Ernesto Cabruna, un tortonese (contro undici) Asso italiano della Prima Guerra Mondiale

L’azione di guerra più famosa del carabiniere aviatore Ernesto Cabruna è di sicuro quella svolta sui cieli di Ponte di Piave il 29 marzo 1918.



Uno contro undici

Copertina del Corriere della sera dedicata ad Ernesto Cabruna

Sarà inaugurata venerdì prossimo alla Biblioteca Civica Tommaso de Ocheda di Tortona la mostra “Ernesto Cabruna e le Ali della Vittoria“ che permetterà di approfondire la conoscenza di importanti figure tortonesi: Ernesto Cabruna (asso dell’aviazione italiana, medaglia d’oro al valor militare), Alberto Felice Marenghi Marenco (uno fra i primi piloti collaudatori dell’aviazione italiana) e Ester Mietta (seconda donna italiana a conseguire il brevetto di volo).

Proprio di Ernesto Cabruna voglio parlarvi oggi, in particolare della sua azione più famosa che lo fece conoscere al grande pubblico, con la quale fu promosso al grado di Sottotenente e si conquistò, qualche mese più tardi, la copertina (a colori con il disegno di Achille Beltrame) della Domenica del Corriere in edicola l’8 settembre 1918.

Il 29 marzo 1918, in forza alla 77a Squadriglia e alla guida di un velivolo Spad VII, avvistò nel cielo di Conegliano un apparecchio da bombardamento austriaco e dieci caccia di scorta che stavano per inoltrarsi al di sopra del territorio nazionale. Accettò la sfida e, passando con straordinaria abilità attraverso i cacciatori avversari, attaccò il velivolo del capostormo, abbattendolo. I gregari, allora, si dispersero e ripiegarono sulla loro base, rinunciando alla missione. Sul modulo per la relazione del volo sono annotate queste parole: “Affrontati, da solo, undici apparecchi nemici abbattutone uno, messi in fuga gli altri – Cielo dei Piave 29 marzo 1918“.

Il Bollettino ufficiale del Comando Supremo dei 25 giugno 1918 riporta la motivazione della sua promozione per meriti di guerra a sottotenente dei Carabinieri in servizio permanente con anzianità 4 aprile 1918: “Avvistato e raggiunto, da solo, nel cielo di Conegliano un apparecchio nemico scortato da dieci caccia, fra i quali tre rossi, che si ritiene siano montati dai migliori “Assi” austro-germanici, rinunciò di darsi colà all’avventura pazza di affrontarli, cosa che però fece non appena li vide decisi a volgersi in territorio nostro, dando con sublime temerarietà combattimento, sempre da solo, a tutti undici, riuscendo, mercé abilissime manovre, ad isolare il rosso “capo pattuglia” e scompigliare e disperdere i rimanenti dieci, che, tutti alla spicciolata fuggirono planando in loro territorio rinunciando definitivamente ad effettuare la ricognizione o il bombardamento“. [Carabinieri.it; Associazione Arma Aeronautica – Genova]

L’Amministrazione comunale di Ponte di Piave, di cui Ernesto Cabruna è cittadino onorario dal 1926 in seguito all’azione qui descritta, nel novembre 2016 ha inaugurato un vialetto ed un Monumento al Ten. Pilota tortonese e nel novembre del 2017 ne ha voluto ricordare le eroiche gesta con la collocazione di una stele, alla presenza della nipote, Prof.ssa Matilde Bassi. [Comune Ponte di Piave]


Un asso dell’aviazione è un aviatore militare, generalmente un pilota di caccia o più raramente di bombardieri, che è stato accreditato dell’abbattimento di almeno cinque aerei nemici; generalmente in dogfight, ovverosia nel combattimento tra aerei a distanza ravvicinata, o nell’intercettazione di bombardieri. Nel corso della prima guerra mondiale, ad esempio, divenne popolare in Italia la Squadriglia degli assi, capeggiata da Francesco Baracca. [Wikipedia]

Ad Ernesto Cabruna sono intitolate le sedi della Compagnia Carabinieri di Tortona (Al) e della Stazione di Marcon (Ve).

Foto: pontedipiave.com.