Una gita organizzata da FIAB Voghera. Partiti da Pavia, abbiamo raggiunto Milano da Ovest, lungo il Naviglio Grande.
Buongiorno a tutti voi,
oggi voglio parlarvi dell’esperienza che si può fare in bici lungo i navigli, il sistema di canali navigabili che circonda Milano. I navigli hanno un’origine antichissima. Fu nel XII secolo che Leonardo da Vinci ricevette l’incarico di progettare un sistema di dighe che rendesse possibile entrare e uscire da Milano con merci trasportate via acqua.
Il primo naviglio ad essere realizzato fu il Naviglio Grande, che ha reso possibile scambiare merci via acqua con il Lago Maggiore e la Svizzera attraverso il Ticino. Poi il Naviglio di Bereguardo che garantiva il collegamento col mare. Nel XV secolo è stato il turno del Naviglio Martesana, che collega il fiume Adda e il Lago di Como. Quindi, nel 1805, per volere di Napoleone, fu realizzato il Naviglio Pavese, che che collega Pavia a Milano.
Un sistema di 162 km di canali navigabili attraverso i quali è possibile irrigare una vasta zona di 1800 km quadrati tra Ticino e Adda.
Oggi il trasporto delle merci avviene via terra e i Navigli si sono trasformati in una serie di percorsi ciclopedonali, in buona parte chiusi al traffico motorizzato. Sono molto utilizzati dai Milanesi poiché costituiscono una vera e propria rete stradale su cui poter pedalare in tutta sicurezza.
Domenica scorsa ho percorso circa 60 km, risalendo il Naviglio di Bereguardo per poi immettermi nel Naviglio Grande ed arrivare così a MIlano da Ovest. Facevo parte di un gruppo di una ventina di persone che ha aderito alla “La gita dei tre navigli”, organizzata da FIAB Voghera.
A dire il vero, io di Navigli ne ho pedalati solo due. Arrivati a Milano, infatti, ho salutato il gruppo, che è tornato a Pavia discendendo il Naviglio Pavese. Io ho preferito non sollecitare troppo le mie gambe e ho approfittato del fatto che ormai mi trovavo in città per fare un “bagno di folla” pedalando fino alla stazione Centrale, dove ho preso il treno per casa. Ho comunque apprezzato molto anche l’esperienza di ciclista urbano nella città meneghina, è stato il giusto completamento di una giornata dedicata alla bicicletta, iniziata al mattino in stazione a Pavia e proseguita lungo strade a traffico promiscuo fino a Bereguardo, località in cui abbiamo “imboccato” i Navigli e ci siamo trovati a pedalare in sicurezza, senza forti dislivelli e con il manto stradale interamente asfaltato. Il luogo ideale per una gita fuori porta in bicicletta.
Dovete sapere che i navigli ciclicamente vengono svuotati per operazioni di pulizia e manutenzione. Indovinate un po’? In questo mese di marzo sono asciutti sia il Naviglio di Bereguardo che il Naviglio Grande. Così durante la gita di domenica scorsa è mancata la suggestione dell’acqua, ma l’esperienza è stata ugualmente molto piacevole.
Credo che tornerò ad esplorare i Navigli. Innanzitutto il Naviglio Pavese, poi via via tutti gli altri, fino a completare la rete di 162 chilometri.
Claudio Cheirasco
Questo articolo è stato pubblicato su Limonte News con il titolo: MAGAZINE ZONA 30 – GITA SUI NAVIGLI
Foto: Claudio Pasero
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