Alla cerimonia era presente anche il Capitano Lavigna, nel suo ultimo giorno in servizio come comandante dei carabinieri di Tortona.
Domenica 15 settembre si è tenuta, a cura dei Comuni di Fabbrica Curone, Montacuto e Volpedo e delle sezioni ANPI di Viguzzolo e di Volpedo/Val Curone, la cerimonia di commemorazione dell’ottantesimo anniversario dell’eccidio di Fabbrica Curone, perpetrato dai nazifascisti a seguito del rastrellamento del dicembre 1944.
Alle 10 nella Pieve di Santa Maria, oggi chiesa parrocchiale, don Augusto Piccoli, cappellano della Polizia di Stato di Alessandria e Asti, ha officiato la S. Messa in memoria dei caduti, vittime innocenti della ferocia nazifascista: Luigi Callegari, classe 1923, nome di battaglia “Tosca”; Cesare Chiesa, classe 1917, nome di battaglia “Il Francese”; Mario De Antoni, classe 1917, nome di battaglia “Carrista”; Aldo Dellepiane, classe 1924; Sergio Paganini, classe 1928, nome di battaglia “Negro”, Igino Sala, classe 1927. Don Piccoli ha portato inoltre il saluto di Monsignor Guido Marini, Vescovo di Tortona.
Durante la messa, coristi d’eccezione sono stati il soprano Tomoko Okabe e il tenore Valerio Penna accompagnati al pianoforte dalla prof.ssa Maria Rita Marchesotti.
Alla messa ha partecipato anche il capitano Domenico Lavigna, che ha tenuto un discorso di commiato, nel suo ultimo giorno di servizio come comandante della Compagnia Carabinieri di Tortona.
Dopo la messa, la cerimonia si è trasferita davanti alla lapide deposta nel 1979 in memoria dei Partigiani caduti a Fabbrica Curone. Su quella lapide manca il nome di Cesare Chiesa, originario di Rovescala e vissuto a Canneto Pavese, in provincia di Pavia, che la storia aveva dimenticato.
È stato per merito dello storico locale Mauro Bracco, che ha raccolto le testimonianze di coloro che ne avevano raccolto le spoglie e lo avevano provvisoriamente sepolto a Garadassi, se il suo nome è oggi ricordato. Partigiano della Brigata Matteotti, “Il Francese” operava in aiuto dei Partigiani della Brigata Arzani. È stato ucciso dai nazisti in combattimento il 14 dicembre 1944.
Sulle note del “Silenzio militare italiano” suonato alla tromba da Gianni Bruni dell’ANPI di Castelnuovo Scrivia e alla presenza delle sindache di Canneto Pavese, Francesca Panizzari, e di Volpedo, Elisa Giardini, è stata scoperta una lapide in memoria del suo sacrificio e della triste vicenda di Agostino Sala, classe 1925, catturato al castello di Fabbrica Curone il giorno successivo, il 15 dicembre 1944, e poi deportato nel Lager di Margival. Per questo era stato insignito della Medaglia d’onore dal Presidente Sergio Mattarella in Prefettura ad Alessandria. Si è spento ultranovantenne il 6 luglio 2020.
Alla cerimonia, presieduta dalla prof.ssa Maria Grazia Milani, erano presenti il sindaco di Fabbrica Curone Roberto Deantoni e i Sindaci o delegati dei comuni di: Avolasca, Canneto Pavese, Cantalupo Ligure, Casalnoceto, Castellar Guidobono, Castelnuovo Scrivia, Dernice, Garbagna, Gremiasco, Isola Sant’Antonio, Momperone, Monleale, Montacuto, Pontecurone, Pozzol Groppo, San Sebastiano Curone, Viguzzolo e Volpedo.
Erano anche presenti il consigliere Cristian Scotti, in rappresentanza della Provincia di Alessandria, l’on. Enrico Pianetta, un gruppo di docenti e studenti del Liceo “Peano” e Carlo Lupi, presidente dell’UNIRR (Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia), che ha portato a termine con successo la missione di trovare i parenti di Cesare Chiesa e invitarli a questa speciale giornata.
Dopo la cerimonia a Fabbrica Curone, i partecipanti si sono recati a Bruggi, davanti al cippo che ricorda il sacrificio del partigiano Callegari Luigi “Tosca”. Qui il sindaco di Montacuto Piero Frascaroli Calvino, il presidente provinciale di ANPI, Roberto Rossi, e il presidente di ANPI Viguzzolo, Lino Scopelli, hanno tenuto un breve discorso prima del momento più emozionante di tutta la giornata, in cui il tenore Valerio Perna ha commosso tutti gli astanti interpretando in modo magistrale l’aria “E lucean le stelle” tratta dall’Opera Tosca di Puccini. In chiusura Dino Antonelli ha cantato, accompagnandosi con la chitarra, le canzoni partigiane “Bella Ciao” e “I ribelli della montagna”.
È stata una commemorazione caratterizzata da una grande partecipazione, che sicuramente sarà ricordata nel tempo per la commozione suscitata tra tutti i presenti.