Non sono stranieri i vandali che si aggirano nei pressi della Palestra Bianca di Tortona. Sono adolescenti tortonesi trascurati dalle proprie famiglie.
Una serpe in seno
Nei giorni scorsi è diventato virale un articolo che incolpava giovani stranieri di degradare la zona di Corso Garibaldi in prossimità della Palestra Bianca.
Sembra che alcune persone abbiano scritto alla redazione di un giornale locale1 incolpando “diverse persone, soprattutto giovani e stranieri che stazionano regolarmente di fronte alla palestra “Bianca” in Corso Garibaldi” di stare seduti sulle panchine 20 ore al giorno, bevendo e gridando, disturbando e importunando le persone che passano. “Spesso uno di loro arriva con una borsata di alcolici e comincia la festa.” Nell’articolo si aggravava la dose dicendo che quando le passanti sono donne, le parole si fanno più pesanti. Addirittura in chi scriveva nasceva il sospetto che tra queste ipotetiche persone potessero nascondersi dei borseggiatori occasionali, dal momento che “nella zona è stata vista anche una borsetta abbandonata “firmata” e di valore“.
Incuriosito da questa polemica, all’apparenza verosimile, mi sono recato in Corso Garibaldi per rendermi conto di persona di quanto stesse succedendo. Mi dovete scusare, sono un giornalista in erba e ancora verifico le fonti, come mi impone il codice deontologico professionale.
Ho girato quindi un video in diretta su facebook (lo potete vedere cliccando sulla foto qui in alto) in cui lunico degrado che ho riscontrato è rappresentato dalle scritte sui muri della palestra bianca. Non mi riferisco al murale di Fabrizio Falchetto, che è realizzato con materiali facilmente asportabili e che comunque è un’opera d’arte che non degrada certo, semmai abbellisce. Mi riferisco proprio alle squallide scritte del genere “amore ti amo 4ever” che denotano una inciviltà di fondo da parte di chi le realizza. Un disprezzo per ciò che è di tutti che nasce dalla cattiva educazione. Troppo facile dare la colpa agli altri: chi ha fatto quelle scritte è un italiano, giovane sì (mi auguro), ma non di certo straniero.
Di assembramenti neanche l’ombra, del resto, nei commenti dell’articolo su facebook erano in molti a dire che non è vero che nei giardini di corso Garibaldi ci siano perdigiorno che passano le loro giornate sulle panchine. Ed infatti anche quando ho girato il mio video, non c’era nessuno.
Capita anche a me di incontrare ogni tanto qualcuno che si siede a prendere il fresco scambiando quattro chiacchiere di persona, del resto i parchi pubblici servono a quello, ma da questo a dire che ci sia gente che stazione per “20 ore al giorno!” c’è una bella differenza.
Tornando a casa, la newsfeed di facebook (la mia spazia su di un pubblico ben maggiore delle 25 persone con cui sembra interagire la maggior parte degli utenti del social media blu) mi segnala il commento di un residente: “Abito in zona spesso e volentieri assisto a scene sgradevoli… sono ragazzi lasciati a sé stessi. Vicino a me c’è gente che “attira” questi individui, nel mio condominio ci sono già stati furti ed atti vandalici, sono semplicemente adolescenti che vanno “raddrizzati”… certo la famiglia non li osserva, anzi se ne frega proprio…“
Nessun riferimento al fatto che siano stranieri, anzi, la presenza di una famiglia alle spalle, che purtroppo non si occupa di loro, dimostra che sono residenti e quindi italiani.
Anche io sono stato testimone di atti vandalici compiuti, forse neanche in malafede, da adolescenti tortonesi, alcuni di “buona famiglia“. Essi hanno preso di mira le aree attrezzate con i giochi per i bambini più piccoli. Luogo in cui trascorrono il tempo libero e, più o meno consapevolmente, creano danni. Oltre a sovra-sollecitare con il loro peso e la loro forza le altalene e le altre attrezzature, bivaccano lasciando poi a terra i rifiuti e un po’ ovunque i residui appiccicosi delle bibite.
Quando mi capita di sorprenderli faccio notare loro che i giochi non sono stati progettati per chi supera un certo peso. Il più delle volte si allontanano borbottando che per gli adolescenti non ci sono aree attrezzate gratuite a disposizione. Anche questo è vero, forse perchè ad un adolescente si dovrebbe incominciare a chiedere un impegno diverso, magari nello sport o nel volontariato. Ma forse chi deve farlo non è in grado. E’ più facile dare la colpa ad altri…
1 https://www.oggicronaca.it/2018/09/preoccupazione-a-tortona-per-assembramenti-vicino-alla-palestra-bianca/