L’ultimo cammino del comandante “Staffora”

A 78 anni dall’eccidio di Biagasco è stato ripercorso il cammino della ritirata partigiana della Brigata “Cornaggia”.

Nelle giornate di lunedì 30 e martedì 31 Gennaio, in occasione del 78mo anniversario dell’eccidio di Biagasco (frazione di Pozzol Groppo posta a cavallo delle province di Alessandria e Pavia), vicino a quel torrente Staffora che diventerà il nome di battaglia del partigiano Ermes Alberto Piumati, un gruppo di camminatori e ricercatori ha deciso di ripercorrere il cammino che il comandante “Staffora ed i suoi uomini della Brigata “Cornaggia”, effettuarono nella seconda metà di gennaio del 1945 per sfuggire ai rastrellamenti delle milizie nazifasciste in Val Borbera.

Per dare un quadro all’iniziativa questa è brevemente la storia.

Piumati, nato a Salice Terme, era stato sottufficiale nel Regio Esercito ed era scampato alla tragica campagna di Russia prima di divenire comandante della Brigata “Cornaggia, che faceva parte della Divisione garibaldina “Aliotta”.

A Cantalupo Ligure la formazione partigiana, composta da circa una sessantina di uomini, iniziò ad arretrare attaccata dai nazifascisti, percorrendo quasi una trentina di chilometri con gli armamenti pesanti al seguito sui crinali del nostro Appennino attraversando le valli Borbera, Curone e Staffora, creandosi un varco nella neve alta quasi un metro, caduta in quel rigido inverno. Il loro fu un cammino di ritorno, col fiato sul collo, alle rispettive posizioni di partenza lasciate un mese prima in Valle Staffora, sempre braccati dai nazifascisti durante il grande rastrellamento nel freddissimo inverno del 1944/45.

Giunti dopo alcuni giorni, nella località di Biagasco, posta sotto il Castello di Pozzol Groppo, la formazione si disperse. Alcuni di loro, illusi di essersi tratti in salvo, decisero di alloggiare nella scuola elementare del piccolo paese per cercare riposo e ristoro dopo la lunga impresa.

Ma una spia informò il Comando delle GNR (Guardia Nazionale Repubblicana) di Voghera e il famigerato Colonnello Fiorentini a capo delle Sichereith (SS italiane) i quali, nella notte del 31 gennaio 1945, accerchiarono l’abitato di Biagasco e l’edificio scolastico sorprendendo nel sonno, oltre a Piumati anche Lucio Martinelli (Lucio), Anna Mascherini (Anna, fidanzata di Piumati), Carlo Covini (Oscar), Giovanni Torlasco (Giovanni) e Fulvio Sala (Fulvio).

Nonostante fossero in quel momento disarmati, i nazifascisti li trucidarono sul posto lasciando i loro corpi esposti all’addiaccio come monito per gli abitanti e gli altri partigiani.

Questi rimangono ai posteri i tratti salienti di quel tragico eccidio.

Di questa vicenda sono rimaste, oltre le memorie tramandate soprattutto dai famigliari dei martiri partigiani, anche alcune importanti testimonianze scritte che sono state oggetto di ricerca e studio da parte delle persone che oggi hanno deciso, a distanza di settantotto anni, di ripercorrere la loro ritirata.

Sulle basi di questi documenti si è riusciti a ricostruire la tragica fine di quel gruppo di uomini che diedero la vita per la nostra libertà individuando, con vari sopralluoghi sul territorio, il cammino da loro compiuto durante la ritirata che oggi, in due tappe, è stato ripercorso arrivando a Biagasco il giorno 31 Gennaio, anniversario dell’Eccidio.

Questa lodevole iniziativa, è stata realizzata da Roberto Capelletti, Michele Soffiantini, Irene Zembo, Giovanni Lombardi e Cristiano Manara.

Il gruppo all’arrivo presso il Sacrario di Biagasco

Ci auspichiamo che le locali Sezioni ANPI e CAI competenti, già coinvolte ed informate di questa ricerca ed iniziativa, ideata e portata avanti da Roberto Capelletti e Michele Soffiantini, si facciano carico di promuovere concretamente la realizzazione di un cammino permanente, sulle tracce del Comandante “Staffora”, rivolto agli escursionisti alla ricerca dei luoghi della Resistenza nel nostro Appennino, inserendolo come primo tassello nella rete dei Sentieri della Libertà, che in molte altre parti dell’Italia centro settentrionale risultano già valorizzati da tempo, con evidenti ritorni sia culturali che economici nel territorio.

Fotogallery del Cammino del Comandante “Staffora” nell’anniversario dell’Eccidio di Biagasco

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