Qualcuno la chiama DEBACLE TERRITORIALE
Dopo dieci anni di presenza, quest’anno nessuno vino della DOC Colli Tortonesi è nell’elenco premiato dalla Casa Editrice Romana, “i curatori denunciano un calo in generale della qualità dei vini tortonesi per colpa del millesimo 2014“.
Il 2014 è stato l’anno dell’alluvione del 13/14 ottobre che ha devastato i Colli tortonesi ed in particolare la Val Grue dal momento che il torrente che le da il nome, all’altezza della Palazzina, si era messo a scorrere sulla strada provinciale (e nei cortili delle case). Il danno economico è stato ingente e continua la sua azione nel tempo: i risarcimenti tardano ad arrivare, il dissesto idrogeologico, che caratterizza troppe zone montane e pedemontane d’Italia, non sembra essere affrontato con decisione da chi di dovere e i danni si contano e si propagano negli anni.
Ad esempio un bel danno lo hanno subito, ancora quest’anno, a due anni di distanza, i vignaiuoli del tortonese che sono scomparsi dall’elenco dei vini premiati con i Tre Bicchieri del Gambero Rosso dopo dieci anni di presenza costante. Un riconoscimento di sicuro valore che viene a mancare dal mondo così omologato del vino.
Già appunto! Omologato, è quindi? Ma siamo sicuri che sia solo una questione di gusto? Veramente l’alluvione è stata determinante anche per i vigneti della val Curone, della val Ossona e della val Borbera? Possibile che nessuno abbia “salvato l’annata” e sia riuscito a realizzare un prodotto all’altezza degli anni precedenti?
Strano.
Ad ogni modo vediamoli da vicino i 75 vini piemontesi vincitori del prestigioso riconoscimento (Il Gambero Rosso ne dichiara 75 e ne pubblica 74, vi invito e commentare questo post con la bottiglia mancante se la individuate):
58 dei vini vincitori sono prodotti con il Nebbiolo che si conferma vitigno d’eccellenza, tra gli inseguitori compare per la prima volta il Grignolino a discapito del “Derthona“, e del Timorasso in genere, dal momento che il vicino territorio novese piazza per tre volte il Cortese “Gavi” ma non il Timorasso “Terre di Libarna“.
- Barbaresco Albesani S. Stefano Ris. 2011 Castello di Neive
- Barbaresco Angelo 2013 Rocca
- Barbaresco Asili 2013 Ceretto
- Barbaresco Asili Ris. 2011 Giacosa
- Barbaresco Asili Ris. 2011 Ca’ del Baio
- Barbaresco Costa Russi 2013 Gaja
- Barbaresco Currà 2012 Sottimano
- Barbaresco Gallina 2012 Busso
- Barbaresco Pajè 2011 Roagna
- Barbaresco Rabajà 2012 Rocca
- Barbaresco Rombone 2012 Nada
- Barbera d’Asti Pomorosso 2013 Coppo
- Barbera d’Asti Sup. Nizza 2013 Olim Bauda
- Barbera d’Asti Sup. Nizza La Court 2013 Chiarlo
- Barbera d’Asti Sup. V. La Mandorla Ed. La Grisa 2014 Spertino
- Barbera del M.to Sup. Bricco Battista 2013 Accornero e Figli
- Barbera del M.to Sup. Pico Gonzaga 2013 Castello di Uviglie
- Barolo 2012 Mascarello Barolo 2012 Cascina Fontana
- Barolo Bric dël Fiasc 2012 Scavino
- Barolo Bricco Boschis 2012 Cavallotto Tenuta Bricco Boschis
- Barolo Bricco delle Viole 2012 Vajra
- Barolo Bricco Fiasco 2012 Azelia
- Barolo Bricco Pernice 2011 Cogno
- Barolo Brunate 2012 Marengo
- Barolo Bussia 90 Dì Ris. 2010 Fenocchio
- Barolo Bussia V. Mondoca Ris. 2010 Oddero
- Barolo Cannubi 2012 Marchesi di Barolo
- Barolo Cannubi 2012 Burlotto
- Barolo Cerretta 2012 Rosso
- Barolo Cerretta V. Bricco 2010 Altare – Cascina Nuova
- Barolo del Comune di Barolo Essenze 2012 Vite Colte
- Barolo Francia 2012 Conterno
- Barolo Giachini 2012 Corino
- Barolo Ginestra Casa Maté 2012 Grasso
- Barolo Ginestra Ris. 2008 Conterno
- Barolo Lazzarito Ris. 2010 Germano
- Barolo Liste 2011 Borgogno & Figli
- Barolo Monprivato 2011 Mascarello e Figlio
- Barolo Monvigliero 2012 Alessandria
- Barolo Ornato 2012 Pio Cesare
- Barolo Paiagallo Casa E. di Mirafiore 2012 Fontanafredda
- Barolo Ravera 2012 Vietti
- Barolo Resa 56 2012 Brandini
- Barolo Rocche dell’Annunziata 2012 Veglio
- Barolo Rocche di Castiglione 2012 Brovia
- Barolo San Bernardo Ris. 2010 Palladino
- Barolo Sorì Ginestra 2012 Conterno Fantino
- Barolo Sottocastello di Novello 2011 Ca’ Viola
- Barolo V. Lazzairasco 2012 Porro
- Barolo Vigna Rionda Ris. 2010 Massolino
- Barolo Vignarionda 2012 Pira
- Boca 2011 Piane
- Carema Et. Bianca 2012 Ferrando
- Dogliani Papà Celso 2015 Abbona
- Dolcetto di Ovada Sup. Du Riva 2013 Tacchino
- Erbaluce di Caluso La Rustìa 2015 Orsolani
- Gattinara Osso San Grato 2012 Antoniolo
- Gavi del Comune di Gavi Monterotondo 2014 Villa Sparina
- Gavi del Comune di Gavi Minaia 2015 Bergaglio
- Gavi del Comune di Gavi Pelöia 2015 San Bartolomeo
- Ghemme 2011 Torraccia del Piantavigna
- Grignolino del M.to Casalese 2015 Vicara
- Lessona 2012 Prevostura
- Moscato d’Asti Canelli Sant’Ilario 2015 Ca’ d’Gal
- Moscato d’Asti Casa di Bianca 2015 Doglia
- Moscato d’Asti Ciombo 2015 Falchetto
- Nebbiolo d’Alba Sup. Cumot 2013 Bricco Maiolica
- Roero Gepin 2012 Costa
- Roero Giovanni Almondo Ris. 2013 Almondo
- Roero Mompissano Ris. 2013 Cascina Ca’ Rossa
- Roero Printi Ris. 2012 Monchiero Carbone
- Roero Sudisfà Ris. 2013 Negro
- Roero V. Mombeltramo Ris. 2012 Malvirà
- Ruchè di Castagnole M.to La Tradizione 2015 Montalbera
Per stessa ammissione di Walter Massa il fatto “che di botto nessun vino tortonese fosse riconosciuto mi fa, e deve, far riflettere”.
Riflettere su cosa? Sui competitor, questo è chiaro, torniamo all’importanza del Benchmarking, vale a dire del quadro generale della situazione; del fatto che non siamo soli su questa “Terra” e che forse le battaglie commerciali vanno affrontate globalmente perchè è globale il mercato di riferimento. Perciò vi invito anch’io a riflettere (rubo l’idea al Walter).
Soprattutto vi invito a riflettere su chi siano i competitor e su chi siano, invece, gli alleati con cui fare rete: I privati? I contadini? I vignaioli? I Gal? Le Reti d’Impresa, la filiera? I Consorzi Turistici? Le Pubbliche Relazioni? Le Buone Maniere?
Gli investimenti nel Prodotto? Nel Processo? Nella Commmercializzazione? Nella Comunicazione? Nel Marchio? Nel Territorio? Nella Cultura? Nell’innovazione? Nella Formazione? Nel Capitale Umano?
Chi dovrà farli questi investimenti? Il pubblico? Il privato? Gli indigeni? I forestieri?
Se ci poniamo queste domande e iniziamo a darci delle risposte, condivise, da applicare allo sviluppo del prodotto territoriale, allora forse la lezione dei Tre Bicchieri 2017 sarà servita a qualcosa.
W il vino, W la terra, W il futuro, quello condiviso!
Claudio Cheirasco