E’ un lavoro sporco, ma qualcuno deve pur farlo. TortonaOggi.it invita tutte le testate locali a non alimentare una polemica che rischia di essere ridicola prima ancora che controproducente.
Un bel gioco dura poco
Venerdì scorso nella nostra tranquilla cittadina c’è stata l’innaugurazione della sede di Casapound, un gruppo di estrema destra che a detta di molti non si sposa al 100% con una certa idea di Repubblica democratica antifascista nata dalle ceneri di un’Italia abbruttita dall’emanazione delle leggi razziali, indebolita dal secondo conflitto mondiale e divisa dalla guerra civile scaturita in seguito all’armistizio dell’8 settembre 1943, momento in cui il nostro paese si trovò in balia di se stesso, senza più una guida militare ne politica.
Qualcuno si riconosce nei valori dei “fascisti del terzo millenio“, come amano definirsi i militanti di Casapound, qualcun’altro no. Per questo, come succede sempre in un paese democratico, all’inaugurazione della sede elettorale di una fazione, c’è stato un presidio organizzato dalla fazione opposta, nel nostro caso Tortona Antifascista e ANPI Tortona.
Non c’è molto da aggiungere: il leader di Casapound si è presentato in città con più di un’ora di ritardo, il suo arrivo era previsto per le 19.00, ma quando è arrivato erano quasi le 20.30. Tortona Oggi TV è entrata nella sede di Pelizzari 6/A per registrare il discorso di insediamento, ma è riuscita a registrare solo l’intervento di Andrea Mantovani, Leader Locale e di Marco Racca, leader regionale, perchè Gianluca Iannone ha esplicitamento chiesto che il suo discorso non fosse registrato. Non vi dico la delusione di dover aspettare tanto e poi tornare a casa con un niente di fatto, comunque questa è stata la volontà del fondatore di Casapound Roma (nel senso di Centro sociale) e Casapund Italia (nel senso di Movimento politico) e Tortona Oggi TV l’ha rispettata. Per mia scelta, poi, ho deciso di non diffondere neanche i due interventi precedenti, tenuti da Mantovani e Racca.
Ad ogni modo, appena finito il discorso di Iannone la festa è finita per tutti, militanti e simpatizzanti di Casapound, militanti e cittadini antifascisti, poliziotti e giornalisti, che forse più di tutti non vedevano l’ora di andarsene a casa. Voglio dire: la giornata di venerdì è stata molto emozionante, ma alla fine anche un po’ noiosa. Non è che ci fosse niente di che: da una parte gli attivisti “neri” comprensibilmente molto agitati per l’importante momento che stavano vivendo, dall’altra il “picchetto“, che, finiti i discorsi al microfono e i cori d’ordinanza, è finito a tarallucci e vino, con canti e danze fino all’arrivo di Iannone e quindi dello “sciogliete le righe“.
Il giorno dopo i ragazzi e le ragazze di via Pelizzari avranno, credo, dato una sistemata alla sede per portarla alle attività di tutti i giorni e in via Emilia c’è stata la fiera del Gas di Tortona. Tutti i giornali locali hanno dato la notizia di quanto è successo venerdì e poi si è passato ad altro, come avrebbe commentato Giovanni Trapattoni, in arte il Trap: “Cosa fatta, capo A“.
Nei prossimi giorni da un lato Casapound e dall’altro la Tortona Antifascista prepareranno le mosse politiche che porteranno alle elezioni del 2019 e la città tornerà a vivere regolarmente, conservando con se il ricordo di una giornata speciale in cui camminando lungo la via Emilia ci sentivamo un po’ come in una Banlieue Parigina…
Qualcuno però continua a gettare benzina sul fuoco sfornando almeno due o tre articoli sull’argomento ogni giorno. Articoli, tra l’altro, spesso impostati in maniera da scaldare gli animi piuttosto che calmarli, anche quando il tentativo è debole e quasi patetico come nel caso dell’articolo da cui è stata ricavata la foto qui sopra (la Meme è mia).
Non aggiungo altro, credo che siamo tutti così intelligenti da capire cosa fare per il bene nostro e di Tortona.
Buon proseguimento con TortonaOggi.it.