Il numero di biciclette in circolazione è in costante aumento, ma i ciclisti urbani di vecchio corso sanno che per sopravvivere alla giungla urbana occorre fare qualche patto con il CdS.
Buongiorno e buona settimana a tutti,
oggi parleremo di alcune accortezze che consentono a chi va in bici di “portare a casa la pelle”. Per farlo prenderemo spunto dall’articolo di Simone Lanciotti “Maggiore sicurezza in bici: 6 accortezze utili una volta in strada” uscito nei giorni scorsi sul sito bicidastrada.it.
Come si evince dal titolo i consigli proposti da Simone sono 6. In questa rubrica non faremo in tempo a vederli tutti insieme, anche perché alcuni meritano di essere approfonditi. Noi faremo così, senza fretta analizzeremo qualche punto alla volta.
Partiamo dall’inizio, da quello che anche Simone ha messo al primo posto. Questa consapevolezza è davvero fondamentale: 1 – Quando sei in bici nessuno ti vede.
Chiunque sia solito utilizzare la bicicletta come mezzo di trasporto per i brevi spostamenti quotidiani questa cosa la sa e la considera una verità imprescindibile. È la condizione sine qua non per ridurre al minimo il rischio di essere coinvolto in qualche incidente.
Io, personalmente, lo chiamo “fare l’indiano“, vale a dire lasciare agli altri fare le loro manovre e poi agire di conseguenza. Non aspettatevi che chi si muove in macchina o su mezzi ancora più pesanti vi prenda minimamente in considerazione. Per lui siete nella migliore delle ipotesi, un ingombro. Tuttavia il più delle volte chi è a bordo di un mezzo a due ruote (vale per le biciclette e anche per le moto) non viene proprio preso in considerazione. Tagli di strada, mancate precedenze, “rasette” e altre simili scorrettezze sono all’ordine del giorno, senza considerare che i mezzi pesanti hanno dei punti ciechi in cui chi è alla guida non ha proprio la possibilità ottica di capire cosa avviene attorno al suo camion. Perciò in quei punti è meglio non trovarsi mai perché, anche qualora l’autista sia una persona prudente e rispettosa, la probabilità che qualcosa vada storto aumenta di molto.
Comunque, anche senza scomodare i casi limite, in Italia si rischia molto anche in situazioni che in altri Paesi non darebbero grossi problemi. Affidarsi unicamente al codice della strada non sempre conviene, perché nessun risarcimento vale una gamba rotta o una vita persa.
Perciò i ciclisti di lungo corso sanno che è sempre meglio non fidarsi di chi deve darci la precedenza. Il fatto che voi stiate percorrendo una corsia o una pista ciclabile non cambia le cose. Veramente in tanti vi taglieranno la strada senza pietà. Quindi bisogna sempre essere pronti a frenare e fermarsi in tempo. La maggioranza degli automobilisti, è vero, rispetta gli utenti deboli della strada, ma non tutti. Quindi, fino a che non si incontra lo sguardo di chi sta per attraversare o occupare la nostra traiettoria, bisogna sempre essere pronti al peggio.
Fate vostro questo principio e godetevi le vostre pedalate.
Claudio Cheirasco
Questo articolo è stato pubblicato su Limonte News con il titolo: “MAGAZINE ZONA 30 – I CONSIGLI PER CHI VA IN BICICLETTA (PRIMA PARTE)”
Vedi anche: Zona 30 – Consigli per ciclisti 2/3
Vedi anche: Zona 30 – Consigli per chi va in bici 3/3
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