Questa settimana per “Zona 30 – La città delle persone” parleremo dei vantaggi economici che porta restituire la città alle persone.
Questo articolo è stato pubblicato su Limonte News col titolo: MAGAZINE ZONA 30 – I VANTAGGI ECONOMICI DELLA ZONA TRENTA
Buongiorno a tutti voi,
com’è andata la vostra settimana? Siete diventati bike & pedestrian friendly? Chi si prende la briga di leggere questa rubrica dovrebbe iniziare ad esserlo, del resto un po’ di carne al fuoco stiamo iniziando a metterla…
Dopo aver visto la volta scorsa i vantaggi pratici di una Zona 30, andremo oggi a esplorare quelli economici che, come abbiamo accennato, si possono quantificare con le mancate spese e con gli aumenti dei valori immobiliari e commerciali.
Per mancate spese si intende il risparmio dovuto al minor costo sia per numero che per gravità degli incidenti che avvengono in ambito urbano. La strada è un luogo pericoloso e ridurre a zero l’incidentalità è di fatto impossibile, ma molto si può fare. Nel 2019, l’ultimo anno non condizionato dai lock down dovuti alla pandemia di Covid, l’Istat ha stimato in 10,5 miliardi di euro il costo sociale degli incidenti avvenuti sulla rete viaria urbana.
Ora interpretare dati così complessi in poche righe non è facile, ad ogni modo possiamo stimare la riduzione dell’incidentalità che parte da un 20% già fin dai primi mesi dell’istituzione delle Zone 30 (dati forniti dall’agenzia della Mobilità di Bruxelles dopo 6 mesi di Ville 30) ad una riduzione del 90% quando la zona 30 diventa “matura” (dati registrati a Chambéry dal 1979 al 2002).
Questo vorrebbe dire che se l’Italia facesse come la Spagna, dove a partire dall’11 maggio 2021 è stato introdotto il limite di velocità a 30 km/h nella maggior parte delle strade urbane, e lo riuscisse a far rispettare, potrebbe risparmiare una cifra annua immediata di 2,5 miliardi, che nel giro di qualche decennio diventerebbe superiore ai 9 miliardi.
Oltre ai soldi risparmiati dalla collettività, la realizzazione di zone in cui viene sottratto spazio alle automobili e restituito a pedoni e ciclisti porta con sé le dinamiche economiche conseguenti all’aumento della qualità della vita che inevitabilmente ne consegue: l’aumento del valore delle abitazioni e più in generale delle proprietà immobiliari.
Non ho trovato studi che quantifichino questo fenomeno, tuttavia è sicuramente alla base del fatto che, una volta entrata a regime una zona Zona 30, che lo ricordo è ben più che l’aggiunta di un segnale stradale che limita la velocità delle auto, trovi presto consenso in circa l’80% dei residenti.
Più facile stimare l’incremento di vendite di cui beneficiano le attività commerciali. Per farlo ci avvaliamo dell’esaustivo studio “Measuring the Street” realizzato dal Dipartimento dei Trasporti della città di New York. Lo studio segnala incrementi nelle vendite delle piccole attività commerciali che vanno dal 14% in caso di dehor stagionali, al 172% delle attività commerciali che affacciano su parcheggi trasformati in zone pedonali. Passando per un dignitoso incremento del 47% di incassi effettuati dalle botteghe raggiunte da nuove piste ciclabili in sede protetta.
Foto: Report Measuring the street NYDoT
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