È stato presentato anche a Volpedo il libro “Edicole Sacre del Tortonese”

All’interno delle manifestazioni della festa patronale del Beato Giovannino, oggi in sala consiliare è stato approfondito il capitolo dedicato a Volpedo.



Edicole sacre del territorio volpedese

Luciano Ferrario, Giancarlo Caldone, Don Fulvio Sironi, Elisa Giardini

Dopo la presentazione alla Biblioteca civica di Tortona, avvenuta in pompa magna lo scorso 25 giugno alla presenza di tutti gli autori e delle autorità, è stato presentato anche a Volpedo il libro “Edicole sacre del Tortonese“, curato da Luciano Ferrario e Giacomo Seghesio, edito quest’anno dalle “Edizioni Guardamagna” di Voghera in 300 copie, già completamente esaurite.

Oggi pomeriggio alle 18, nella sala consiliare del Comune di Volpedo, in una maniera meno formale, ma non per questo meno interessante, Luciano Ferrario, coadiuvato da Michele Soffiantiniche si occupa di ricerche storiche locali e coloniali, ha esposto ai presenti la sezione che il volume dedica alle edicole sacre di Volpedo, già meta della terza edicolata del 15 ottobre 2017. L’incontro faceva parte delle manifestazioni organizzate per la festa patronale del Beato Giovannino Costa.

Le “edicolate” sono le gite che il gruppo delle Edicole Sacre del tortonese organizza sul nostro territorio. Brevi percorsi di trekking adatti a tutti, lunghi dai cinque ai dieci chilometri, caratterizzati dal tracciato che comprende sempre qualche luogo sacro. Santuari e chiese, ma anche le “Kåplätė“, cappellette, come vengono chiamate in dialetto tortonese le edicole sacre, e altri segni sacri che si possono trovare sul territorio, come ad esempio le croci delle rogazioni poste nei campi, soprattutto in corrispondenza delle vigne, e punti di incontro x processioni e riti religiosi propiziatori alla semina e alla stagione agricola. Alcune di queste croci, con legname vecchio di almeno 100 anni, sono state recentemente restaurate.

Alla presenza del sindaco di Volpedo Giancarlo Caldone, del vice sindaco Elisa Giardini, di don Fulvio Sironi, parroco di Volpedo, è stato raccontato come i volontari dell’associazione Pellizza da Volpedo abbiano aiutato i curatori del libro a raccogliere notizie e immagini delle edicole sacre e non solo. Il volume, infatti, non si limita ad essere una pubblicazione che approfondisce gli aspetti della religiosità contadina, ma la supera, diventando anche un modo per raccontare a 360° il territorio, non disdegnando approfondimenti sigli aspetti culturali ed enogastronomici. In particolare Pierluigi Pernigotti, direttore dei Musei Pellizza da Volpedo, ha fornito il materiale riguardante il pittore del Quarto Stato.

In sala erano presenti alcuni proprietari di edicole sacre, come il signor Callegher, proprietario dell’edicola Val Pozzo, costruita nel 2000 e Fabio, il pronipote di Emilio Lugano, che fece costruire la sua edicola (non pubblicata nella prima edizione del libro) in localita Tirana a Volpedo al termine della Seconda Guerra Mondiale, dedicandola alla Madonna, come segno di ringraziamento e grazia ricevuta x il ritorno dei figli dalla campagna di Russia. L’edicola è stata recentemente risistemata a cura del proprietario, soprattutto con una pulizia della vegetazione che la aveva quasi soffocata. Tutti i proprietari o chiunque abbia notizie sulle edicole sacre (in questo caso volpedesi, ma l’invito è esteso a tutto il territorio tortonese) sono stati invitati a dare notizie che saranno integrate in una seconda edizione del libro, che sono in molti a chiedere.

Al termine della presentazione è stato allestito un rinfresco con i prodotti locali in cui non sono mancati la macedonia e altri dolci a base di Pesca di Volpedo.

Il video della terza edicolata

Per chi volesse rivivere le emozioni della nostra terza edicolata, che poi a ben vedere era la seconda in gruppo, essendo la prima stata fatta solo dal duo Ferrario-Seghesio come sopralluogo, incollo qui sotto il video realizzato da Tortona Oggi TV.

All’interno del video, a partire dal minuto 4.50 circa c’è anche la registrazione di una visita guidata allo studio del pittore Giuseppe Pellizza che a Volpedo è nato e vi è poi morto suicida. Un vero e proprio valore aggiunto sia alla nostra gita che al video che la riassume.

Vedere questo video può risultare interessante anche a chi ha partecipato alla presentazione di oggi, perché vengono affrontati tutti gli argomenti dibattuti. Lo stesso interesse possono trovare coloro che hanno letto il libro e vogliono approfondire la parte dedicata al territorio volpedese.

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