È Walter Massa il primo presidente della Federazione piemontese delle Strade del vino e dei sapori

La sede della neonata Federazione piemontese è a Tortona, nel fabbricato delle ex-carceri di Via Bandello, nuovo Polo per la valorizzazione del territorio.



NASCE LA FEDERAZIONE STRADE DEL VINO E DEI SAPORI DEL PIEMONTE

 Gruppo firmatario della Strada del vino e dei sapori del Piemonte

E’ stata costituita la Federazione delle Strade del Vino e dei Sapori del Piemonte che comprende la Strada del Vino e dei Sapori dei Colli tortonesi, la Strada del Vino Astesana, la Strada Reale dei Vini Torinesi, la Strada del Barolo e grandi Vini di Langa, la Strada del Riso Vercellese di Qualità.

Giovedì 11 aprile 2019 a Torino, nella sede del Circolo dei Lettori, i rappresentanti delle 5 Strade del Vino e dei Sapori piemontesi con firma ufficiale hanno sancito la nascita della Federazione regionale, il cui presidente è Walter Massa.

Grazie a questo atto anche il Piemonte viene rappresentato a livello nazionale tra le regioni italiane all’interno della Federazione nazionale Strade del vino, dell’Olio e dei Sapori.

La sede della neonata Federazione piemontese è a Tortona, nel fabbricato napoleonico di Via Bandello – Via Isidoro da Tortona, nuovo Polo per la valorizzazione dei prodotti vitivinicoli ed enogastronomici del territorio.

Le  Strade non si identificano solo come itinerario geografico ma rappresentano il territorio in quanto raggruppano un sistema di  consorzi, enti, associazioni, aziende agricole, cantine, strutture ricettive e di accoglienza che da una parte hanno l’obiettivo di tutelare produzioni e tipicità e dall’altra offrono prodotti enogastronomici e agroalimentari di qualità.

Obiettivo della Federazione delle Strade del Vino e dei Sapori del Piemonte è promuovere le eccellenze del territorio, raccontare e  potenziare i prodotti del Paniere  Regionale  costituito dalle Denominazioni d’Origine, dai Presidi, dai Pat – Prodotti agroalimentari tradizionali e Prodotti di montagna, insieme al paesaggio e al patrimonio artistico-culturale,  rafforzarne  l’immagine  e renderlo  più  attrattivo.

La Federazione ha in programma progettualità e iniziative sul tema del turismo rurale, enogastronomico e culturale a livello regionale, un sistema territoriale di soggetti pubblici e privati che aspira  a diventare un autorevole interlocutore delle istituzioni.

“Il momento storico che stiamo vivendo viene colto dagli amministratori più sensibili di tutti gli ambiti territoriali  e ha responsabilizzato le Strade del vino e dei Sapori d’Italia ad essere supervisori delle piccole grandi cose che da sempre sono nate e si sono prodotte nei nostri territori.

Una volta ottenuto il grande prodotto subentrano motivazioni tecniche, sanitarie, legali, produttive, economiche, antropologiche che il singolo non riesce più a dirimere.  – dichiara il Presidente Walter Massa, rappresentante del Nord Ovest nella Federazione Italiana Strade del Vino, dell’Olio e dei SaporiNon potendo più lasciare che l’alimentare vada “secondo protocollo”, come è successo dalla fine del novecento, ma volendo che ritorni ad essere “secondo natura”, le Strade del vino e dei Sapori si strutturano in federazione in modo che ogni territorio sia forte portavoce dei Saperi e dei Sapori di oggi, di ieri e di domani.

Fare economie di scala deve essere fare “intelligenze di scala” in modo che si continui a dare precedenza all’Uomo e agli ingredienti del territorio e le nuove generazioni ritornino a riscoprire la stagionalità.”

L’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte Giorgio Ferrero sottolinea l’importanza di avere un interlocutore unico che porti avanti azioni organiche a livello regionale. “Per la promozione dell’agroalimentare e per incentivare lo sviluppo turistico è fondamentale che si faccia sinergia a livello locale, impegno che hanno assunto i soggetti che hanno costituito la Federazione. Il nuovo testo unico sull’agricoltura, la legge regionale 1 del 2019, riconosce le Strade del vino e dei prodotti agroalimentari, insieme alle enoteche regionali, alle botteghe del vino, ai distretti del cibo, quali strumenti di valorizzazione delle produzioni di qualità, del paesaggio, della cultura e del turismo rurale.”

 

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