IL BANCHETTO DI TORTONA

Questo Articolo è uscito sul numero de “l’inchiostro fresco” di Marzo 2016 con il titolo: “Leonardo, Wedding planner d’eccezione“.

Banchetto di Tortona. Sandro-botticelli. Nastagio-degli-onesti.Il 23 gennaio del 1489 si tenne a Tortona il banchetto di nozze tra Gian Galeazzo Sforza e Isabella d’Aragona. Il corteo nuziale in arrivo da Napoli si fermò a Tortona, dove il Vescovo Giacomo Botta celebrò il rito nuziale per dar modo a Isabella di entrare a Milano già nel ruolo di Duchessa. Alla funzione seguì il famoso banchetto allestito al Castello del Conte Bergonzio Botta, tesoriere e personaggio di spicco alla corte di Milano.

Cerimoniere di eccezione fu il grande Maestro Leonardo da Vinci che ebbe incarico da Ludovico il Moro, di realizzare “non un semplice, per quanto opulento, banchetto, ma qualche cosa di più, qualcosa di mai visto prima, un trionfo non solo di vivande, ma anche di musica e di poesia”. Si diede così vita al più sfarzoso banchetto di fine quattrocento che servì come riferimento per i successivi banchetti in tutta Europa e fu il preludio della festa del Paradiso dell’anno successivo al Castello Sforzesco di Milano.

Per la prima volta nella storia le portate furono servite in tempi successivi, anziché essere ammassate all’inizio della festa. Ogni portata, accompagnata da canti, musiche, balli e poesie, fu preceduta da un carro allegorico ispirato al tema mitologico-encomiastico scelto a seconda delle vivande. L’apertura del banchetto fu fatta da Giasone e dagli Argonauti il cui vello d’oro servì da tovaglia per la tavola degli sposi; Mercurio, il messaggero degli dei, introdusse un vitello ripieno di uccelli vivi seguito da Apollo e da due vitelli farciti di pernici e fagiani cotti; Atalanta portò il cinghiale e Diana il cervo arrostito; due pavoni trainarono il carro di Iride, mentre Giunone e Orfeo portarono diverse specie di volatili. Infinite serie di portate minori fecero da contorno a quelle principali che terminarono con Po, Adda e Ticino e la cena di magro a base di pesci. Bacco ed Ebe per tutto il tempo servirono vino e distribuirono anfore.

Il banchetto di Tortona, secondo alcuni storici, ha sancito la nascita del balletto moderno perché per la prima volta le danze sono state una rappresentazione artistica da fruire come spettatori.

Oggi l’unica copia ritrovata del poemetto-menù di quel giorno: l”Ordine de le Imbandisone” è conservata a Lugano presso la Fondation Bing (Bibliothèque Internationale de Gastronomie), la biblioteca che custodisce la raccolta di opere d’interesse gastronomico, anche molto antiche, del compianto Orazio Bagnasco, autore del romanzo storico “Il Banchetto” ispirato a quell’avvenimento.

La tradizione vuole che l’unico formaggio ammesso al banchetto di Tortona fosse il Montebore: il formaggio a forma di torta nuziale prodotto sulle valli tortonesi.

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