Quale immaginario vogliamo costruire per i Colli Tortonesi?

Pellizza da Volpedo, Fausto Coppi e il Timorasso… sono simboli o storie vive? Cosa raccontano davvero i Colli Tortonesi? E chi decide come farlo?

In un recente articolo abbiamo parlato di paesaggi griffati e brand territoriali, riprendendo le riflessioni del geografo Davide Papotti sul crescente potere delle immagini nella costruzione dell’identità dei luoghi. Ma se il paesaggio diventa marketing, se ogni territorio deve “vendere” un’immagine di sé, cosa succede nei Colli Tortonesi? Che tipo di racconto stiamo costruendo?

Negli ultimi anni anche il nostro territorio ha intrapreso un cammino di valorizzazione turistica. Dalla rinascita del Timorasso all’attenzione per Pellizza da Volpedo e Fausto Coppi, passando dalla promozione dei borghi e dei cammini, i Colli Tortonesi stanno cercando di farsi riconoscere, distinguere, attrarre.

Il rischio della semplificazione

Tutto questo è positivo. Ma, come ci ha ricordato Papotti, ogni operazione di branding comporta una semplificazione. Il rischio è di ridurre un territorio ricco e complesso a una cartolina promozionale, scegliendo un paesaggio “bello da vedere” e mettendo da parte il resto: le aree interne più fragili, le storie marginali, i contrasti reali.

Pensiamo alla promozione del vino: il Timorasso è diventato il simbolo del rilancio enologico della zona. Ma quanti altri produttori, piccoli o sconosciuti, rischiano di restare nell’ombra perché “fuori narrazione”? O ancora: il mito di Coppi, importantissimo, rischia talvolta di trasformarsi in un monumento statico, più adatto al merchandising che alla riflessione sul valore dello sport come riscatto sociale e legame con la terra.

Lo stesso potrebbe dirsi per Volpedo, che vive nella memoria del suo illustre concittadino Giuseppe Pellizza, autore del Quarto Stato. Un’opera che ha raccontato la dignità del lavoro e della partecipazione collettiva, ma che rischia oggi di essere ridotta a semplice “marchio culturale” del borgo.

Un racconto plurale

L’invito che emerge dal saggio è chiaro: costruire un immaginario non vuol dire inventarlo da zero, ma dare voce alle realtà esistenti, anche quelle che non fanno notizia. Significa valorizzare il genius loci non solo come slogan, ma come ascolto delle comunità che abitano i luoghi.

Per i Colli Tortonesi, questo può tradursi in una nuova forma di racconto territoriale, capace di integrare la promozione con la cura, la memoria, la partecipazione. Il place-telling, come lo definisce l’antropologo Federico Scarpelli, è proprio questo: un modo di narrare i luoghi a partire dalle persone, dai gesti quotidiani, dalle pratiche locali.

Quali paesaggi vogliamo?

Oggi siamo chiamati a una scelta culturale: vogliamo un paesaggio che sia solo sfondo per eventi e selfie, o vogliamo un territorio da vivere, da comprendere, da proteggere? Siamo disposti a interrogarci su chi ha voce nella definizione dell’identità locale? Oppure preferiamo lasciare tutto a consulenti del marketing esterni, che, solitamente, vengono ingaggiati a caro prezzo, svolgono il loro asettico compitino e spariscono nel nulla da cui sono arrivati, lasciando sicuramente molto meno di quanto hanno preso dal nostro territorio?

Se il paesaggio è davvero – come dice Papotti – “un modo di vedere”, allora cominciamo a guardare con occhi più consapevoli. I Colli Tortonesi non sono (solo) un brand da esportare: sono una comunità di senso da costruire, giorno dopo giorno.

Costruire l’identità del nostro territorio significa, quindi, superare la logica del logo e abbracciare quella della narrazione condivisa. È una sfida culturale, prima ancora che economica. E Tortona Oggi, come spazio di osservazione e racconto del locale, può dare un contributo importante a questa sfida.

✍️ E tu, che storia hai da raccontare?

Se vivi, lavori o ami i Colli Tortonesi, condividi con noi la tua esperienza, un ricordo, un luogo del cuore. Insieme possiamo costruire un’immagine di territorio più vera, più viva, più nostra.

Scrivici e proponi un articolo che contenga il tuo racconto da inserire nella narrazione condivisa del nostro territorio!

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