Paola Baiardi – Vita e opere di Lorenzo Perosi




Ringrazio Paola Baiardi per aver voluto compilare questa scheda su Lorenzo Perosi.

Tutto è nato dalla campagna di Crowdfunding che sta promuovendo questo blog.

Ricordo a tutti che per mantenere a buoni livelli tutto il lavoro di valorizzazione culturale e promozione turistica delle terre d’incontro alle porte del Piemonte che ho messo in atto avrò presto bisogno di una iniezione di soldi. Chiedo a tutti voi di dare un piccolo aiuto, se ritenete il mio lavoro meritevole. Potete fare un bonifico, un pagamento con carta di credito o tramite paypal all’indirizzo: https://www.produzionidalbasso.com/project/tortona-2017/.

Grazie alla visibilità che ho ottenuto con questa campagna, ho incontrato diverse persone disposte a dare una mano.

Una di queste persone è Paola Baiardi che ho, per così dire, messo alla prova chiedendo a lei di trovare notizie su Lorenzo Perosi, argomento che sarà approfondito sul numero di settembre del mensile “l’inchiostro fresco“. Quello che ne è venuto fuori è questo lavoro. Vi consiglio di leggerlo perchè è un vero e proprio concentrato di notizie, scritto molto bene e di facile leggibilità.

Io dal canto mio non ho potuto resistere, lo pubblico immediatamente.

Lorenzo Perosi di Paola Baiardi

Lorenzo Perosi

Lorenzo Perosi nacque a Tortona il 21 dicembre 1872, in una famiglia borghese, di lunga tradizione musicale, di fede cattolica conservatrice e con orientamento ecclesiastico papale. I genitori ebbero ben 12 figli ma soltanto 6 di loro superarono i due anni di età, Lorenzo fu battezzato a casa il 29 dicembre causa pericolo di morte.

Lorenzo Perosi – Un quindicenne tortonese a Roma

Il suo primo insegnante fu il padre, Giuseppe Perosi, maestro di cappella del Duomo di Tortona, che lo istruì nell’uso del pianoforte, dell’organo e del violino. Nel 1888, appena quindicenne, partecipando con il padre ad un pellegrinaggio a Roma, consegnò a Papa Leone XIII un album di sue composizioni. Sempre in quell’anno sostenne un esame di valutazione presso il Liceo Musicale di Santa Cecilia di Roma, l’attuale Accademia Nazionale di Santa Cecilia, ottenendo un attestato di “attitudine veramente non comune per l’arte musicale. Ricevette, nei suoi studi giovanili, consigli dal padre gesuita Angelo De Santi, rappresentante di spicco del movimento ceciliano e promotore della cultura del canto gregoriano.

Formazione, apprendistato e prime composizioni di Lorenzo Perosi

Dal 1888 al 1890 fu istruito nella composizione da Michele Saladino, insegnante nel Regio conservatorio di musica a Milano, seguendo un corso di studi per corrispondenza. Dal novembre 1890 al luglio 1891 fu insegnate di teoria e solfeggio ed organista presso l’Abbazia di Montecassino, che rimase per anni uno dei suoi rifugi preferiti per ritiro e per riposo. Nell’aprile del 1892 fu ammesso al Conservatorio di musica di Milano ed in meno di tre mesi compì il corso medio di composizione. Ad agosto fu chiamato dal fabbriciere della Basilica di San Marco a Venezia e divenne organista temporaneo della “Cappella Marciana“. Nel dicembre del 1892 tenne corsi di canto gregoriano al Seminario di Vigevano. Con il sostegno finanziario di mecenati portò a compimento il corso semestrale nella Kirchenmusikschule di Ratisbona, il cui direttore, accortosi del suo valore, tentò di trattenerlo a sé come professore d’organo. La sua competenza d’organista è confermata dalla partecipazione a collaudi d’organo e concerti inaugurali in varie città d’Italia ed ebbe la sua affermazione nell’invito a ricoprire il ruolo d’organista nella Cattedrale di Parma (1894). Ad Imola divenne maestro di cappella nel “Duomo di San Cassiano” ed insegnante di canto in seminario.

Durante questo periodo di apprendistato e di prime apparizioni pubbliche, creò due Messe (in canto gregoriano armonizzato), numerose composizioni vocali e per organi.

Il periodo veneziano

Nel giugno del 1894 divenne maestro di cappella della basilica di San Marco a Venezia ed il 25 novembre dello stesso anno diresse, per l’ingresso in basilica del patriarca Giuseppe Sarto, che in seguito assurse al soglio pontificio assumendo il nome di Papa Pio X, il mottetto Ecce Sacerdos a 6 voci che compose durante il suo soggiorno a Ratisbona. Il periodo trascorso a Venezia fu prolifico: compose ben quindici Messe, alcune traendo spunto da fatti privati (la “Messa da Requiem” in ricordo della morte del primo cantore del coro della basilica, quella dedicata “all’amico Maestro Luigi Cervi” ed anche l’altra dedicata al padre Giuseppe); altre invece in onore di santi e beati. A queste vanno aggiunti una serie di sette oratori composti sulla versione latina della Bibbia. Questi ultimi furono eseguiti, sotto la direzione del compositore, in varie città italiane tra cui Milano, Venezia, Roma, Como. Il successo fu però esteso anche all’estero, entusiasmando pubblico, critica e personaggi della cultura tra cui Gabriele D’Annunzio, Pietro Mascagni, Giacomo Puccini, Arrigo Boito, Giosuè Carducci, Giuseppe Giacosa, Antonio Fogazzaro sino ad arrivare a sovrani e politici del calibro di Umberto I e la Regina Margherita, il presidente della Repubblica francese Félix Faure, l’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe e quello di Prussia Guglielmo II. Per le esecuzioni prediligeva luoghi diversi dalle chiese perché trovava sconvenienti le ovazioni e gli applausi per questo motivo trasformò la chiesa di “Santa Maria della Pace” a Porta Vittoria, Milano, caduta in disuso, nel “Salone Perosi“.

Lorenzo Perosi direttore della Cappella musicale pontificia

Nel dicembre del 1898 venne nominato da Papa Leone XIII direttore perpetuo aggiunto della Cappella musicale pontificia “Sistina” e, dopo le dimissioni del titolare, ne assunse ufficialmente la direzione con l’intenzione di riformare profondamente l’istituzione. Riprese le attività concertistiche con la prima, al teatro Costanzi di Roma, del poema sinfonico-vocale “Il Giudizio Universale” proseguendo all’estero (Monaco di Baviera, Varsavia, Paesi Bassi, Spagna, Portogallo, Polonia, Parigi).

Il nuovo secolo e la notorietà

Dal 1907 ebbe problemi di salute, nonostante ciò compose comunque, a fasi alterne, prediligendo a volte la produzione di musica strumentale. Suo fratello Marziano Perosi assunse, pro tempore, la direzione della Cappella pontificia ma nel 1934, Lorenzo riassunse l’incarico. L’ultimo ventennio fu ricco di esecuzioni presso la “Cappella Sistina” e di concerti in varie città italiane ed anche alcune svizzere. Anche la radio ne aumentò la notorietà così come i dischi. Rinomati direttori d’orchestra eseguirono i suoi oratori tra cui il famoso Arturo Toscanini. Per celebrare i suoi 80 anni, nel 1952, si organizzarono celebri concerti: uno fra tutti “Il Natale del Redentore” presso l’Auditorium dell’Accademia di Santa Cecilia in Roma.

Nel marzo del 1954 fu colpito da disturbi vascolari, ebbe un rapido peggioramento con un collasso cardiaco. Morì a Roma il 12 ottobre 1956 nel palazzo del Sant’Uffizio, dove dal 1931 viveva con le tre sorelle.

Considerazioni finali dell’autrice

Sino ad ora ho tracciato la figura di Lorenzo Perosi dal punto di vista della sua vasta creazione artistica. Ora mi permetto di esprimere un giudizio personale: ho avuto il piacere e l’onore di cantare alcune opere del Maestro, ma ora, scrivendo questo articolo, ho scoperto il suo immenso valore artistico. E’ stato in grado di rinnovare in modo profondo la musica ecclesiastica, rendendola gradevole ed appassionando persone che all’epoca preferivano la musica del teatro d’opera. Sono rimasta affascinata da questo personaggio che dalla stessa cittadina in cui sono nata anche io, è riuscito ad arrivare all’estero, ricevendo tributi ed encomi.

Paola Baiardi

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