La Riforma del settore giochi vuole contrastare il gioco illegale

Lo spiega il Generale della Guardia di Finanza, Luigi Vinciguerra, in audizione alla Camera. Un impegno importante per contrastare una pericoloso ritorno, che avviene anche in Piemonte.

A fine 2023 il giro d’affari stimato del gioco illegale superava di poco i 33 miliardi di euro. Un numero impressionante, inquietante e pericoloso. Un numero che viene sottratto alla filiera legale e quindi al comparto pubblico, all’erario e, di conseguenza, alle tasche di tutti noi. Un numero su cui si deve intervenire bene e in fretta.

Per questo la tanto attesa riforma del settore giochi è importante: per aggiornare l’architettura normativa che regge il gambling italiano e per aggiornare gli strumenti a disposizione di istituzioni e aziende. Lo ha spiegato bene il Generale della Guardia di Finanza, Luigi Vinciguerra, intervenuto negli ultimi giorni in audizione alla Camera dei Deputati, soffermandosi proprio sull’importanza di questa nuova legge sul contrasto al gioco non autorizzato: “Il mondo dei giochi, come succede in altri settori che garantiscono grandi profitti, è un segmento che può risultare attrattivo anche per la criminalità organizzata – ha detto – Una delle violazioni che si presentano maggiormente è quella del riciclaggio”. Per questo la Guardia di Finanza ha adottato, negli ultimi anni, due strategie fondamentali: il controllo del territorio fisico e virtuale, le campagne ispettive per mappare i punti gioco rilevando gli esercizi nei confronti dei quali non sono mai stati effettuati controlli.

Il pericolo, infatti, è che a interessarsi di una filiera così ricca, virtuosa e ambiziosa, possa essere proprio la mafia, come dimostrato già in passato e come accaduto anche nella nostra regione. Il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Torino, la scorsa estate, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere della Dda di Torino nei confronti di quattro persone, accusate di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, usura, trasferimento fraudolento di beni e, infine, anche organizzazione del gioco d’azzardo. In manette esponenti della ‘Ndrangheta, attiva tra i comuni di Laigueglia, Albenga, Trofarello e Torino. Un caso di cronaca che non fa che confermare come il rischio del gioco illegale sia diffuso in tutta Italia.

Per questo, come ha evidenziato il direttore ADM Alesse, è importante dare nuova centralità alla filiera legale, parlando al consumatore e informandolo sui mezzi  per contrastare il gioco illegale. È fondamentale infatti riconoscere un sito o una piattaforma online che partecipa al comparto pubblico e per farlo basta guardare che, in home page, sia esposta la certificazione che viene attribuita, in Italia, dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato, l’ente che controlla, verifica e certifica appunto i prerequisiti per un gioco sicuro, responsabile e trasparente. Comunicare, informare e anche dare nuovi strumenti con cui combattere. A questo, e a tanto altro, servirà la riforma dei giochi che dovrebbe diventare operativa tra qualche mese. In ballo c’è una grossa fetta della nostra economia.

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