai fatto caso? In Italia con la propria vettura è possibile andare ovunque. Qui da noi non esiste un luogo antropizzato che non sia raggiungibile in auto. Possiamo affermare senza tema di smentita che le infrastrutture per la mobilità, in Italia, sono quelle necessarie e sufficienti agli spostamenti in automobile. Questo costituisce sicuramente un vantaggio, poiché abbiamo una rete stradale completa e capillare, ma anche un limite perché, soprattutto nelle zone sprovviste di trasporto pubblico, tale rete stradale è utilizzabile solo in auto.

Non è un segreto che la nostra epoca sia “schiava” dell’auto. Se non sei automunito al giorno d’oggi diventa difficile anche trovare lavoro…

Ma l’uso dell’auto in città non è efficiente. Le auto in circolazione sono veramente troppe, più volte durante la giornata il traffico si blocca a causa di ingorghi. In alcune zone della città non si trova parcheggio. Stiamo nel traffico ad accumulare stress come se fosse il nostro destino. Quasi tutto lo spazio pubblico è concesso alle automobili. Lo spazio per muoversi a piedi può essere sacrificato, quello per spostarsi in auto no.

A 50 km/h un’auto uccide 9 pedoni investiti su 10. A 30 km orari la percentuale di rischio è invertita: ad un solo decesso ogni dieci incidenti, che sono comunque di meno poiché lo spazio di frenata è minore.

La sfida dell’urbanistica post-moderna è quella di realizzare città a misura d’uomo e per farlo è necessario limitare la velocità delle auto e lo spazio a loro disposizione, facciamocene una ragione.

Claudio Cheirasco
docente, giornalista, referente di Fiab Tortona sezione Malabrocca


Questo articolo è stato pubblicato su Limonte News col titolo: MAGAZINE ZONA 30 – ELEMENTI E STRATEGIE PER RENDERE PIU’ SICURE E FARE BELLE LE NOSTRE CITTA’

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