Il modello del Centro Destra è quello della Regione Lombardia, che ha dimostrato tutte le sue falle durante il periodo della pandemia.
Un comunicato stampa del PD, rilasciato in seguito alla dichiarazione dell’assessore Icardi di voler privatizzare i Pronto Soccorso anziché assumere medici, non può che farci tornare in mente come la sanità pubblica si rivelò molto più efficace di quella privata nel combattere la pandemia di Covid.
Dopo la dichiarazione dell’assessore alla Salute della Regione Piemonte Luigi Icardi:“A Torino sarebbero utili due o tre pronto soccorso privati. Sarebbe importante per decongestionare quelli pubblici”, in molti si chiedono che senso ha, dopo aver chiuso molti dei Pronto Soccorso pubblici, riaprirli adesso con appalti ai privati. Perché dovremmo finanziare Pronto Soccorso privati con soldi pubblici?
Il comunicato stampa del PD
“Le dichiarazioni dell’assessore Icardi che aprirebbero alla gestione dei pronto soccorso da parte di strutture private confermano, ancora una volta, la vera natura della destra che vede nella privatizzazione del sistema sanitario l’unica soluzione dei problemi della sanità” dichiarano il Vicepresidente della Commissione sanità e Segretario regionale Pd Domenico Rossi e il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.
“La Giunta di centrodestra, fin dal suo insediamento – proseguono i consiglieri Dem – ha dimostrato chiaramente uno scarso interesse a investire sul potenziamento della sanità pubblica che, invece, dovrebbe essere valorizzata e ridisegnata, adeguandola alle esigenze e ai bisogni di cura dei cittadini… la proposta relativa ai pronto soccorso è l’ennesimo segnale”.
Eppure le azioni da mettere in campo per superare il problema del sovraffollamento sono sotto gli occhi di tutti. “Per decongestionare i reparti di emergenza urgenza è necessario facilitare l’uscita dal pronto soccorso e diminuire gli accessi impropri. Da un lato occorre aumentare i posti letto all’interno dei reparti di degenza, come ha più volte evidenziato anche dai sindacati, dall’altro investire davvero nelle Case di Comunità facendo in modo che ci sia personale per consentire un’apertura prolungata, 7 giorni su 7. Così molti degli accessi impropri al pronto soccorso, a partire dai codici bianchi, potrebbero trovare una risposta adeguata” rilanciano Rossi e Gallo.
“Non va dimenticato, infine, che non basta l’insegna ‘Pronto Soccorso’ a garantire ai cittadini risposte adeguate. I punti di emergenza dovrebbero essere collocati in strutture in grado di far fronte ad ogni patologia ed imprevisto. Garanzie che sono assicurate negli ospedali pubblici grazie ai reparti, le dotazioni e il personale” concludono i rappresentanti dem, sottolineando che “la pandemia non ha insegnato nulla. Di fronte all’emergenza, solo il pubblico garantisce davvero tutti senza discriminare sulla base del reddito e della possibilità di pagare. E’ questo il sistema che va salvaguardato”.