Dieci auspici per una città più viva, accogliente e sorridente: il messaggio di mons. Marini alla comunità tortonese.
TORTONA – Domenica 11 maggio 2025, al termine della Santa Messa in Cattedrale per la festa patronale della Santa Croce, il Vescovo di Tortona monsignor Guido Marini ha rivolto un toccante messaggio alla città. Le sue parole, cariche di significato civile e spirituale, hanno tracciato un ideale “decalogo” per costruire una Tortona sempre più fedele alla sua vocazione di comunità viva, solidale e generosa.
Il cuore del messaggio: non temere la Croce
Nel giorno in cui Tortona celebra la Santa Croce, simbolo identitario della città e della sua storia religiosa, Mons. Marini ha esortato i cittadini a non averne paura:
«La Croce è per te e per tutti: perché tutti sono abbracciati dall’amore di Dio che si rivela in Gesù come Salvatore del mondo.»
Dieci desideri per Tortona: la “Carta d’identità” della città
Nel suo appello, il Vescovo ha delineato dieci auspici per Tortona, invitando ciascun cittadino a impegnarsi affinché la città diventi pienamente ciò che è nel disegno di Dio:
Città della vita – dove la vita sia amata, custodita e protetta sempre, senza condizioni.
Città della famiglia – che valorizza e difende la famiglia come cellula fondamentale.
Città dell’educazione – che si prende cura dei giovani, considerandoli presente e futuro.
Città della pace – invocata da Dio, costruita nel quotidiano, vissuta in ogni famiglia.
Città della comunione – dove si cooperi con stima reciproca, superando egoismi e rivalità.
Città del sorriso – che sprigiona gioia, superando ripiegamenti e tristezze.
Città del bene comune – dove nessuno si tira indietro e tutti si dedicano con generosità.
Città dell’accoglienza – che sa offrire un abbraccio caldo e sincero a chi arriva.
Città dell’attenzione all’altro – attenta ai bisogni di poveri, malati, anziani, esclusi.
Città bella – non solo curata esteriormente, ma soprattutto bella di bontà e verità.
Un invito a “realizzare giorno per giorno questo ideale con entusiasmo e amore per Tortona”, affidando tutto alla protezione del Signore.
Il discorso del Vescovo si è distinto per l’equilibrio tra fede e impegno civile, offrendo una visione di città capace di unire spiritualità e concretezza, valori cristiani e responsabilità sociale. Una riflessione profonda sul significato dell’essere comunità oggi, in una società spesso divisa e disorientata.
Il messaggio è stato accolto con attenzione e commozione dai presenti in Cattedrale e offre spunti preziosi anche per chi non ha partecipato alla celebrazione. La festa della Santa Croce si conferma così non solo evento religioso, ma anche momento di identità condivisa e progettualità per il futuro.