Un articolo in cui si fa il punto sui dispositivi di sicurezza da utilizzare sulla bicicletta, da quelli obbligatori per legge a quelli consigliati per muoversi nel traffico senza mettersi (troppo) in pericolo.
Buongiorno e buona settimana a tutti,
parleremo oggi dei dispositivi di sicurezza per la bicicletta, argomento suggerito dal nostro direttore Fabio Mazzari.
La Legge italiana elenca tali dispositivi all’articolo 68 del Nuovo Codice della Strada, secondo cui una bicicletta deve essere dotata di: pneumatici; due freni indipendenti tra di loro e in grado di agire in modo efficace sulle rispettive ruote; un campanello per le segnalazioni acustiche. Di notte o in caso di scarsa visibilità si aggiungono: luci bianche o gialle nella parte anteriore; luci o catarifrangenti rossi nella parte posteriore; catarifrangenti gialli su pedali e raggi; giubbotto o bretelle catarifrangenti fuori dai centri abitati.
In altre parole, per poter circolare nel traffico, una bicicletta deve essere in grado di: “tenere la strada”, ridurre con efficacia la propria velocità, essere sempre visibile e poter segnalare acusticamente la propria presenza.
Come già detto nei tre articoli dedicati ai “consigli per chi va in bici”, tuttavia, per essere sicuri di “portare a casa la pellaccia”, le disposizioni di legge non sono del tutto sufficienti. Vista la complessità e anche l’importanza dell’argomento lo dividerò in due parti. Questa prima parte dedicata ai dispositivi di sicurezza per così dire “attiva” o di prevenzione degli incidenti, e una seconda parte in cui si parlerà dei dispositivi di sicurezza “passiva” o di protezione del ciclista.
Un modo per prevenire gli incidenti è sicuramente quello di essere ben visibili dagli altri utenti della strada. Oltre ai tanti già previsti dal CdS, mi sento di consigliare l’utilizzo di abiti e accessori chiari e riflettenti, in grado di migliorare ulteriormente la propria visibilità. Lo fa anche FIAB con la campagna di sensibilizzazione “Ciclista illuminato”.
Un dispositivo importantissimo per la sicurezza in bicicletta, non mi stancherò mai di dirlo, è lo specchietto retrovisore, che non è previsto dal CdS, ma che consente a chi è in bici di vedere cosa sta succedendo alle sue spalle e quindi di comportarsi di conseguenza.
Il campanello è obbligatorio per legge. In alcuni comuni i vigili fanno multe a chi ne è sprovvisto e fanno tutto sommato bene. Sulla mia bici da corsa è montata anche una tromba, perché se il suono del campanello è udibile dai pedoni, per essere sentiti da chi è alla guida di un veicolo a motore serve qualcosa in grado di produrre più decibel. Se per qualunque motivo non potete fare affidamento su dispositivi di segnalazione acustica, usate le vostre corde vocali e pronunciate con gentilezza la parola: “Bici” una o più volte per segnalarvi ai pedoni. Per automobili e camion è invece più indicato urlare ad alta voce una vocale a scelta tra “a”, “e” ed “o” a seconda che vi vogliate annunciare con tono neutro, stupito oppure critico. Come espressione consiglio quella di una faccia a metà tra lo stupito e l’irritato, che funziona sempre. 🙂
Arrivederci alla prossima settimana.
Claudio Cheirasco
Foto: Omar Di Felice
Questo articolo è stato pubblicato su Limonte News col titolo: MAGAZINE ZONA 30 – DISPOSITIVI DI SICUREZZA PER PREVENIRE GLI INCIDENTI IN BICICLETTA
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