Il Natale di Volpedo nel segno dell’accoglienza e della tradizione

Don Fulvio Sironi celebrerà la Santa Messa alle 21, poi la musica dei pifferi accompagnerà gli auguri con cioccolata calda e vin brulè davanti al presepe del Palazzo Municipale, quest’anno allestito con forti significati simbolici.

Il paese di Volpedo celebra il Natale la sera della vigilia, iniziando alle alle ore 21 con la messa solenne nella parrocchia dei s. Pietro e Paolo, celebrata da don Fulvio Sironi

All’ingresso e all’uscita della chiesa si sarà accompagnati dalla musica tradizionale delle Quattro Province eseguita da Andrea Ferraresi al piffero e da Andrea Capezzuoli alla musa, la cornamusa del nostro Appennino delle Quattro Province, costruita dal suonatore in alta val Curone.

Alle 22, insieme ai suonatori ci si sposterà nel portico del municipio per i consueti auguri con cioccolata e vin brulé. Accanto è allestito il presepio, con la nuova capanna realizzata dall’artigiano volpedese Mario Berillio e quest’anno con altre due particolarità.

La prima sono le luci verdi come  simbolo di accoglienza, seguendo l’idea di un sacerdote romano che ha ripreso nel suo presepe il colore esposto alle finestre da molti padroni di casa polacchi al confine con la Bielorussia per segnalare ai profughi la disponibilità ad offrire loro qualche genere di conforto, a dispetto dell’ostilità dei governi.

Inoltre, una delle statuine è rivolta di spalle alla capanna, continuando un uso tramandato dalla famiglia Bruni: si tratta del personaggio di Gelindo che, come nella commedia popolare rappresentata in questo periodo nell’Alessandrino, vorrebbe adorare il Bambino ma è sempre intento a ritornare indietro perché richiamato verso casa da diverse disavventure, da cui la proverbiale espressione: “Gelindo ritorna“.