Non si arrestano le polemiche sulla ciclabile per Viguzzolo, troppi salti di carreggiata

Forse ci voleva più coraggio. Alcuni salti di carreggiata erano evitabili, almeno quelli in prossimità di parcheggi inutilizzati.

Presto, prestissimo la città di Tortona avrà una nuova pista ciclabile, la prima a dire il vero, se si escludono quei 200 metri esistenti tra Scrivia ed Ossona rientrando da Alessandria. Una ciclopedonale che si snoderà dalla stazione ferroviaria già nota per la pubblicità di un sugo Barilla del 2003 fino a Viguzzolo, mettendo in sicurezza la Strada Provinciale 99, protagonista in passato di più di un incidente mortale.

Questo sta avvenendo tra la gioia dei ciclisti, che hanno iniziato a percorrere i primi tratti completati e la rabbia di chi ciclista non è e pensa che il mondo sia destinato ad essere schiavo della, ormai desueta, parliamoci chiaro, mobilità motorizzata, che secondo loro sarebbe l’unica autorizzata a pieno titolo ad ingombrare e inquinare gli spazi pubblici.

Senza entrare in polemica con chi si lamenta che le strade siano piene di buche senza rendersi conto che è proprio il peso smisurato delle automobili a sollecitare il manto stradale e costringere i sempre più squattrinati Enti locali a spendere quattrini per rifare ogni pochi anni la pavimentazione di strade che dovranno poter reggere pesi sempre maggiori. Tenete conto che il peso medio di un’auto si avvicina ormai ad una tonnellata e mezzo, un vero controsenso se si pensa che viene utilizzata per spostare i 100 kg del più obeso tra i guidatori, che nell’80% degli spostamenti è solo al volante.

Ma ho detto che non voglio fare polemica e non la farò, almeno non più di così. Perché il saper guardare le cose nella giusta prospettiva, a volte aiuta a trovare soluzioni ai problemi. Non ho preso in considerazione il fatto che le nostre automobili, prima ancora che mezzi di trasporto siano delle stufe, dato che l’inefficiente motore a scoppio disperde in calore dal 50% al 70% dell’energia prodotta. Sono ottimista e sono sicuro che presto i motori a scoppio saranno sostituiti da quelli elettrici, che almeno eviteranno sprechi così clamorosi.

Tornando a noi, in questi giorni sto pubblicando molte immagini della ciclopedonale per Viguzzolo, che in pochi giorni sarà finalmente completata ed è già in parte percorribile a Tortona. Come era immaginabile sono molti i detrattori, che non accettano assolutamente che a Tortona si possa scegliere quale mezzo di trasporto utilizzare. Non mi spiego bene il motivo di tutto questo integralismo, sta di fatto che sono veramente in tanti coloro che trovano qualunque difetto alla ciclopedonale per Viguzzolo, pur di non ammettere che sia un’opera utile, sicuramente migliorabile, in grado di tutelare le categorie deboli della strada.

Una delle critiche più ricorrenti è quella dei troppi salti di carreggiata, che obiettivamente sono un potenziale pericolo. Se, come detto in questo articolo, alcuni erano inevitabili, altri ci sembrano veramente gratuiti, come quello della foto di copertina di questo articolo, scattata una mattina qualunque in corso Repubblica, nei primissimi metri della pista ciclabile. In pratica il biglietto da visita della nostra città. I turisti in arrivo dalla Svizzera è proprio dalla stazione che iniziano a conoscere Tortona e a farsi un’idea del luogo in cui sono approdati.

Secondo voi che idea si faranno quando si renderanno conto che la ciclabile fa uno salto di carreggiata a causa di un parcheggio mezzo vuoto?

Per farvi entrare un po’ più nello standard a cui sono abituati, e per curiosità mia, sono andato a vedere cosa succede all’esterno della Stazione ferroviaria di Zurigo, quella di partenza dei nostri potenziali visitatori ed ho scoperto che di auto parcheggiate non ce ne sono, ma corsie ciclabili si. E allora come la mettiamo? Siamo sicuri di rispettare lo standard a cui sono abituati?

Ma la domanda che più di tutte mi faccio e invito anche voi a farvi è: “Ma che diritto hanno quelle uniche due autovetture parcheggiate a costringere ciclisti e automobilisti in transito a manovre pericolose?

Per questo dico che forse bisognava osare di più, non tanto per i zurighesi (a proposito, qualcuno ne ha mai incontrato uno?), ma proprio per noi…

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