A Uboldo in provincia di Varese la politica si fa dal basso. I cittadini sono 10.800, meno di quelli di un quartiere qualunque in una grande città.
Lorenzo Guzzetti, uno dei Sindaci più giovani d’Italia, nato nel glorioso anno del Mundial di Spagna, come recita la pagina “Chi sono” del suo blog personale, è da tre mandati l’amministratore del suo borgo natio con una lista civica di ispirazione centrista.
Ama la comunicazione ed è sicuramente una persona intelligente, oltre che molto operosa. Tra le varie iniziative che promuove per la sua città vi è quella (scomoda) di essere attivo sui social media, che ha capito essere un modo sbrigativo per venire a contatto con le 10.800 anime che sta rappresentando ma anche, potenzialmente, con tutto il mondo.
Durante la nevicata di ieri ha pubblicato su facebook un decalogo in 19 punti che stanno facendo il giro del web.
Sono 19 pillole anti-panico scritte per informare la cittadinanza su come comportarsi (o non comportarsi) durante la nevicata in corso.
Il tono è ironico, un modo abbastanza impopolare in Lombardia di questi tempi per segnalare i problemi. Ogni riferimento con concerti veri o presunti è puramente casuale. Vediamo dunque lo sfotò costruttivo del caso delle 19 pillole antipanico alla cittadinanza di Uboldo in provincia di Varese:
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1) E’ inverno. La neve accade. Prendetelo come dato di fatto.
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2) La neve è acqua. L’acqua si scioglie.
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3) Se dovesse essere necessario spargere il sale lo spargeremo. Voi non lo vedrete il sale. Il perché lo scoprite cuocendo un piatto di pasta.
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4) A Sydney, dove stanno giocando un ATP di tennis è estate.
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5) Danno 2 cm di neve al massimo. I mezzi non escono se non ci sono almeno 5 cm. Rassegnatevi. O pulite voi oppure attenderemo il disgelo come a San Pietroburgo attendono il 10 maggio.
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6) Siete tanti “rappresentanti di classe”. Se calcolate 2 rappresentanti di classe per classe significa che la domanda “ma domani chiudete le scuole?” me la potrebbero fare 80 persone. Capite che la strada per il vaffanculo è aperta.
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7) E’ inutile che per non fare la domanda a me la fate a: Mazzu, Paola, Sonia, Marco o ai loro mariti/mogli. Non è aggirando l’ostacolo che si ottengono le risposte. Si ottiene però lo stesso risultato del punto di cui sopra (cfr. punto 6).
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8) E’ inutile che scrivete anche a mia cognata. Lei è adeguatamente preparata e sa che certi messaggi non me li deve nemmeno mandare quando “lo zio lavora” .
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9) Per 2 cm di neve non serve che col SUV praticamente entriate in aula. I bambini avranno freddo comunque (cfr. punto 1). I bambini si bagneranno i piedini (cfr. punto 2).
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10) Abolite fino al 21 marzo p.v. i gruppi whatsapp genitori.
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11) Se non avete le gomme da neve state a casa.
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12) Se non avete le gomme da neve e siete un pericolo pubblico anche al 10 agosto state a casa fino al 31 luglio. Nevica fino allora.
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13) Se non avete le gomme da neve e non usate mai la macchina non è un buon motivo per tirarla fuori per andare all’Auchan o all’Esselunga a far scorta di cibo. E’ neve, non è la guerra nucleare.
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14) Se avete in casa un anziano/a non serve che faccia l’equilibrista in bicicletta per raggiungere il cimitero. Gli abitanti del posto non si muovono e possono attendere.
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15) Non telefonate in Comune in maniera compulsiva come due anni fa fino a tarda serata.. Il rapporto è sempre 10.800 a 1. Immaginatevi di essere quell’1 prima di dire/fare qualsiasi cosa.
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16) Dovesse nevicare di più non preoccupatevi, non serve che ci scrivete la vostra opinione su come fareste voi. Non ci interessa.
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17) Guardate che qualsiasi cosa accadrà, dal nulla alla tormenta di neve, Sandrino e/o le forze di opposizione riunite diranno che potevamo fare meglio e di più. Hanno ragione. Hanno sempre ragione. Ma me ne strafotto. Lo dico in maniera preventiva.
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18) Il mio meteorologo di fiducia non sbaglia al Palio. Quando mi scrive “piove” puntualmente “piove”. Mi ha scritto “2 cm”. Saranno 2 cm. Mica farà giusto solo al Palio!
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19) Vale sempre la frase dell’Alfonso: “incazas no, tant la nef la sa daslengua”.
Sono regole politicamente scorrete, con forti attacchi diretti. Ad esempio: ammesso e non concesso che in Italia ci sia qualcuno consapevole di essere un pericolo pubblico per la circolazione, il punto 12 può essere interpretato come molto offensivo, addirittura che priva la libertà [a favore degli altri utenti della strada N.dA.].
Poi la numero 6 sui rappresentanti di classe sappiamo tutti cosa vuol dire. Ma voi vi immaginate 80 telefonate da altrettanti chiacchieroni? Non basterebbe una settimana, altrochè monitorare la situazione. Così come non basterebbe una vita per spiegare che c’è momento e momento, c’è modo e modo, non possiamo fare le cose quando ci vengono in mente, a volte è bene saper aspettare il nostro turno.
Forse, allora, il dott. Lorenzo Guzzetti (o chi per lui) ha fatto bene ad usare l’ironia come strumento per affrontare una emergenza.
Foto: Advertiser; Corriere della sera.