Tortona, la via Emilia e le regole che nessuno rispetta

Il recente divieto di circolazione esteso ai velocipedi non sarà fatto rispettare, come già di fatto avviene con quello per le auto?

Arrivato l’ordine si aspetta il contrordine. Chi di voi ha fatto la Naja lo sa bene, negli ambienti disorganizzati, come era l’Esercito Italiano al tempo della Naja, nessuna regola è perentoria.

Ed è quello che sembra succedere ultimamente a Tortona. L’unica cosa certa è che il Piano Regolatore è stato rivisto al rialzo e saranno edificate aree per quasi un 8% in più di quanto precedentemente previsto. Non illudetevi, sui nuovi terreni edificabili non è prevista la costruzione di nessun edificio di pregio in grado di generare posti di lavoro qualificati. Niente Scuole, ospedali, musei, centri di ricerca, edifici residenziali: saranno costruiti solo capannoni.

Se la cementificazione del territorio continua senza sosta, sul resto sembra proprio che si stia brancolando nel buio. Non stupisce l’assurda decisione presa sotto Natale dalla nostra Giunta, che con la deliberazione n. 258 del 20/12/2022 ha esteso alle biciclette il divieto di circolazione nelle aree pedonali urbane di via Emilia e nelle strade limitrofe.

Del resto è ormai sotto gli occhi di tutti che la nostra amministrazione comunale non ha certo intenzione di ridurre il traffico e l’inquinamento. Tuttavia il divieto “natalizio” è così assurdo che durante la commissione sicurezza che si è riunita il 20 marzo scorso è emerso che anche se il divieto è attivo nessuno si osa di farlo rispettare.

Ricapitolando: circolare con la propria bicicletta in via Emilia è oggi vietato, ma chi infrange le regole non viene sanzionato. Del resto in via Emilia di sanzioni se ne fanno ben poche. Non vengono sanzionate neanche le auto perennemente parcheggiate in divieto di sosta.

A questo punto come dobbiamo comportarci, qualcuno è in grado di dircelo? A chi giova questa confusione? Se il Comune non intende far rispettare i divieti in via Emilia, non farebbe più bella figura a dirlo chiaramente e al limite a revocare l’assurdo divieto?