Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti a Tortona per presentare il suo libro autobiografico racconta anche delle volte in cui è stato contestato. Lo slogan urlato a Livorno, però, batte tutti.
Del resto il Vernacoliere lo hanno inventato loro, non noi, ma ci adeguiamo. Perché la battuta riferita dal Ministro Salvini mi sta ancora facendo ridere adesso, anche se da ridere ci sarebbe ben poco.
Oggi, venerdì 3 maggio 2024 il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti della Repubblica Italiana Matteo Salvini è stato a Tortona, nell’ambito del suo tour per presentare il libro “Controvento. L’Italia che non si arrende“, ma anche per sostenere la campagna per il secondo mandato di Federico Chiodi a sindaco di Tortona.
Chi volesse seguire tutto l’incontro può farlo tramite la diretta che la nostra Country Lady Sabrina Prato ha provveduto a pubblicare su Facebook, io sono arrivato abbastanza tardi e ho fatto in tempo solo ad ascoltare la presentazione del libro autobiografico del politico padano, per cui di questo vi parlerò.
Premetto che grazie al libro in questione il segretario della Lega ha di fatto trovato il modo di farsi pagare per avere la foto con lui. Il prezzo del libro, infatti, è di 18,90€ e chi oggi ha voluto fare una foto con lui che avesse senso ha dovuto comprarsi una copia del libro (ma quanto leggono ‘sti leghisti? NdA) e quindi farsi scattare la foto mentre il ministro la firmava. Ovviamente non tutti si sono presentati con la copia del libro e, miracoli della campagna elettorale, ma anche professionalità dello staff del ministro, la foto l’hanno avuta lo stesso. La procedura era simile a cinque anni fa: si faceva la coda, si consegnava il proprio telefono ad un incaricato, ci si metteva in posa e l’incaricato scattava la foto. La volta scorsa c’era un passaggio in più per cui il telefono raggiungeva il Ministro (quella volta dell’Interno), che scattava lui stesso la foto.
Ma dicevamo del libro. Un’avventura politica lunga ormai quasi quarant’anni quella di Matteo Salvini. Iniziata nella Lega Lombarda, poi nei Comunisti Padani. Famosa la foto con gli occhi da “cannato” scattata in quegli anni al Centro Sociale Leoncavallo di Milano, ma non credo che di questo periodo si parli nel libro… Poi la Lega di Umberto Bossi e poi, dopo lo scandalo dei 49.000.000 di euro, la Lega Salvini Premier.
Anni di vittorie e di sconfitte, come ha sportivamente ammesso “il felpa“. Anni di applausi, ma anche di fischi e contestazioni. Tutti raccontati nel libro.
Ve ne parlerei di più del libro, ma è stato il ministro stesso a non farlo. Voglio dire: mi aspettavo che parlasse di qualche passaggio di quello che già si annuncia come un bestseller, ma mi sa che lo ha fatto poco. Ha preferito prendersela con la sinistra, la sua eterna nemica. Ha detto che i leghisti sorridono sempre, che invece i “compagnoni” sono sempre un po’ imbronciati, che non hanno l’animo sereno.
Per farvi capire vi leggo il testo con cui il Ministro presenta il suo libro: «Chi scrive rischia fino a 15 anni di carcere per sequestro di persona plurimo e rifiuto di atti d’ufficio, ma soprattutto guida un partito − la Lega − che da anni è sottoposto a un linciaggio mediatico-giudiziario che ha pochi precedenti in Italia e in Occidente. Se avessi voluto una vita comoda, mi sarei iscritto al Pd. Ho scelto diversamente, senza rimpianti. E per questo voglio raccontarmi in questo libro»
Se questo è il modo “allegro e col sorriso in bocca” di cui ha parlato Matteo Salvini non oso immaginarmi i modi imbronciati del pd. Ma non è che il Ministro si sbaglia? Che quello ad essere sempre “incacchiato” con qualcuno alla fine è proprio lui? E quelli che tolgono il crocifisso dalle scuole; e quelli che fanno l’albero e non il presepe; e quelli che a sedici anni si prendono la libertà di manifestare la propria idea; e quelli che fanno cassa con gli autovelox; “e quelli che sulì, e quelli che sulà, e quelli che sulera“, per dirla alla tortonese.
Ad ogni modo buona lettura.
Chi volesse leggere qualcosa di allegro secondo i gusti leghisti può comprare il libro del ministro edito da Mondadori. Chi volesse leggere qualcosa che ai leghisti non fa ridere può provare col Vernacoliere: l’abbonamento a 11 numeri costa solo poco più del libro presentato oggi a Tortona. Chi volesse leggerli tutti e due (bontà sua) poi Ci (plurale maiestatis 🙂 faccia sapere nei commenti.
Ringrazio il sindaco Chiodi e il suo staff, perché comunque oggi è riuscito a spezzare la monotonia che spesso opprime Tortona. Portare un Ministro della Repubblica in città è sempre una vittoria. Prossimo step il Primo Ministro? Qualche sindaco nel nostro territorio, anni fa ci era riuscito. Ricordate? Ma lui era schierato dalla parte di quelli che tengono sempre il broncio…