Considerazioni sulla via Postumia




Il percorso della via Postumia
Percorso autostradale della via Postumia

La via Postumia è finalmente stata tracciata, ora esiste il cammino italiano per Santiago de Compostela che segue il percorso della vecchia strada consolare romana… con qualche licenza.
Il vecchio tracciato, risalente al 200 a.C. non ha lasciato tracce di se, in molti tratti non è più visibile. Ci sono delle ipotesi su quale fosse il vecchio tracciato ma nessuna di queste è stata riconosciuta universalmente.

Inoltre la (Nuova) via Postumia è un percorso di trekking e quindi deve stare il più possibile alla larga dalle strade carrozzabili per garantire la sicurezza e il benessere dei camminatori.

In terzo luogo è un cammino di pellegrinaggio, un cammino jacobeo verso Santiago che raccorda il cammino sloveno di “Jakobova Pot” alla via Tolosana francese e che venne percorso in direzione di Gerusalemme dal “pellegrino di Burdigala” nel 333-334 d.C. e come tale una realtà simbolica.

In ultima analisi la via Postumia è un percorso esperenziale/turistico e quindi si è cercato di farlo transitare in molti luoghi degni di interesse, simbolico appunto e poi anche culturale. Il pellegrino moderno apprezza la bellezza. Oltre che cammino il viaggio è anche sosta, nulla vieta di ristorarsi in luoghi il più possibile aulici.

Sulla questione che il tracciato non segue pedissequamente lo (sconosciuto) tracciato originale qualcuno ha avuto da ridire. E’ stata fatta una affermazione ben precisa sul tracciato:
Chiamatelo percorso intorno alla postumia… sicuramente v’edam strade alternative per avversità meteo ma la strada lastricata larga e mantenuta in efficenza era solo quella principale che poteva fregiarsi del titolo di strada consolare. Mi scusi ma io tendo ad esser rigoroso perché la gente tende ad esser superficiale e si radicano credenze che poco han di storico.

Il tema viene posto sulla corrispondenza storica esatta, se così vogliamo dire.

Ora, vi chiedo di perdonare la mia superbia ma la ricostruzione del percorso, ed in questo mi riferisco soprattutto a quello che da Tortona deve raggiungere Genova, a parer mio deve seguire altre linee guida, anche non strettamente legate alla “conservazione”, alla ricostruzione pedissequa. Si ha l’occasione di puntare ad un adattamento al presente, una sua utilità a soddisfare dei bisogni contemporanei. Il restauro di un sentiero, soprattutto se elevato a rango di “cammino”, può e deve essere affrontato anche dal punto di vista esperienziale/turistico, vale a dire del valore estetico e culturale del suo utilizzo.

Il dibattito si è acceso subito sulla maniera di effetuare la ricostruzione storica del tracciato poco fedele alla strada consolare militare.

Novecentoquaranta chilometri di Percorso da Aquileia a Genova, quando in autostrada te la cavi con poco più di 500 possono sembrare troppi, qualcuno ha criticato questa scelta.

Tuttavia un percorso così articolato da modo di valorizzare il territorio. Una deviazione dal percorso originario che ci porti anche a visitare i centri urbani è di sicuro da apprezzare.

La via Postumia ha tutte le carte in regola per diventare un canale di comunicazione non convenzionale in cui le sue città ed i suoi borghi vedono passare umanità diverse, soprattutto se si considerano i numeri del turismo. “La rapida evoluzione del pellegrinaggio e del turismo religioso e l’attuale entità della domanda di viaggi di fede giustificano il crescente interesse, da parte degli studiosi di economia e di marketing, per tale specifico comparto del settore turistico.” (https://www.chiesacattolica.it/cci_…)

Perciò le energie, non molte per la verità, sempre secondo il mio giudizio, andranno rivolte dalle Comunità locali alla via Postumia, in maniera da dar valore alla via Postumia e renderla competitiva per la bellezza e la generosità che sarà in grado di ispirare. Una competitività che sarà da fare tutti assieme per alzare il livello della via Postumia, e poi ognuno per se in una gara con gli altri per avere il tratto più bello.

Saluti gente,

loading..: anche quella dei luoghi da visitare in cui spesso sono localizzate le “accoglienze”, vale a dire il luogo in cui trascorrere la notte.