PSA – Aggiornamento zone infette e regole da seguire

Questo articolo vuole fare chiarezza sulle problematiche relative alla PSA e alle limitazioni e divieti alle attività outdoor e non solo.

La Peste Suina Africana (PSA) è sempre più diffusa in Italia e in Europa. Sono ormai più di 10 i Paesi europei con la presenza di questa malattia, che lo ricordiamo: non è trasmissibile all’uomo, anche se è altamente contagiosa e spesso letale per suini e cinghiali.

In Italia la PSA è diffusa tra i cinghiali selvatici. Prevenirne il più possibile la diffusione è importante, in modo da salvaguardare gli allevamenti di suini, molto diffusi nel Nord Italia che, se colpiti dalla PSA subirebbero ingenti perdite che si riverserebbero su tutto il settore zootecnico suinicolo.

Con questo articolo cercherò di fare il più possibile chiarezza sulle problematiche relative alla Peste Suina Africana (PSA) e alla presenza o meno di limitazioni e divieti alle attività outdoor e non solo.

La lotta alla diffusione della PSA avviene anche mediante azioni di tipo preventivo, per limitarne la diffusione sul territorio nazionale ed europeo. La possibilità che l’infezione si possa diffondere dalle aree dove è presente, per esempio tra i suini selvatici (cinghiali) che vivono in boschi e campagne, e raggiungere aree ad oggi indenni, fino ad intaccare allevamenti ed altre attività importanti sotto il profilo produttivo, con gravissimi danni economici, è oggetto di azioni di contrasto preventive, che riguardano non solo attività direttamente collegate ai suini (allevamento e macellazione per quelli domestici e caccia per quelli selvatici), ma anche -per determinate zone- le attività outdoor che si esercitano appunto nei prati e nei boschi (escursionismo, MTB, ricerca funghi ecc.). Lo scopo è di far applicare nelle aree infette o potenzialmente tali alcune misure di biosicurezza, per esempio imponendo il cambio delle calzature prima e dopo l’escursione, o la disinfezione delle ruote delle biciclette dopo una gita, in modo da limitare tale diffusione se successivamente ci si recasse altrove o si facesse ritorno in aree non ancora infette.

Le zone individuate dai Regolamenti UE sono di 4 tipi:

  • le Zone III, che riguardano allevamenti di suini con infezione conclamata;
  • le Zone soggette a restrizione II (zone nelle cui immediate vicinanze si è riscontrato almeno un caso di PSA, p.es. tra i suini selvatici);
  • le Zone soggette a restrizione I (zone confinanti con la zona II predetta, e quindi “attenzionate”);
  • infine i territori al momento non interessati dalla malattia.

Solo nelle Zone di restrizione II (non in quelle di tipo I) sono previste limitazioni e indicazioni che interessano attività all’aria aperta praticabili anche nel Parco (escursionismo, MTB, raccolta funghi ecc. e ogni attività sul terreno).

Nelle Zone di restrizione I le limitazioni riguardano invece unicamente gli allevamenti di suini e le attività relative alla caccia al cinghiale e non ci sono limitazioni alla pratica delle attività outdoor.

In tutto il territorio vige comunque l’obbligo, da parte di ciascuno, di segnalare al servizio veterinario della ASL competente il rinvenimento di carcasse di cinghiali, astendendosi comunque dal toccare o spostare l’animale.

Nei Comuni in zona II (nel nostro caso, Rezzoaglio e Borzonasca) vi sono invece da rispettare alcune semplici ma importanti regole di biosicurezza per esercitare le attività escursionistiche all’aria aperta e gli sport outdoor.

PESTE SUINA AFRICANA (PSA) – DISPOSIZIONI PER ATTIVITÀ ALL’APERTO

È in vigore l’Ordinanza n. 2/2023 del Commissario Straordinario alla Peste Suina Africana del 20/04/2023, come chiarita con nota del Commissario Straordinario del 10/05/2023, inviata al Presidente della Regione Liguria e ai Sindaci. L’Ordinanza è in vigore fino al 31 agosto 2023.

Nel rispetto delle misure di biosicurezza descritte nell’Allegato 2 della Ordinanza, nel territorio dei Comuni del Parco dell’Aveto ricadenti nella Zona di restrizione II del Reg. UE 2023/1485 del 18/07/2023, fino a cessazione dell’emergenza sono consentite le attività all’aperto quali:

  • attività outdoor: escursionismo e mountain biking, attività equestre, orienteering, arrampicata sportiva, torrentismo, parapendio
  • pesca in acque interne
  • attività di studio e ricerca, monitoraggio e manutenzione del territorio, compresi gli interventi di manutenzione dei sentieri
  • attività agrosilvocolturali
  • raccolta funghi.

Le manifestazioni e/o i raduni campestri con un numero superiore a 20 persone in aree non delimitate e recintate o prossime alle strade asfaltate sono soggette ad autorizzazione da parte dell’autorità comunale.

MISURE DI BIOSICUREZZA – estratto dell’Allegato 2 dell’Ordinanza n. 2/2023 (RICHIESTE SOLO PER LE ZONE DI TIPO II):

  • la fruizione delle aree rurali boscate o prative è consentita esclusivamente lungo i sentieri inclusi nella rete escursionistica regionale o, comunque, su quelli segnalati, nonché nelle pertinenze degli edifici;
  • la fruizione delle aree rurali boscate o prative è consentita esclusivamente lungo i sentieri inclusi nella rete escursionistica regionale o, comunque, su quelli segnalati, nonché nelle pertinenze degli edifici;
  • i cani devono essere condotti al guinzaglio ed è tassativamente vietato lasciare i cani liberi, anche al di fuori delle aree naturali protette (ricordiamo che nelle aree protette è SEMPRE obbligatorio condurre i cani al guinzaglio, anche ove non sussistessero restrizioni legate alla PSA; è inoltre buona norma prudenziale farlo sempre, per non perderli, per non disturbare la fauna selvatica, per evitare brutte esperienze coi cani pastore da guardianìa o addirittura con i lupi).
  • È vietato uscire dal tracciato dei sentieri nonché praticare ogni tipo di attività che implichi l’abbandono del sentiero stesso, fatto salvo per il raggiungimento di apposite aree per lo svolgimento di attività sportive outdoor previste (ad esempio: accesso ai corsi d’acqua per le attività di pesca sportiva o per balneazione, ove previsto, vie d’accesso alle palestre di roccia, aree picnic segnalate, ecc.); per le attività di balneazione in fiumi e bacini dove tali attività siano autorizzabili ai sensi delle normative nazionali e regionali, i Comuni individueranno le aree di parcheggio e i percorsi di accesso, assicurando la presenza della cartellonistica informativa, i contenitori per i rifiuti e la presenza di disinfettanti e assicurando la necessaria vigilanza sul rispetto delle misure di biosicurezza
  • gruppi e comitive sui sentieri, con o senza accompagnatore/guida, sono ammessi fino a un massimo di 20 persone
  • È vietato campeggiare o bivaccare salvo che in specifiche aree delimitate e regolamentate (si ricorda, in ogni caso, che all’interno del Parco dell’Aveto tale attività non è comunque consentita)
  • all’inizio e al termine delle attività all’aria aperta è obbligatorio il cambio delle calzature, che andranno riposte e chiuse in un robusto sacchetto di plastica al fine di evitare ogni contaminazione. Al rientro a casa le calzature dovranno essere spazzolate, lavate con acqua calda e sapone e disinfettate con prodotti attivi nei confronti del virus
  • lavare gli indumenti utilizzati durante l’attività
  • oltre a quanto sopra, chi pratica la MTB è tenuto a disinfettare le ruote delle biciclette con prodotti attivi nei confronti del virus
  • gli automezzi privati utilizzati per avvicinarsi al luogo di pratica dell’attività devono essere parcheggiati esclusivamente in prossimità di strade asfaltate o su aree appositamente dedicate a parcheggio
  • la raccolta di funghi e tartufi, da effettuarsi comunque nel rispetto delle norme di biosicurezza suelencate per l’escursionismo, è consentita solo ai residenti nei comuni della Zona II, nonché ad affittuari e proprietari di seconde case ubicate sempre nella zona di restrizione II. Restano ferme ovviamente le norme di legge per la raccolta funghi e i regolamenti dei Consorzi locali e del Parco.

Fonte: http://www.parks.it/news/dettaglio.php?id=75319

Zone soggette a restrizioni I e II nel territorio delle Quattro Province (a seguito della recentissima pubblicazione del Regolamento UE 2023/1485 del 18/07/2023):

Provincia di Alessandria

Comuni soggetti a restrizioni I: Alluvioni Piovera, Bergamasco, Berzano di Tortona, Borgoratto Alessandrino, Bassignana, Carentino, Castellar Guidobono, Castelletto Monferrato, Castelnuovo Scrivia, Frascaro, Gamalero, Montecastello, Oviglio, Pecetto di Valenza, Pietra Marazzi, Pontecurone, Quargnento, Rivarone, Sale, San Salvatore Monferrato, Solero, Valenza, Viguzzolo, Volpeglino.

Comuni soggetti a restrizioni II: Acqui Terme, Albera Ligure, Alessandria, Alice Bel Colle, Alluvioni Cambiò, Altavilla Monferrato, Alzano Scrivia, Arquata Scrivia, Avolasca, Balzola, Basaluzzo, Belforte Monferrato, Bergamasco, Berzano di Tortona, Bistagno, Borghetto di Borbera, Borgoratto Alessandrino, Borgo San Martino, Bosco Marengo, Bosio, Bozzole, Brignano-Frascata, Cabella Ligure, Camagna Monferrato, Camino, Cantalupo Ligure, Capriata d’Orba, Carbonara Scrivia, Carentino, Carezzano, Carpeneto, Carrega Ligure, Carrosio, Cartosio, Casal Cermelli, Casaleggio Boiro, Casalnoceto, Casasco, Cassano Spinola, Cassine, Cassinelle, Castellania, Castellar Guidobono, Castellazzo Bormida, Castelletto d’Erro, Castelletto d’Orba, Castelletto Merli, Castelnuovo Bormida, Castelnuovo Scrivia, Castelspina, Cavatore, Cella Monte, Cereseto, Cerreto Grue, Cerrina Monferrato, Coniolo, Conzano, Costa Vescovato, Cremolino, Cuccaro Monferrato, Denice, Dernice, Fabbrica Curone, Felizzano, Fraconalto, Francavilla Bisio, Frascaro, Frassinello Monferrato, Frassineto Po, Fresonara, Frugarolo, Fubine Monferrato, Gabiano, Gamalero, Garbagna, Gavazzana, Gavi, Giarole, Gremiasco, Grognardo, Grondona, Guazzora, Isola Sant’Antonio, Lerma, Lu, Malvicino, Masio, Melazzo, Merana, Mirabello Monferrato, Molare, Molino dei Torti, Mombello Monferrato, Momperone, Moncestino, Mongiardino Ligure, Monleale, Montacuto, Montaldeo, Montaldo Bormida, Montecastello, Montechiaro d’Acqui, Montegioco, Montemarzino, Morano sul Po, Morbello, Mornese, Morsasco, Murisengo, Novi Ligure, Occimiano, Odalengo Grande, Odalengo Piccolo, Olivola, Orsara Bormida, Ottiglio, Ovada, Oviglio, Ozzano Monferrato, Paderna, Pareto, Parodi Ligure, Pasturana, Pecetto di Valenza, Pietra Marazzi, Pomaro Monferrato, Pontecurone, Pontestura, Ponti, Ponzone, Pozzol Groppo, Pozzolo Formigaro, Prasco, Predosa, Quargnento, Quattordio, Ricaldone, Rivalta Bormida, Rivarone, Roccaforte Ligure, Rocca Grimalda, Rocchetta Ligure, Rosignano Monferrato, Sala Monferrato, San Cristoforo, San Giorgio Monferrato, San Salvatore Monferrato, San Sebastiano Curone, Sant’Agata Fossili, Sardigliano, Sarezzano, Serralunga di Crea, Serravalle Scrivia, Sezzadio, Silvano d’Orba, Solero, Solonghello, Spigno Monferrato, Spineto Scrivia, Stazzano, Strevi, Tagliolo Monferrato, Tassarolo, Terruggia, Terzo, Ticineto, Tortona, Treville, Trisobbio, Valenza, Valmacca, Vignale Monferrato, Vignole Borbera, Viguzzolo, Villadeati, Villalvernia, Villamiroglio, Villanova Monferrato, Vistarino, Volpedo, Volpeglino, Voltaggio.

Provincia di Asti

Comuni soggetti a restrizioni I: Bruno, Calamandrana, Canelli, Castelletto Molina, Castelnuovo Belbo, Fontanile, Incisa Scapaccino, Maranzana, Mombaruzzo, Nizza Monferrato, Quaranti, San Marzano Oliveto.

Comuni soggetti a restrizioni II: Bubbio, Cassinasco, Castel Boglione, Castel Rocchero, Cessole, Loazzolo, Mombaldone, Monastero Bormida, Montabone, Olmo Gentile, Rocchetta Palafea, Roccaverano, San Giorgio Scarampi, Sessame, Serole, Vesime.

Provincia di Genova

Comuni soggetti a restrizioni I: Borzonasca, Camogli, Carasco, Chiavari, Leivi, Mezzanego, Portofino, Santa Margherita Ligure, Santo Stefano d’Aveto, Zoagli.

Comuni soggetti a restrizioni II: Arenzano, Avegno, Bargagli, Bogliasco, Borzonasca, Busalla, Campo Ligure, Casella, Ceranesi, Cicagna, Cogoleto, Coreglia Ligure, Crocefieschi, Davagna, Fascia, Favale di Malvaro, Fontanigorda, Genova, Gorreto, Isola del Cantone, Lorsica, Lumarzo, Masone, Mele, Mignanego, Moconesi, Montebruno, Montoggio, Neirone, Orero, Pieve Ligure, Propata, Rapallo, Recco, Rezzoaglio, Ronco Scrivia, Rondanina, Rossiglione, Rovegno, San Colombano Certenoli, Sant’Olcese, Savignone, Serra Riccò, Sori, Tiglieto, Torriglia, Tribogna, Uscio, Valbrevenna, Vobbia.

Provincia di Savona

Comuni soggetti a restrizioni I: Bergeggi, Bormida, Calice Ligure, Murialdo, Noli, Orco Feglino, Osiglia, Rialto, Spotorno, Vezzi Portio.

Comuni soggetti a restrizioni II: Albissola Marina, Albisola Superiore, Altare, Cairo Montenotte, Carcare, Celle Ligure, Cengio, Cosseria, Dego, Giusvalla, Mallare, Millesimo, Mioglia, Pallare, Piana Crixia, Plodio, Pontinvrea, Quiliano, Roccavignale, Sassello, Savona, Stella, Urbe, Vado Ligure, Varazze.

Provincia di Pavia

Comuni soggetti a restrizioni I: Borgo Priolo, Borgoratto Mormorolo, Colli Verdi – Ruino e Canevino, Fortunago, Godiasco, Montesegale, Rocca De’ Giorgi, Rocca Susella, Rivanazzano, Volpara.

Comuni soggetti a restrizioni II: Bagnaria, Borgo Priolo, Borgoratto Mormorolo, Brallo di Pregola, Cecima, Codevilla, Colli Verdi – Valverde, Fortunago, Godiasco, Menconico, Montesegale, Ponte Nizza, Retorbido, Rivanazzano, Rocca Susella, Romagnese, Santa Margherita di Staffora, Torrazza Coste, Val di Nizza, Varzi, Zavattarello.

Provincia di Piacenza

Comuni soggetti a restrizioni I: Alta Val Tidone, Bobbio, Cerignale, Corte Brugnatella, Ferriere, Ottone (est fiume Trebbia).

Comuni soggetti a restrizioni II: Ottone (ovest fiume Trebbia), Zerba.

Fonte: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=CELEX:32023R1485

Foto: Assosuini.it

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