Il Comitato Smart Land ha incontrato Comuni, Provincia e direzione lavori a poche settimane dalla consegna dell’opera. Ecco cosa si è detto.
Le domande del Comitato Smart Land sullo stato dei lavori e sulle soluzioni adottate per la ciclopedonale per Viguzzolo
Martedì 11 ottobre scorso il Comitato Smart Land è stato ricevuto dal Comune di Tortona al quale aveva chiesto un incontro per fare il punto sullo stato dei lavori per la pista ciclopedonale per Viguzzolo. All’incontro erano presenti il progettista e direttore dei lavori arch. Luca Massa e i rappresentanti del Comune di Viguzzolo e della Provincia di Alessandria, anch’essi invitati all’incontro.
In tutto 14 persone si sono riunite intorno ad un tavolo per fare il punto della situazione, oltre all’arch Massa e una delegazione del Comitato Smart Land, anche il sindaco Federico Chiodi, l’assessore Mario Galvani, l’ing. Laura Lucotti e l’arch. Roberto Gabatelli dell’Ufficio Lavori Pubblici per il Comune di Tortona; Luca Bigiorno, in rappresentanza di Federico Riboldi, e il geom. Maurizio Tassisto per la Provincia di Alessandria, il sindaco Giuseppe Chiesa e Giampaolo Bovone per il Comune di Viguzzolo.
Il sindaco Chiodi è stato presente solo in qualità di osservatore, è stato quindi l’assessore Galvani ad aprire i lavori ringraziando tutti i partecipanti alla riunione.
Prima di iniziare con i quesiti l’arch. Gabatelli ha riassunto a grandi linee lo stato attuale dei lavori che a breve saranno terminati. “Quello del percorso ciclabile sicuro per Viguzzolo non si configura come una semplice pista ciclabile, ma come un percorso che attraversa nei suoi 5 chilometri di lunghezza aree anche molto diverse tra di loro e per le quali sono state adottate soluzioni tecniche specifiche di caso in caso. Il progetto ha vinto nel 2018 il Bando “Percorsi ciclabili sicuri” al quale aveva partecipato come parte di una cordata di 5 progetti presentati, come ente capofila, dalla Provincia di Alessandria e nel tempo ha subito alcune traversie. Innanzitutto il Covid, che di fatto per molto tempo ha bloccato tutto, poi la malattia e la triste scomparsa dell’ing. Francesco Gilardone, non ultimi i ritardi per l’approvazione della Passerella sul Grue da parte della Regione Piemonte e la ricerca di una soluzione al problema di aver trovato dei cavi Enel interrati in corso Silvio Pilotti.
Ad ogni modo i lavori sono a buon punto, in questi giorni si sta procedendo al completamento delle rampe di accesso alla passerella che è già stata posizionata sul Grue. La prossima settimana si procederà all’asfaltatura dei tratti di Corso Silvio Pilotti. La segnaletica verticale nel tratto cittadino è già stata posizionata, anche se in parte è mantenuta ancora coperta. Se non ci saranno ulteriori imprevisti Il termine dei lavori avverrà entro la seconda settimana di novembre.
Riguardo al percorso scelto, questo è stato influenzato dal fatto che il bando incentivasse la scelta di percorsi che toccassero luoghi di interesse pubblico: scuole, aree verdi, luoghi di interscambio col trasporto pubblico. Da qui la scelta dell’itinerario che passa davanti alle scuole di Viale Einaudi, all’area Matteotti ai giardini pubblici di via Emilia, al Centro Commerciale Oasi e raggiunge, lungo Corso Silvio Pilotti, la punta di Garbagna, luogo di interscambio con le autolinee. La presenza di ognuno di questi luoghi ha contribuito ad alzare il punteggio che ci ha consentito di vincere il Bando.”
La parola è quindi passata ai membri del Comitato Smart Land, costituito con l’obiettivo di promuovere la realizzazione di un collegamento ciclopedonale tra Tortona e Viguzzolo per soddisfare le esigenze di mobilità dolce non solo ludica, sportiva, turistica e di tempo libero, ma anche lavorativa e scolastica, alternativa all’uso di veicoli, al fine della salvaguardia ambientale e del miglioramento dell’attrattività del nostro territorio per il cicloturismo.
“Come comitato non abbiamo seguito il progetto esecutivo, ritenendo che non fosse di nostra competenza. Abbiamo solo avuto un incontro preliminare con il Progettista e Direttore dei lavori, arch. Luca Massa in cui ci sono state spiegate le specifiche del progetto e poi sentito l’arch. Roberto Gabatelli e/o l’Assessore Mario Galvani solo in caso di necessità. Ad esempio ci eravamo già fatti vivi per segnalare che la larghezza ci sembrava insufficiente per una pista bidirezionale sia ciclo che pedonale, per lo più abbiamo lasciato ai tecnici la possibilità di svolgere il loro lavoro”.
Dopo queste debite premesse, il Comitato Smart Land è quindi passato a leggere le domande preparate per l’incontro, anche su segnalazioni ricevute da parte dei 1500 firmatari per i quali il Comitato rimane l’elemento di raccordo con l’Ente pubblico. Le risposte sono state date per lo più dai due architetti: Massa e Gabatelli, anche se spesso anche altri presenti hanno fatto le loro considerazioni.
– “Riguardo alla larghezza della carreggiata della pista, qualora si trovassero a transitare contemporaneamente due biciclette che viaggiano in direzione opposta ed uno o più pedoni, chi ha la precedenza e chi deve cedere il passo?”
Questa è una situazione che si verifica spesso sulla Pista già esistente a Villaromagnano, che nei fine settimana della bella stagione è forse più frequentata da pedoni che da ciclisti. In questi casi è il ciclista che deve dare precedenza, questo implica che chi è a bordo della bicicletta deve rallentare e fermarsi se è necessario, quando incontra un pedone.
A proposito della larghezza, il punto più stretto è in prossimità del distributore Ratti, luogo in cui la larghezza scende a due metri. Ad ogni modo la larghezza quasi sempre rispettata è di 2,5 metri, a volte anche maggiore.
– “Appena dopo la partenza dalla Stazione Ferroviaria, si percorre un tratto sotto il viale alberato che due mattine a settimana è occupato dagli automezzi del mercato. In questi due giorni la pista non sarà fruibile. Proprio nei momenti in cui il traffico veicolare è più caotico?”
Ci rendiamo conto del disagio, ma la scelta di mantenere il percorso lungo il viale alberato che costeggia piazza Milano è stata dettata dal fatto che in futuro la pista potrebbe proseguire per corso Garibaldi, quindi ci è sembrato un compromesso percorribile.
Durante i giorni di mercato chi si troverà lungo il percorso potrà decidere di portare la bici a mano fino al termine dei banchi del mercato. In alternativa, se si sentirà sufficientemente sicuro, potrà indirizzarsi lungo corso Repubblica lungo la carreggiata stradale.
– “Cosa succederà in prossimità dell’Esselunga? Superata la sede della Croce Rossa le biciclette dovranno attraversare per immettersi in Via Franceschino da Baxilio?”
Le due Rotonde saranno caratterizzate da una corsia ciclabile, vale a dire da una corsia dedicata alle biciclette evidenziata dalla segnaletica orizzontale. Per capirci le rotonde presenteranno al loro interno un anello colorato di vernice rossa sulla quale le biciclette avranno la precedenza. Ci auguriamo che non accada mai, ma qualora si verificasse un incidente lungo la corsia ciclabile la colpa sarà dei veicoli a motore. Questo vale anche per via Franceschino da Baxillio, altro tratto dotato di corsia ciclabile, e su via Saccaggi, per il percorso di ritorno verso la Stazione Ferroviaria.
– “In Viale Einaudi il percorso proseguirà sul marciapiede a centro strada. Il marciapiede non è troppo alto in quel punto? Non era possibile abbassarlo?”
L’altezza del marciapiede, che in quel tratto è di 15 centimetri, è quella prevista dalla legge per garantire sicurezza a chi lo percorre. Quindi, no. Non era possibile abbassare il marciapiede.
– “Superato il tratto esistente di via Emilia inizia una serie di paracarri che hanno già dimostrato la loro scarsa visibilità e tenuta. Gli stessi paracarri che ritroviamo poi in via Mario Silla. Non è il caso di ripensare ad altre soluzioni diverse dai paracarri?”
Al contrario, quei paracarri sono molto massicci e resistenti, sono realizzati con tondini di ferro da 6 cm. Pensate se quando sono stati ammaccati non ci fossero stati e in quel momento si trovava a passare un ciclista.
Riguardo alla visibilità abbiamo provveduto a rendere più visibile la base di cemento in cui sono annegati colorandola di giallo. A lavori ultimati saranno dotati di elementi rifrangenti.
– “Il massimo della criticità lo troviamo in Corso Pilotti, dove vi sono sali e scendi di un marciapiede già esistente, che in alcuni punti si stringe ben al di sotto dei 2,5 metri. In poche centinaia di metri abbiamo contato 23 passi carrai, di cui 9 relativi ad attività aperte al pubblico e comunque ad avventori non abituali, dai cui cancelli fuoriescono auto e automezzi durante tutta la giornata lavorativa. Ma non solo: sono state disposte griglie di contenimento delle acque in un tratto ad alto rischio di allagamento. Siamo sicuri che le griglie con le sollecitazioni del transito non si spostino? Infine segnaliamo come su quel tratto (in prossimità di Edilmutti) vi siano almeno due pali della luce e alcuni segnali stradali proprio in mezzo al percorso pedociclabile.”
La pista, nel tratto di nuova costruzione, sarà a raso, quindi il disagio dei sali-scendi è limitato al solo tratto esistente iniziale. In Corso Pilotti la soluzione adottata vede un forte compromesso con lo smaltimento delle acque.
I cartelli stradali saranno spostati in posizione sicura, mentre i due pali della luce rimarranno a segnalare la mezzeria della carreggiata ciclo-pedonale. Spostarli è un intervento che richiede costi non trascurabili e che ci riserviamo di fare solo quando si verificasse la necessità. Ad esempio qualora il traffico ciclistico si rivelasse molto intenso.
– “Come mai un attraversamento in prossimità della fermata dell’autobus in località Punta di Garbagna. Un attraversamento che potrebbe rivelarsi pericoloso se si considera l’intensità del traffico veicolare in quel punto.”
Come è stato detto, la scelta di servire specificatamente la fermata dell’autobus è stato un elemento che ci ha consentito di avere più punteggio in fase di valutazione del progetto.
– “Il ponte è così alto per motivi di sicurezza. Vorremmo capire come mai le rampe d’accesso sono così ripide e tortuose. Non c’era modo di trovare una soluzione più agevole, evitando curve così strette in salita/discesa?”
La “passerella sul Grue” è così alta per una precisa richiesta del Genio Civile, che ci obbliga a stare di un metro e mezzo al di sopra del ponte già esistente, almeno per i due terzi della lunghezza di quello nuovo. Quella adottata è la soluzione che ci consentiva di ridurre il più possibile la lunghezza del manufatto e di conseguenza i costi di realizzazione.
Abbiamo anche valutato di sfruttare il ponte già esistente al quale aggiungere una passerella a sbalzo, ma non abbiamo scelto di procedere in questo modo poiché il ponte esistente non rispetta la normativa antisismica. Adeguarlo sarebbe stato addirittura più costoso, con tempi molto lunghi e col rischio, una volta terminati i lavori di consolidamento, di non passare il collaudo e doverlo costruire ex novo.
Le rampe di accesso alla passerella sono molto ripide. Hanno una pendenza dell’8%, anche se limitata a poche decine di metri. La scelta è stata obbligata dal fatto che in quel tratto c’è una servitù. Il proprietario del campo agricolo che si affaccia sulla statale ha diritto ad entrare con una mietitrebbia. Non rimane molto spazio per la rampa di accesso, che è così costretta in poco spazio ad alzarsi al livello della passerella. La rampa verso Viguzzolo non presenta questi problemi e potrà essere molto più dolce, oltre che rettilinea.
La pavimentazione della passerella sarà in legno reso antisdrucciolevole e lungo tutta la lunghezza sarà presente un corrimano in acciaio corten (effetto ruggine). Questa soluzione è esteticamente molto valida poiché rispetta il vincolo paesaggistico, ma è anche più delicata rispetto ad una catramatura tradizionale, per questo il piano di manutenzione prevede interventi ogni due, massimo tre anni.
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