Che ne è stato del Comitato che voleva salvare l’Ospedale di Tortona?

Qualche riflessione e anche qualche domanda sulla vicenda del Comitato nato per Salvare l’Ospedale di Tortona e poi naufragato e più in generale sulle vicende che hanno portato alla chiusura di molti reparti dell’Ospedale Civile di Tortona.




L’assessore Saitta contestato al convegno sulla Sanità di Tortona

Foto Gruppo facebook per salvare l'Ospedale Civile

E’ di ieri la notizia che l’Assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta si è nuovamente recato in visita alla Città di Tortona a discutere della situazione in cui versa il nostro, ormai martoriato, Ospedale Civile.

Dopo aver perso, nella primavera del 2013 sotto l’amministrazione di Roberto Cota, con Assessore alla Sanità Ugo Cavallera, il reparto di maternità, è stato un susseguirsi di chiusure di reparti, fino a giungere alla situazione attuale in cui sono solo due i reparti sopravvissuti: Oncologia e in particolare la Breast Unit guidata da Maria Grazia Pacquola (reparto di eccellenza sul panorama nazionale) e la Fisiatria, che deve ancora trovare una vera e propria vocazione e la cui sopravvivenza, quindi, non appare così scontata.

Ma non è di questo che volevo parlarvi, anche se mettere i puntini sulle i non fa mai male. Del resto la giunta Chiamparino/Saitta non ha dimostrato di avere a cuore la “nostra” situazione più della precedente, anzi sembra portare avanti le politiche di centro destra, che a ben vedere erano già in linea con le scelte della precedente amministrazione di centro sinistra guidata da Mercedes Bresso, che, pur avendo disegnato il quadro futuro della Sanità piemontese, non era comunque arrivata alle vie di fatto.

Ho inquadrato bene il panorama politico perchè ci tornerà utile per due motivi: da un lato perchè, per dirla con le parole di un vecchio adagio, “anche cambiando i musicisti, spesso in Politica non si cambia lo spartito“, dall’altro ci tornerà utile per capire come mai il comitato di cittadini che si oppose alla chiusura dell’ospedale sia naufragato.

Negli ultimi mesi del 2014, a circa un anno e mezzo dalla la scellerata decisione di Ugo Cavallera di chiudere il reparto di Ostretricia e Ginecologia, entrato in vigore il 1 maggio 2013 (Vedi anche l’articolo “Ospedale Civile. Quella Tortona non c’è più“), nasceva il gruppo facebook “Salviamo l’Ospedale di Tortona” ed il relativo comitato cittadino guidato da Elena Piccinini. Proprio quella Elena Piccinini che alle ultime elezioni si è candidata al Parlamento con il partito di estrema destra CasaPound.

La notizia dell’arrivo di Saitta in città, pur resa pubblica da più di una settimana e che aleggiava nell’aria già da un mese, sarebbe passata abbastanza inosservata se non fosse stata amplificata dalla manifestazione di protesta inscenata dal movimento, molto vicino a Casa Pound, di Azione Tortona.

Per farla breve, in seguito alle polemiche nate in conseguenza del Convegno sulla Sanità a Tortona a cui ha preso parte Saitta, è stata fatta chiarezza sul come mai il Comitato “Salviamo l’Ospedale di Tortonasia diventato inattivo fino alla successiva chiusura. E’ la stessa Elena Piccinini a dirlo su facebook, nei commenti ad un post del mio mentore dott. Massimo Galluzzi e rispondendo ad una mia precisa domanda: “Che ne è stato del Comitato che voleva salvare l’Ospedale?“.

La Piccinini risponde: “Il comitato ha organizzato 4 manifestazioni, raccolto 20 mila firme, partecipato al ricorso al Tar, ha partecipato a tutte le riunioni che sono state fatte a riguardo. Dopodiché qualcuno si è allontanato in quanto non aveva piu molto tempo a causa del lavoro. Siamo rimasti in pochi. Nel mentre è nata Azione Tortona che di battaglie ne sta facendo non solo per l’Ospedale, ma per ogni problema della nostra città. Sciolto il comitato quelli come me che avevano ancora voglia di combattere si sono uniti ad Azione Tortona.”

Questi sono i fatti, in pratica il Comitato per la difesa dell’Ospedale di Tortona è stato sciolto perché alcuni dei suoi attivisti (che fosse solo una parte non sono io a dirlo, ma gli esiti delle ultime politiche che ho pubblicato QUI) si sono messi in politica.

La domanda che mi pongo è la seguente: “Ma un comitato di cittadini, per essere credibile, non dovrebbe essere trasversale? Come si può pensare di rappresentare tutti se si ha una vocazione politica?” E poi ancora: “Ma visto che è stata proprio la Politica che ha portato la dismissione del nostro Ospedale, con i compromessi e i dare/avere che le sono propri, il fatto che il Comitato avesse interessi politici quanto ha influito sulla vicenda?“.

Visto che per queste mie riflessioni sono stato già aggredito nella discussione di cui sopra, premetto che non voglio insinuare proprio niente, voglio solo far chiarezza e le domande opportune per capire. Io non sono un assiduo difensore dell’Ospedale di Tortona in quanto tale (il mio punto di vista a riguardo lo trovate a questo link), ma se ai tortonesi sta così a cuore il “vecchio” (aimè) Ospedale, perchè è naufragato il Comitato che lo difendeva? E’ questa la resilienza che dimostra di avere la Città in cui ho scelto di abitare?

Saluti a Tutti

L’Admin di questo Blog Claudio Cheirasco

Foto: Gruppo facebook “Salviamo l’Ospedale di Tortona

Edit: In data 25 settembre 2018 ho ricevuto questa precisazione di Andrea Mantovani, presidente di Azione Tortona.