Si è presentata in campagna elettorale come la giunta che avrebbe risolto il problema dei rifiuti, della sicurezza e del risveglio turistico. Nei fatti continua a tradire il patto con gli elettori.
Ennesimo, clamoroso autogoal della Giunta Chiodi.
Dopo nulla aver potuto contro la nuova raccolta rifiuti porta a porta, nonostante i paroloni in campagna elettorale. Dopo nulla aver potuto contro la chiusura del nostro ospedale, che da eccellenza della Provincia è stato declassato a Covid Ospital ed ora aspetta qualche privato che se ne voglia fare carico. Dopo il fallimento anche sul piano della sicurezza: non ci crederete, ma se alle parole non seguono proposte credibili, gli adolescenti si ubriacano e fanno casino lo stesso, specie in estate.
Dopo tutti questi fallimenti, la Giunta Chiodi ne ha fatta un’altra delle sue: ha chiuso la via Emilia alle biciclette. Vi ricordate la delibera di giunta fatta sotto natale? Ebbene da oggi è operativa. In via Emilia sono comparsi delle inquietanti quanto squallide transenne che vietano il transito in bicicletta.
Cosa c’è di strano? Tutto!
In tutto il mondo le città stanno sposando la politica delle zone 30. Il futuro lo si conquisterà con città a misura di persona, liberate dal traffico rumoroso e puzzolente che generano inevitabilmente le grandi concentrazioni di automobili. Per questo biciclette e pedoni stanno sottraendo spazio alle automobili: per ridurre il traffico. Da lustri la Provincia, l’ATL Alexala, decine di imprenditori stanno investendo centinaia di migliaia di euro per promuovere un turismo sostenibile che dia linfa vitale al nostro territorio sempre più marginale.
La risposta della Giunta che ci siamo regalati? Fa di testa sua cavalcando ideologie che erano superate fin dal secolo scorso. Complimenti!
Non basta fare green washing dipingendo di verde le facciate dei nuovi tre complessi logistici che stanno sorgendo sulle ceneri del vecchio PRGC, che con la recente variante aumenta del 7,41% il consumo di suolo, con beneplacito di Provincia e Regione.
Di ‘sto passo Tortona muore. Muore soffocata dal cemento, muore nello smog, nel rumore, nella violenza, nella prepotenza di pochi a scapito dei molti. Muore perché il centro storico è sempre più invivibile e in preda ai “furbetti dell’autorizzazione“. È sempre più evidente agli occhi di tutti.
Qual era già lo slogan elettorale con cui l’attuale giunta si è arrogata il compito di guidare la nostra città? “A CASA“? Se continueranno tali disastri, forse sarebbe il CASO che A CASA ci vadano veramente. Scusate il gioco di parole.
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