Martedì ad Alessandria si discuterà del rapporto tra la scuola e il fascismo, tema tornato prepotentemente attuale dopo il video di Palermo.
Insegnare libertà. Storie di maestri antifascisti
Martedì 21 maggio 2019 alle ore 17,00, in via Guasco 49, si terrà il quinto e ultimo incontro della rassegna Fascismo/Antifascismo, organizzata dall’Isral in collaborazione con l’Associazione Memoria della Benedicta. Sarà ospite dell’Isral Massimo Castoldi, dell’Università di Pavia, che illustrerà il suo ultimo libro: Insegnare libertà. Storie di maestri antifascisti, presentato da Luciana Ziruolo. Sin dall’avvento del fascismo, non tutto il corpo degli insegnanti si allineò con il nuovo regime. Per questo tra 1921 e 1945 molte maestre e molti maestri furono costretti a lasciare l’insegnamento, conobbero il confino, caddero vittime della violenza fascista e poi, anche, di quella nazista. Se il fascismo guardò alla scuola elementare come al luogo di formazione e di costruzione della coscienza del nuovo bambino – soldato fedele al regime, molti maestri, veri e propri custodi di un importante compito sociale, ne contrastarono il linguaggio e i modelli culturali, educando i bambini a principî alternativi: patriottismo, solidarietà, fratellanza e libertà.
A più di settant’anni di distanza dalla conclusione della sua parabola storica, il fascismo non solo continua, come è doveroso che sia, a interessare gli storici, ma anche a ingombrare (e a inquinare) il campo politico italiano. Oggi sorprendentemente più che nel passato. Non tanto per la presenza – minoritaria ma preoccupante – di movimenti politici di estrema destra che apertamente si richiamano ad esso, ma soprattutto per l’affermazione elettorale – in Italia come in altri paesi – di partiti populisti che, ispirati a una ideologia neo-nazionalista, sembrano condividere alcuni elementi costitutivi di quell’esperienza storica – a partire da una xenofobia sconfinante nel razzismo.
È corretto o è improprio ricorrere alla categoria “fascismo” per spiegare questi fenomeni? E quale rapporto questo nuovo scenario – non solo italiano – intrattiene con il fascismo storico?
Questi ed altri interrogativi che animano e hanno animato il dibattito pubblico in Italia e all’estero sono stati oggetto di pubblicazioni che hanno avuto un notevole successo editoriale. Convinti della funzione della storia in chiave di interpretazione del presente, abbiamo organizzato questi incontri di approfondimento.
Il primo incontro si è tenuto il 18 gennaio, ed è stato dedicato a Il fascismo eterno di Umberto Eco, in una rilettura critica di Giorgio Barberis (Università del Piemonte Orientale), presentazione di Mariano Santaniello (Presidente Isral).
Il fascismo eterno, nato come discorso a un pubblico di studenti americani nel 1995 (uscito il 22 giugno 1995 sulla «New York Review of Books»), è stato poi pubblicato in italiano nel 1997 e ripubblicato nel 2018 da La nave di Teseo. La presentazione ha suscitato notevole interesse. Il pubblico, numeroso e attento, ha animato un vivace dibattito.
Nel secondo incontro Alberto De Bernardi (Università di Bologna), autore di Fascismo/Antifascismo. Storia, memoria e culture politiche (Donzelli, 2018), ha esposto la propria riflessione sollecitato da Cesare Panizza e da Luciana Ziruolo (Isral).
Nel terzo incontro si è discusso di Mussolini e il fascismo di Marco Albeltaro (Solferino, 2018). L’Autore ha affrontato e analizzato la figura di Mussolini e la sua costruzione del regime con Cesare Panizza.
Il quarto incontro ha avuto come protagonista lo storico Emilio Gentile, dell’Università “La Sapienza” di Roma, autore di 25 luglio 1943 e Chi è fascista (entrambi per le edizioni Laterza, 2018 e 2019), il cui intervento, davvero illuminante ha catturato l’attenzione di una platea attentissima.
Al termine di quest’esperienza, ISRAL ringrazia tutti i relatori e gli intervenuti, che ci hanno testimoniato quanto sia importante anche oggi affrontare e approfondire questi temi
L’incontro è reso possibile grazie al contributo di Amag