La diffusione dell’intelligenza artificiale (AI) offre nuove opportunità, ma al tempo stesso pone nuove sfide. Per questo la Consigliera regionale del Partito Democratico Monica Canalis, al fine di attraversare la transizione tecnologica in atto senza mettere a repentaglio la tenuta sociale è prima firmataria di una proposta di legge che ha tutte le carte in regola per venire discussa e approvata in tempi brevi.
Lo scopo della proposta di legge è quello di contrastare la consistente perdita di posti di lavoro. L’introduzione dell’intelligenza artificiale nei sistemi produttivi dovrebbe essere accompagnata da una riduzione del divario digitale, che storicamente caratterizza la forza lavoro italiana.
La Regione Piemonte può far leva sullo strumento della formazione professionale, di cui detiene la competenza esclusiva, per potenziare il capitale umano e agire preventivamente sull’impatto di questa nuova rivoluzione industriale. Dall’altro lato può potenziare riqualificazione e ricollocazione dei lavoratori che perderanno il lavoro.
Il saldo tra i posti creati dall’AI e quelli persi a causa delle nuove tecnologie interesserà, in particolare, le mansioni non toccate dalle precedenti rivoluzioni industriali. Secondo uno studio condotto da Goldman Sachs e reso noto nel 2023, i posti a rischio, a livello mondiale, a causa della diffusione dell’AI, sarebbero 300 milioni. In Europa la figura lavorativa che desta maggiori preoccupazioni è quella degli impiegati (45%), seguita dai tecnici (34%), professionisti (31%), dirigenti (29%), membri delle forze armate (22%), lavoratori specializzati in agricoltura, silvicoltura e pesca (21%), addetti ai servizi e alle vendite (15%), impiegati in occupazioni elementari (8%), operai (7%) e artigiani e affini (4%)” spiega laoperai (7%) e artigiani e affini (4%)”.
“Le precedenti transizioni tecnologiche – dichiara la Consigliera Canalis – hanno comportato una perdita di posti di lavoro in specifici settori, non compensata da politiche pubbliche in grado di agire per tempo. Ci sono stati quasi esclusivamente interventi ex post, non sistemici e spesso rivolti alla salvaguardia della singola impresa. Le risorse finanziarie ci sono, grazie al PNRR e al Fondo Sociale Europeo. Quello che manca è una strategia politica chiara. Per questo, la proposta di legge individua due azioni politiche specifiche:
-il varo di un piano triennale di formazione per le persone operanti nei settori giudicati più a rischio di essere sostituite, e di ricollocazione delle persone che perderanno il lavoro a causa dell’intelligenza artificiale;
-la creazione di un tavolo di coordinamento tra Regione, atenei, agenzie formative, centri di ricerca, sindacati e organizzazioni datoriali.”
“Per adattare i percorsi di formazione professionale che rafforzino le competenze dei lavoratori e li riqualifichino si attingerà al Fondo Sociale Europeo per una somma concordata con la Giunta” conclude Monica Canalis.
NB In Piemonte nell’arco dei prossimi tre anni il 12% della forza lavoro dell’industria (80.000 persone) andrà in pensione. Serviranno lavoratori adeguatamente formati.
Tramite il programma GOL del PNRR verranno formate in Piemonte 50.000 persone sulle competenze digitali (un terzo delle attività di GOL riguarda il digitale).
Il Fondo Sociale Europeo nel settennato 2021-2027 porta in Piemonte 1 miliardo 318 milioni di euro. Nel settennato precedente erano 872 milioni.
Barbara Castellaro
Ufficio Stampa PD