Da domenica scorsa i membri di un centinaio di famiglie Sikh presidiano giorno e notte il Tempio di via Gramsci.
Non trova tregua la vicenda legata al rinnovo delle cariche elettive dell’associazione Baba Lakhi Shah Vanjara con sede presso il tempio di via Gramsci 25 a Pontecurone.
Secondo alcuni membri della Comunità Sikh, soprattutto residenti a Tortona, dopo 9 anni è tempo di rinnovare la guida della comunità, ma chi è ora in carica non intende passare il testimone. Per questo, dopo aver raccolto quasi 400 firme, il gruppo di dissidenti, da domenica scorsa, ha iniziato a presidiare permanentemente il Gurdwara, vale a dire il Tempio Sikh di Pontecurone, dove si raccolgono per la preghiera gli indiani di religione Sikh di Tortona, Pontecurone, Castelnuovo Scrivia e Voghera.
Le discordie sono iniziate a novembre, dopo la notizia della rielezione per un nuovo triennio dello stesso direttivo. Elezione, che sarebbe avvenuta grazie a voti esterni alla comunità che fa capo al nostro territorio. In quell’occasione i toni si erano alzati fino allo scontro fisico. Domenica scorsa i membri di circa 100 famiglie hanno iniziato il presidio permanente in corso ed anche questa volta dicono di essere stati “invitati” a desistere con metodi poco diplomatici da parte di fedeli Sikh legati al direttivo in carica.
Sul posto sono presenti alcune pattuglie di polizia e carabinieri, chieste dagli stessi occupanti per poter presidiare il Tempio senza la paura di ulteriori aggressioni.
Auguriamo alla comunità Sikh di Tortona, Pontecurone, Castelnuovo Scrivia e Voghera di riuscire a rimanere unita e di trovare presto un’intesa sul nuovo Consiglio direttivo. I Sikh, infatti, non sono ufficialmente riconosciuti dallo Stato italiano. Nonostante quella Sikh sia la quinta religione al mondo per numero di fedeli, per poter essere esercitata i suoi membri devono costituirsi in associazioni. Quello di Pontecurone è uno dei 60 Templi Gurdwara presenti in Italia.