Isola tra i monti. Il pane di ieri è buono anche domani




Isola tra i monti cielo blu

Domenica 11 ottobre, nel Castello di Montegioco si è tenuto il primo appuntamento di Isola tra i Monti, è stato fantastico, a cominciare dal cielo blu della mite giornata autunnale, ma soprattutto per la carica che ciascuno dei partecipanti ha portato durante la giornata e per l’incredibile adesione di visitatori e amici (oltre 700 sono stati registrati all’ingresso). E’ stato bellissimo perché si sono cimentate insieme con soddisfazione ben undici organizzazioni molto diverse l’una dall’altra e ci è parso che, nonostante l’organizzazione un po’ anarchica, tutti si siano sentiti orgogliosi di partecipare e di iniziare un percorso di riscoperta e valorizzazione del territorio, ognuno guardandolo e “coltivandolo” dal suo punto di vista.

Isola tra i monti valli uniteTutti ci siamo trovati d’accordo che lavorando insieme si risparmiano risorse e si moltiplicano gli effetti sulla comunicazione e sulla riuscita dell’iniziativa. E’ stata una grande “agorà”, una piazza in cui ci siamo confrontati e abbiamo festeggiato un’idea di cui forse nessuno di noi sa con chiarezza dove ci porterà ma che proprio per questo piace a tutti. Quello che abbiamo generato non può essere chiamato solo “progetto”, sarebbe riduttivo e troppo razionale per chi vive con e della biodiversità. Massa Isola tra i monti

Quello che è nato ieri è un “essere vivente” che si alimenta dell’energia di ciascuno che partecipa e non sappiamo cosa diventerà né dove ci porterà. Ma per cercare di essere a tutti i costi razionali, di seguito abbiamo risposto ad alcune domande che pensiamo possano interessare chi si è avvicinato o è interessato ad avvicinarsi all’iniziativa.

Cosa c’è dietro all’evento? Quali sono le finalità del progetto?

Vogliamo iniziare un percorso che ci permetta di raccontare una terra di collina e montagna sconosciuta ma ricchissima di eccellenze che si estende tra Monferrato e Oltrepò, proprio là dove comincia l’Appennino.
Isola tra i monti panorama

Vogliamo valorizzare il patrimonio identitario di quel territorio che da sempre è “terra di confine”, “terra di incontri” con troppi nomi per sceglierne uno solo, con troppe valli per escluderne qualcuna solo perché formalmente appartiene ad un’atra provincia o a un’altra regione.

Vogliamo dimostrare che operando insieme i contadini, gli artigiani, le associazioni e tutti coloro che amano questo territorio possono ridurre le difficoltà di lavorare in aree disagiate di collina e montagna e migliorare le loro capacità di comunicare l’eccellenza dei prodotti delle valli.
Isola tra i monti vignetoVogliamo dimostrare che la vita di un territorio non è riducibile a singole eccellenze ma che si alimenta della sua multifunzionalità e della sinergia che si crea tra queste eccellenze: musica, gastronomia, pittura, archeologia, arte, storia, natura in una parola “identità”. In pratica vogliamo dimostrare che bere un bicchiere dei nostri vini, davanti a uno splendido quadro di Pellizza da Volpedo o durante un’esibizione di suonatori e ballerini di musiche della tradizione delle Quattro Province dopo aver conosciuto il produttore e magari passeggiato accanto ai filari delle sue vigne fa emergere emozioni che si riaccendono quando si beve lo stesso ottimo vino a casa propria magari a qualche centinaio di km di distanza.

Vogliamo convincere le persone a muoversi, a venirci a trovare, a conoscere chi produce ciò che mangiamo e a scoprire cosa rende quel cibo e quel vino unico ed inscindibile dall’identità del suo territorio.

Isola tra i monti mucche al pascoloIsola tra i monti aratroIsola tra i monti focaccia

 

 

 

 

Di cosa ci vogliamo occupare?

Isola tra i monti convegnoDi cibo, di agricoltura, di territorio ma anche di altro. Di comunicazione, di agronomia, di politiche sostenibili, di salute, di storia, di arte e di musica della tradizione. Un po’ di tutto questo, ovviamente ma non solo.

Proveremo a rispondere a queste domande con una serie di incontri cercando di raccontare e farvi percorrere la storia del nostro territorio oltre che le sue strade e il suo cibo. Per farlo abbiamo utilizzato:

  • curiosità, per andare a cercare in giro per il territorio le nostre tradizioni più nascoste e antiche;
  • memoria, per recuperare la storia e la cultura enogastromica e agroalimentare che l’industria si è dedicata con passione a spazzar via;
  • determinazione, per superare difficoltà, ostacoli, pregiudizi e falsi miti sull’artigianalità dei prodotti e la loro qualità;
  • capacità comunicativa e fantasia, per raccontare le storie straordinarie che sono contenute nei prodotti di un territorio: storie di uomini, animali e colline. Storie di un territorio in cui mare, monti e valli continuamente si guardano, si fondono per dare luogo a scenari ed ecosistemi davvero unici.

A chi ci rivolgiamo?

Isola tra i monti australiaA “viaggiatori” curiosi, golosi e alla ricerca delle radici della nostra cultura e non alla sua rappresentazione folcloristica. A persone appassionate di pittura, di musica, di ballo, di vino, di cibo buono e sano, di natura incontaminata, di storia e anche di preistoria. Ci rivolgiamo a loro perché la nostra terra è la terra delle Strade del sale, la terra dei Feudi Imperiali, la terra del Quarto Stato di Pellizza da Volpedo, la terra di Fausto Coppi, la terra delle musiche delle Quattro Province, la terra del Timorasso e della Barbera, la terra della Fragola di Tortona, della Pesca di Volpedo e della Ciliegia di Garbagna, la terra dei Tartufi bianchi neri e Scorzone, la terra del formaggio Montebore e del salame nobile del Giarolo, la terra di insediamenti preistorici risalenti a 6.000 anni fa e di infinite altre piccole e grandi cose. Insomma una terra in grado di soddisfare tutti i viaggiatori davvero curiosi, golosi e appassionati.coppi-bartali

Chi vogliamo coinvolgere nel progetto?

Tutti quelli che amano questo territorio e che non hanno smesso di crederci e di sentirlo parte essenziale della loro vita e della loro storia. Tutti quelli che non si sono arresi alle difficoltà di vivere e produrre in un territorio disagiato di collina e montagna. Che abbiano voglia di mettersi in gioco per costruire un modello nuovo di gestione del territorio e di rapporti sociali che valorizzi il patrimonio identitario come risorsa unica ed originale. Un “eco-sistema” economico multifunzionale che cresce e fa crescere anche le realtà più piccole perché è fortemente integrato e radicato nel territorio e nella sua identità culturale.

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2 Responses to "Isola tra i monti. Il pane di ieri è buono anche domani"

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