Un omaggio a Milano, città a cui i tortonesi guardano con emozione, ha dato il via al Festival. Si prosegue questa sera ad Avolasca.

Con la canicola che avvolge la Pianura Padana in questi giorni, ogni scusa è buona per salire in collina a cercare un po’ di refrigerio. Ecco un motivo in più per assistere a Voci dei Boschi, il Film Festival organizzato dal Comune di Costa Vescovato in collaborazione con l’associazione Forestieri. Il Festival durerà altri tre giorni. Sarà questa sera nell’area Pro Loco di Avolasca, per poi tornare, sabato e domenica, nuovamente nella Piazza della Chiesa di Costa Vescovato. Il programma è molto ricco e prevede anche un “dopofestival” al Chiringhito, una bucolica terrazza affacciata sui Colli Tortonesi messa a disposizione dalla Locanda dei Vigneti, appena sotto Piazza della Chiesa.

Questa è la seconda edizione del Festival. Vengono presentati 10 film in concorso, scelti tra gli oltre 80 che si sono candidati e che sono stati selezionati da una giuria composta anche da contadini. La direzione artistica è di Giorgio Martignoni che esordisce in questo ruolo. Ottavio Rube, che ha parlato come sindaco di Costa Vescovato, ha simpaticamente rivendicato il fatto che Giorgiosia stato scoperto da Voci dei Boschi e che mai prima d’ora era stato direttore artistico, ruolo che peraltro gli riesce benissimo.

Damatrà di Riccardo Dell’orfano (recensione)

Oltre alla proiezione dei 10 film, alcuni cortometraggi, altri un po’ più lunghi, durante il Film Festival sono previsti due spettacoli teatrali, il primo, giovedì, un monologo in perfetto stile teatro-canzone della scuola ambrosiana, “Damatrà“, il secondo, sabato, uno spettacolo teatrale e musicale “Parto per l’America” di e con Stefano Valla e Daniele Scurati.

Scritto e interpretato da Riccardo Dell’Orfano, “Damatrà“, che in dialetto milanese significa dammi retta, ha aperto la seconda edizione di Voci dei Boschi. Il protagonista arriva in scena a passo lento, cercando di ricordare i versi di una canzone che strimpella sulla fisarmonica. Sul palco ad aspettarlo una chitarra e uno sgabello sul quale non si siederà mai, ma solo verso la fine dello spettacolo si appoggerà qualche volta.

Lui è un “napuli”, un emigrato dal sud, che a Milano non riesce a trovare fotuna. Tecnicamente è un barbone, un magazziniere di un deposito edile, nel quale anche dorme. Da questo punto di osservazione speciale racconta Milano. Capiamoci, lo spettacolo è quasi tutto in Milanese, alternato, all’occorrenza tradotto, in Italiano per meglio aiutare lo spettatore a seguire la storia, che attraverserà, anche toponomasticamente tutta Milano. Gran parte della storia si svolge sul Naviglio Grande, ma attraverserà anche altri luoghi, che per chi conosce Milano sono sicuramente una suggestione in più. Vicolo delle Lavandaie, Piazza Vetra e Porta Romana, Piazzale di Porta Ticinese, vie e piazze di attività commerciali e di ristoranti forse ormai scomparsi, ma che fanno parte di questo racconto. Un racconto di Milano fatto da un meridionale che a modo suo l’ha saputa, vivere, conoscere ed amare, fino a quando decide di rimanere, perché se i pesci del Naviglio continuavano a nuotare nell’acqua sporca e velenosa del Naviglio, allora avrebbe potuto farlo anche lui. Attraverso il teatro e attraverso la canzone vengono presentati anche altri due personaggi principali, il gatto rosso a cui aveva dato il nome di Generale Cadorna e Rosetta, una prostituta di cui era segretamente innamorato che verrà uccisa in un fatto di cronaca del 1913, ma che si presta molto bene anche a questa storia, ambientata in un epoca solo di poco successiva, presumibilmente durante gli anni del boom economico.

Ottimo spettacolo di un Riccardo DellOrfano che ci è parso in gran serata davanti al pubblico di quasi 100 persone che ha riempito la piazza. Sabato sera altra serata di teatro con Stefano Valla e Daniele Scuranti e il loro “Parto per l’America“.

Film in concorso

È possibile votare per i film in concorso che ogni giorno, da venerdì a domenica vengono proiettati a ciclo continuo presso la “Casetta del Ciclista“, sotto la chiesa, aperta dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 17,00 alle 19,00.

Costa Mescolato

Il festival gode del sostegno della Fondazione CR Tortona e della Fondazione CR Alessandria, ma intende sempre più autofinanziarsi. Per questo è stato creato il vino ufficiale di Voci dei Boschi, il “Costa Mescolato“, un vino ottenuto, miscelando le uve dei vignaioli partner del festival: sei produttori che hanno messo gratuitamente a disposizione i loro vini per creare questa bottiglia in vendita al prezzo di 15€ durante le serate del festival e comunque presso i vignaioli di Costa Vescovato.

Programma di Voci dei Boschi Film Festival 2022