Tortona – Un flash mob per ricordare le vittime delle Foibe

La Redazione MarcoNews ha partecipato al ricordo in Sala Romita alla presenza delle autorità cittadine e di alcuni protagonisti dell’esodo giuliano dalmata.

La giornata del ricordo delle foibe quest’anno si è celebrata in sala Romita nella sede del municipio di Tortona venerdì 9 febbraio, alla presenza delle autorità cittadine, delle associazioni tortonesi e in particolare dell’ANPI, che quest’anno ha promosso una ricca proposta di formazione e di eventi per gli studenti delle scuole tortonesi in preparazione al Concorso “La Costituzione oggi – 25 aprile 2024”.

Tra le rappresentanze di ogni scuola presenti sul territorio, la nostra Redazione ha partecipato in modo attivo proponendo un Flash Mob che ha presentato al pubblico il tema delle foibe. Spiega Raul di 4^AE :“Tutti insieme abbiamo dato vita a una breve drammatizzazione che ha cercato di dare un’idea delle atrocità commesse nelle zone dell’Istria e della Dalmazia tra l’armistizio del ‘43 e i primi anni del secondo dopoguerra. Documentandoci sull’argomento, abbiamo presentato al pubblico alcune testimonianze di sopravvissuti e nella parte conclusiva abbiamo voluto ricordare, ieri come oggi, i tanti Paesi in guerra, dove a causa di nazionalismi esasperati avvengono massacri e violenze”.

Dopo il momento introduttivo, gli attori Donata Boggio Sola e Giorgio Boccassi della Coltelleria Einstein hanno aiutato il pubblico con le loro interpretazioni a immedesimarsi nelle tante storie di coloro che non avevano altra scelta che scappare. Ioana Birlog, 2^AS, a questo proposito dice: “È stato emozionante ascoltare i monologhi intrecciati dei due attori perché sono riusciti a far trasparire i sentimenti provati dagli esodati nella loro disperata quotidianità senza più certezze.Anna Fedele, 1^AS, aggiunge: “Molto coinvolgente l’intervento di Claudio Debetto, profugo istriano che, attraverso foto della sua famiglia e cartine dei luoghi e documenti storici, ci ha raccontato la sua testimonianza di bambino che scappa da Pola con una parte della sua famiglia”. Maria Oltean, 4^AR, aggiunge: “È stato tutto così sincero e puro che mi sono sentita molto coinvolta e posso dire anche un po’ scossa da quella che è la storia dei semplici, raccontata in questo modo, grazie all’empatia e alle capacità degli  attori interpreti e del testimone Claudio Debetto di esprimere le vicende così come la gente comune le ha vissute, vicende che ci impongono di riflettere su com’era la vita dei profughi e su quante privazioni e umiliazioni hanno subito nel cercare di integrarsi nelle nuove realtà che li hanno accolti”. Giada Lombardi, 4^AS: “Dopo il Flash Mob la tensione è sparita e mi sono concentrata su ciò che veniva raccontato. Ho trovato l’esperienza veramente unica e molto interessante, sono contenta di avere partecipato attivamente alla realizzazione di questo evento!”

Lucrezia Teti, 4^AR, ha ricevuto l’onorificenza ANPI per l’articolo relativo all’evento legato a Lidia Poet: “Ringrazio sentitamente l’A.N.P.I. per il riconoscimento concesso: è un piacere, oltre che un dovere, partecipare pubblicamente alle numerose iniziative sociali proposte e contribuire attivamente alle stesse. Essere portatrice di un simbolo di lotta convinta è dunque per me un onore, del quale sono estremamente grata, e un motivo di orgoglio personale”.

Luca Canegallo, 2^AE, conclude: “Questa è stata un’esperienza molto istruttiva, grazie alle testimonianze ascoltate e grazie alle fotografie storiche che fanno parte della mostra, relative all’accoglienza nella ex caserma Passalacqua di Tortona. Abbiamo visto come, dopo tante sofferenze, le varie famiglie si sono adattate: giovani che lavorano, ragazze a passeggio, ragazzi che giocano a calcio … insomma, giorno dopo giorno si sono costruiti una nuova vita”. Se c’è accoglienza c’è un nuovo futuro.

Oggi come ieri…” : Ruanda, Srebrenica, Buča, Israele, Gaza …  Da tanti Paesi del mondo sconvolti dalle guerre, dagli stupri, dalle violenze etniche, molti, se possono, scappanoProfughi, a piedi, con carri, con valigie cariche di vita vissuta, con la propria famiglia o da soli, scappano senza null’altro, mendicando accoglienza e pace.

Bianca Ferratini
1^AS – Redazione Marconews

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