Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva è stata a Tortona per promuovere Checco Galanzino come sindaco di Tortona.
Un incontro istituzionale, ma informale, nello stile a cui ci ha abituato Checco Galanzino per la sua campagna a Sindaco di Tortona, quello che si è tenuto venerdì 10 maggio, verso l’ora di pranzo, al ristorante Aurora Girarrosto di Tortona. Ospite la senatrice e coordinatrice nazionale di Italia Viva Raffaella Paita, candidata in terza posizione nella circoscrizione nord-occidentale nella lista Stati Uniti d’Europa per le elezioni europee, che appoggia la candidatura di Galanzino Sindaco.
Nell’introduzione all’incontro, Checco Galanzino ha ricordato come il suo Payoff sia “Il Cambio di passo“, vale a dire il coraggio di abbandonare, senza rinnegare, quello che è stato fatto prima, ma avendo una visione. Un po’ come avviene quando si guida un’azienda o si corre nei deserti (Checco è stato campione mondiale in questa specialità ed è stato il primo al mondo a correre 1000 km nei luoghi più inospitali della Terra NdA). Cambiare passo per Checco significa quindi avere una visione a 10 anni quando si parla di impresa e a 250 chilometri quando si parla di corse nel deserto.
“Molte delle riforme attuate da Italia Viva, ha proseguito Checco, hanno dato a me e agli altri imprenditori presenti in sala un vantaggio competitivo che ci ha consentito di reinvestire in Ricerca e Sviluppo. Quindi mi sono trovato a mio agio con la storia che Italia Viva rappresenta. Oggi sono a capo di una lista civica liberale e riformista, che in questo momento storico vuole portare un cambio di paradigma“.
Immaginare la nostra città tra 5/10 anni e/o mentre affronta sfide paragonabili a quelle di un omino che attraversa il deserto potendo contare solo sulle proprie forze, lascia intendere Checco, non è da tutti. Questa visione di città in questi ultimi anni è mancata.
L’idea, di un mondo liberale e progressista è un concetto che ha ribadito la senatrice Paita, la quale ha ricordato che un’Europa forte, e nella quale l’Italia abbia voce in capitolo, è di fondamentale importanza perché in gioco non c’è solo la stabilità economica del vecchio continente, ma è la democrazia stessa ad essere a rischio.