L’Ordine de le Imbandisone

Il menù-balletto del banchetto nuziale tra Isabella d’Aragona e Gian Galeazzo Sforza che si tenne a Tortona nel 1489.

L’Ordine de le Imbandisone è il menù del Banchetto nuziale in onore di Gian Galeazzo Sforza e Isabella d’Aragona, il banchetto che si tenne a Tortona, nella residenza del Conte Bergonzio Botta, in una data imprecisata tra il 21 gennaio e il 5 febbraio dell’anno 1489. La cronaca dei festeggiamenti ci è stata lascita da Tristano Calco [T. Calco, “Nuptiae Mediolanesium Docum sive Iannis Galeacij cum Isabella Aragona, Ferdiandi Neapolitanorum Regis nepote, in Redidua“, edito in Milano 1644], uno storico dell’epoca che quasi sicuramente prese parte ai festeggiamenti e li descrisse con precisione. La pubblicazione avvenne solo nel 1644: un codice membranaceo che oggi è conservato alla Biblioteca Ambrosiana di Milano. Fin da subito furono disponibili le cronache di Stefano Dulcino (“Nuptiae Ducis Mediolani“, 1489), esse sono però molto più scarne di quelle conservate nella Biblioteca milanese.

Ordine de le Imbadisone. Affresco a Casa Botta

Il ritrovamento dell’Ordine de le Imbandisone

Nel 1982 Carlo Scipione Ferrero, un “raffinato e colto” libraio antiquario milanese, si è aggiudicato all’asta il prezioso incunabolo. Per la prima volta sono state svelate le circostanze a cui si riferiva, fino ad allora, infatti, era noto il valore di questo documento ma mai nessuno dei precedenti possessori di lingua anglosassone era riuscito a capire che esso era legato al “pian de lombardia oue e Darthona” (Tortona).

Ordine de le Imbandisone. Nel pian di lombardia oue e darthona

Il Ferrero acquistò il prezioso incunabolo per conto di Orazio Bagnasco, appassionato gastronomo che stava raccogliendo materiale per la sua biblioteca personale di testi di gastronomia che oggi è custodita a Lugano presso la Fondazione B.IN.G.

Nel 1982 il Corriere della Sera ha pubblicato un articolo a firma di Massimo Alberini in cui ha dato la notizia del ritrovamento di questo antico testo “da parte di un umanista italiano residente a Lugano” (il Bagnasco, appunto). Da Tortona Ugo Rozzo, leggendo l’articolo, si è reso conto di avere delle notizie utili e ha replicato con un articolo con riferimento a Bartolomeo Taccone come possibile autore. Orazio Bagnasco ha letto quell’articolo e ne è seguito un incontro in cui Ugo Rozzo, il Ferrero e Orazio Bagnasco sono risali all’autore e ad altre vicende collaterali, tra cui l’intervento diretto di Leonardo da Vinci come scenografo.

Qualche anno dopo, nel 1997, Mondadori ha pubblicato il romanzo di Orazio Bagnasco “Il Banchetto, un cruento racconto di vita medievale in cui il viaggio di Isabella d’Aragona, partita da Napoli alla volta di Tortona, è intrecciato ad una storia noir che si risolverà proprio a Tortona durante il banchetto nuziale. Da questo libro si evincono le abitudini culinarie quattrocentesche alle corti di Napoli e di Milano.

Ordine de le Imbandisone e la nascita del balletto moderno

L’Ordine de le Imbandisone ha un alto valore in diversi campi, sicuramente quello storico e quello gastronomico ma soprattutto è importante per gli studiosi del balletto perchè, secondo la tradizione, con esso è nato il balletto moderno. Non è un caso che la maggior parte delle fonti documentarie su questo avvenimento ci siano state lasciate da studiosi del balletto ed in particolare da Gino Tani, che per primo ha osservato come a Tortona si sia rotta la tradizione quattrocentesca in cui:

… le azioni mimiche vere e proprie erano molto spesso gli intermezzi o entremets in uso presso le corti d’Europa (la parola deriverebbe dal fatto che avevano luogo nei festini tra una portata e l’altra delle vivande) … il mecenate o chi per lui, aveva introdotto la geniale “… novità, di grande importanza storica, di sottomettere tutti gli intermezzi ad una idea unitaria […] un’unica azione più o meno coerente, ma perfettamente connessa con la festa, sulla base di una idea ispiratrice, l’amore coniugale”.

Un altra innovazione introdotta a Tortona è stata quella di unire i due tipi di banchetto-spettacolo quattrocenteschi che solitamente erano proposti uno in alternativa all’altro. Dopo gli intermezzi è stata inclusa una “azione teatrale vera e propria” di cui parla il Calco: “Tolte le mense fu rappresentato uno spettacolo adattissimo alla circostanza“. Di questa seconda rappresetazione, lo Spettacolo di Tortona, non si ha purtoppo il testo, la conoscenza che ne abbiamo è limitata alla descrizione di Tristano Calco.

Fonte: Fulvio Luccichenti, “Ordine de le imbandisone se hanno adare a cena”. – Milano : Il collezionista, c1982 (stampa 1983); Ugo Rozzo, “La festa di nozze sforzesca del gennaio 1489 a Tortona”, Libri e Documenti, A. 14, n. 1 – 1989.

Il futuro dell’Ordine de le Imbandisone

Da un incontro che ho avuto a Tortona con Ugo Rozzo, che ringrazio per la disponibilità con cui ha voluto fornirmi qualche particolare in più su questa vicenda, è emerso un interessante progetto che riguarda l’Ordine de le Imbandisone. Egli non ha voluto sbilanciarsi, ad ogni modo mi ha informato che si sta cercando di realizzare una serie di eventi collaterali da costruire attorno a questo incunabolo, così importante per la storia di Milano, di Tortona, della gastronomia e del balletto.

Chissà se questa vicenda avrà un seguito e chissà quanto sarà in linea con quanto già proposto da Riccardo Magnani proprio a questo blog?

Chiudo segnalando che le otto pagine de l’Ordine de le Imbandisone sono pubblicate sulla pagina Facebook di questo blog.

Foto: Maremagnum; Balletto.net.

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