Continuiamo a parlare della regina della nostre strade. Che vantaggi offre ridurre la velocità per chi è a bordo di un’automobile?
Buongiorno e buona settimana a tutti,
continuiamo a parlare di Lei, della regina incontrastata delle nostre strade l’automobile.
A proposito di Città 30 e sicurezza stradale, complice la Città di Bologna, che con il sindaco Matteo Lepore è diventata realtà, il dibattito è sempre più acceso tra coloro che sono a favore di un cambiamento e coloro che ancora non ce la fanno a concepire un mondo in cui l’automobile non sia obbligatoria per spostarsi, almeno quando lo facciamo in prossimità delle nostre abitazioni.
Chi esprime riserve lo fa considerando la velocità di spostamento un diritto… per coloro che si spostano in macchina.
Perché è qui il nodo da sciogliere, la novità che si vuole introdurre, il diritto allo spostamento sostenibile, deve essere garantito a tutti, non solo agli automobilisti, ma anche a chi si sposta a piedi, innanzitutto, e quindi con i mezzi pubblici, oppure in bicicletta, e quindi con un mezzo privato che non sia l’automobile.
Viviamo in un mondo auto-centrico. Per questo siamo persuasi che ridurre la velocità, dato che genera vantaggi per pedoni e ciclisti, debba essere a svantaggio degli automobilisti.
Sulle nostre strade pedoni e ciclisti sono superflui. Anche chi non è in grado di muoversi in automobile, può fare ricorso alle infinite associazioni che offrono un trasporto (in automobile) alle persone bisognose. Poco importa se l’unica cosa di cui avrebbero bisogno queste persone sono marciapiedi degni di questo nome, con scivoli per eventuali carrozzine-girelli, isole salvapedone sulle strisce pedonali in strade a doppio senso, ecc… e automobili che non utilizzino i marciapiedi, gli attraversamenti pedonali, gli scivoli per carrozzine, ecc… come parcheggio.
Questo è un punto. Moderando la velocità si “apre” la strada a nuove utenze, pedoni e ciclisti, riducendo automaticamente il numero di automobili in movimento e quindi il traffico. Già questo da solo basterebbe, ma non è l’unico vantaggio.
Un traffico più lento, infatti, è un traffico più fluido, in cui è meno necessario fare brusche frenate, al limite anche fermarsi. Guidare ad una velocità più bassa, soprattutto nei centri abitati, ma in generale ogni volta che c’è traffico, è molto più comodo. Il nostro polpaccio sinistro ci ringrazierà. A lui non frega nulla che la nostra auto abbia 5 o addirittura sei marce. Al nostro polpaccio sinistro, quello che ha il compito di calcare il pedale della frizione, importa di lavorare il meno possibile e, se in autostrada la marcia da mettere e non levare più è sicuramente la quinta, in città potremmo scoprire che è la terza, quella che ci consente di muoverci tra i 15 e i 40 km all’ora senza doverla cambiare e comunque ci riduce il lavoro di sfrizionamento dei 2 quinti. Chi guida tanto e non ha il cambio automatico sa a cosa mi riferisco.
E poi, scusate, ma a voi da bambino non hanno ripetuto fino alla nausea: “Chi va piano va sano e va lontano, chi va forte va alla morte”. Chi di voi se lo ricorda ancora?
Claudio Cheirasco
docente, giornalista, referente di Fiab Tortona sezione Malabrocca
Questo articolo è stato pubblicato su Limonte News col titolo: MAGAZINE ZONA 30 – L’AUTOMOBILE REGINA DELLA STRADA
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