Nella casa studio del pittore sono raccolte una serie di opere giovanili in cui Giuseppe Pellizza ha ritratto Volpedo e i suoi dintorni.
Visioni di Volpedo è la mostra di Pellizza allestita allo Studio di Volpedo, evento centrale della Biennale 2021 – XI edizione. Nell’atelier dell’artista recentemente riallestito sono esposti paesaggi e vedute intesi come visioni perché rappresentano uno sguardo su Volpedo, non privo di emozione, che Pellizza ancora giovane rivolge a scorci amati e conosciuti per riflettere e sperimentare la pittura di paesaggio. Opera centrale La piazza di Volpedo, tela di ritorno da un accurato restauro che restituisce, oltre al vigore dei colori, anche novità importanti: infatti, è per la prima volta leggibile in maniera nitida la data apposta dal pittore (1889) e un dipinto sul retro, che attesta il riutilizzo della tela per dipingere la veduta della piazza del paese.
In verticale e con colori diversi, dunque, Pellizza aveva già incominciato su quel supporto un paesaggio di montagna, impostato attraverso ripidi tagli dello spazio e realizzato con pennellate memori dei Macchiaioli. Non è un azzardo avvicinare questa realizzazione agli studi sul paesaggio raccomandati da Giovanni Fattori, l’esponente della pittura macchiaiola di cui Pellizza fu allievo all’Accademia di Belle Arti di Firenze nel corso del 1888. Proprio l’esigenza di applicarsi nell’esecuzione dal vero – inteso come concentrato di spazio, luce ed emozione – aveva indotto il giovane artista a lunghe sedute en plein air sia in Volpedo che nei dintorni, fino ai picchi più alti dell’Appennino. È sempre dell’88, infatti, una gita al Giarolo attraverso l’alta Valle Curone, documentata negli scritti dell’artista, a cui può riferirsi l’immagine del retro, che entra solo ora nel catalogo pellizziano anche perché, probabilmente negli anni venti/trenta, larghe fasce di tela erano state incollate lungo tutti i bordi, limitandone la visione.
La piazza di Volpedo dialoga con il vivace bozzetto che riproduce, in taglio differente, il medesimo soggetto e con altre vedute del borgo, riprese in periodi differenti (Volpedo sotto la neve) e da prospettive differenti (Volpedo da Monleale) sempre nel biennio 1888-1890, una stagione felice di vita e di pittura.
La mostra sarà presentata durante l’inaugurazione della Biennale sabato 4 settembre alle ore 17 in piazza Quarto Stato e sarà visitabile fino al 3 ottobre nei giorni di venerdì, sabato e domenica dalle 15 alle 18.
Il programma della Biennale e tutte le informazioni sono disponibili QUI oppure sul sito pellizza.it.
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